IL SESSO DI GRAN CARRÈRE - ''L’ARTICOLO SULL’EIACULAZIONE FEMMINILE? FECE CHIUDERE LA MIA COLLABORAZIONE CON LA RIVISTA ITALIANA. MA IL SESSO È IMPORTANTE NELLA LETTERATURA PERCHÉ È IMPORTANTE NELLA VITA. ODIO BATAILLE CHE LO AMMANTA DI SENSO DI COLPA - MEGLIO LA PORNOGRAFIA DELL’EROTISMO: È PIÙ ONESTA. PROVO RIMORSO PER IL RACCONTO EROTICO SU 'LE MONDE' DEDICATO A UNA MIA FIDANZATA. MI HA LASCIATO DOPO LA PUBBLICAZIONE…''

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Raffaella De Santis per La Repubblica

 

EMMANUEL CARRERE E PROPIZIO AVERE OVE RECARSI EMMANUEL CARRERE E PROPIZIO AVERE OVE RECARSI

Emmanuel Carrère cammina da solo tra i corridoi della Buchmesse, come può fare un signore qualsiasi durante una passeggiata domenicale al parco. Si ferma allo stand del suo editore berlinese, Matthes & Seitz, dove i suoi libri sono messi in bella vista, compresa una nuova edizione tedesca di "La vita come un romanzo russo" ("Ein russischer roman") e il reportage su Calais ( Brief an eine Zoowärterin aus Calais). In Italia è di recente uscito per Adelphi un libro, Propizio è avere ove recarsi, che raccoglie testi scritti a partire dagli anni Novanta.

 

Dentro ci sono appunti, articoli per giornali, reportage e uno zibaldone di argomenti diversi, tra cui non manca il sesso, protagonista di un racconto sull' orgasmo femminile a dir poco esplicito, uscito sul magazine femminile Flair. Riusciamo ad avvicinarci per chiedergli se ha voglia di parlare con Repubblica. Carrère è qui perché la Francia quest' anno è l' ospite d' onore della Fiera e non poteva certo lasciarsi sfuggire di invitare uno scrittore del suo calibro. È ben disposto, sorridente, forse era anche un po' annoiato di aggirarsi tra gente indaffarata in trattative sulla compravendita dei diritti. Ci sediamo a un piccolo tavolo dello stand tedesco.

 

Perché il sesso è tanto importante nei suoi libri?

«Perché è importante nella vita. Quando scrivo un libro m' interessa parlare delle esperienze umane e il sesso ne fa parte, anzi è una fetta importante della nostra esistenza. Mi sembrerebbe assurdo il contrario. Non riesco a immaginare un libro che parli di me, di ciò che sono, escludendo il sesso ( sorride). Non c' è nessuna intenzione provocatoria in quello che faccio, quello che racconto è la normalità, la vita vera».

EMMANUEL CARRERE GIOVANE EMMANUEL CARRERE GIOVANE

 

L' ha aiutata a conquistare questa coscienza di sé la psicoanalisi?

«Non sono andato in analisi per curiosità, ma perché era un periodo duro della vita, stavo davvero molto male. L' esperienza analitica è utile perché aiuta a sovvertire le gerarchie e a considerare sullo stesso piano i vari interessi, da quelli intellettuali a quelli sessuali e familiari ».

 

C' è una differenza a suo parere tra pornografia e erotismo?

«La pornografia mi pare più franca, più diretta, rispetto a un certo erotismo che vuole apparire intellettuale, ammantandosi di sfumature poetiche ».

 

Dunque l' erotismo descritto da Georges Bataille, che lega desiderio e morte, non le piace?

«Non sopporto Bataille, è così puritano. Mi sembra un prete, o meglio il fantasma di un prete. È poco laico, troppo pieno di sensi di colpa per i miei gusti. Meglio la semplice pornografia. E se quello che scrivo a volte viene considerato pornografico non mi preoccupa».

EMMANUEL CARRERE GIOVANE EMMANUEL CARRERE GIOVANE

 

Guarda davvero siti porno?

«Non molto spesso, ma li guardo. La sessualità è parte di noi. L' ho scoperta come la maggior parte nella prima adolescenza, all' incirca all' età di 14 anni e l' ho sempre vissuta con grande tranquillità. La mia era una famiglia borghese, ciò nonostante non mi sono mai sentito costretto dentro regole troppo rigide (la madre di Carrère, la nota studiosa della Russia Hélène Càrrere d' Encausse, è tra gli ospiti francesi della Buchmesse, ndr).

Perfino in un libro cristiano come "Il Regno" c' è un episodio in cui visita un sito porno.

«Come le dicevo nessun aspetto è separabile dagli altri.

Siamo un insieme di cose, di desideri anche contrastanti, come possono apparire la religione e il sesso».

 

EMMANUEL CARRERE EMMANUEL CARRERE

Il bisogno di un' autenticità quasi spietata può essere rischioso. Le ha mai creato problemi questa sua sfrontatezza?

«Nel caso di un racconto scritto per Flair, in cui parlavo dell' eiaculazione di una mia fidanzata, mi portò alla fine della collaborazione con la rivista. In realtà erano stati loro a chiedermi di scrivere qualcosa di forte, ma dopo la pubblicazione decisero di mettere un punto alla mia collaborazione. Non mi dispiacque, tutt' altro. Credo di aver scritto quel pezzo proprio perché mi ero stancato».

 

Si è mai pentito di qualcosa che aveva scritto?

«Provo qualche rimorso per il racconto erotico dedicato a una mia fidanzata, quello che in La vita come un romanzo russo racconto di aver pubblicato su Le Monde. Mi dispiace di averlo fatto, di averla tirata dentro senza pensare alle conseguenze. Naturalmente la nostra relazione finì. Non avevo capito che parlare di sé stessi non è come parlare di persone che ci stanno accanto. Fu un errore coinvolgerla nella mia narrazione senza chiederle il consenso. Oggi non lo rifarei».

 

C' è qualcosa che le fa paura?

CARRERE CARRERE

«Credo che desiderio e paura siano due aspetti irrinunciabili dell' esperienza umana. Non saprei parlare di paure in particolare, ma sono un grande lettore di storie horror, un fan di Stephen King. Ho iniziato a leggere quel tipo di romanzi da adolescente e non ho mai smesso. Provo per il genere horror un' attrazione irresistibile ».

 

Legge letteratura italiana?

«Ho letto recentemente Andrea Bajani, Marco Missiroli, Sandro Veronesi. E da poco il primo libro della tetralogia dell' Amica geniale di Elena Ferrante, ma non mi ha entusiasmato. Forse me ne avevano parlato troppo, forse troppi amici me lo avevano raccomandato, o forse semplicemente non era il momento giusto per quella lettura».

 

Sta scrivendo un nuovo libro?

«Non posso parlare di un vero e proprio blocco dello scrittore, ma al momento non ho un' idea, nessuna storia possiede quella speciale alchimia che mi fa scegliere di trasformarla in un libro. Già in passato mi era già successo di trascorrere tempi lunghi tra un libro e l' altro, non è piacevole, ma non posso che aspettare ».

 

Emmanuel carrere Emmanuel carrere EMMANUEL CARRERE E LIMONOV EMMANUEL CARRERE E LIMONOV

 

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