1. SILVIO C’È E FA AFFARI! MI IMPEDITE DI FARE POLITICA E IO MI COMPRO TUTTO!
2. LA DOPPIA MOSSA SU RCS LIBRI E RAI WAY SEMBRA PROPRIO DIRE CHE SILVIO BERLUSCONI, “ESPULSO” DAL CENTRO DELLA SCENA POLITICA CON LA FINE DEL PATTO DEL NAZARENO, SI RIPRENDE TUTTA LA LIBERTÀ DI MANOVRA IN CAMPO FINANZIARIO. IL BISCIONE VUOLE GIOCARE LE SUE PARTITE DA SOGGETTO ATTIVO, DA POLO “AGGREGANTE” CHE CONDIZIONI LA POLITICA
3. “L’ULTIMA TENTAZIONE DI BERLUSCONI. ‘MOLLO TUTTO, HO QUELLA VILLA AD ANTIGUA”. MA PARE CHE NICCOLÒ GHEDINI GLI ABBIA RICORDATO CHE NON HA ANCORA IL PASSAPORTO

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Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

matteo renzi e berlusconi 0aa87941 matteo renzi e berlusconi 0aa87941

 

 

1. SILVIO C’È

Dunque c’è un decreto del governo, al momento della quotazione di Rai Way, che dice che il 51% della società di trasmissione deve restare in mani pubbliche. Per questa semplice ragione l’Opas di Mediaset sarebbe irricevibile. Difficile che a Cologno Monzese lo ignorassero e a questo punto le ipotesi sono due. La prima è che fossero convinti che il governo avrebbe potuto cambiare la norma per favorire la nascita di un cosiddetto “campione nazionale”. La seconda è che Mediaset volesse solo lanciare un messaggio: non staremo a guardare da semplici spettatori il riassetto della tv pubblica, abbiamo soldi e progetti.

 

silvio berlusconi e il fumo dalla testa silvio berlusconi e il fumo dalla testa

In effetti la doppia mossa su Rcs Libri e Rai Way sembra proprio dire che Silvio Berlusconi, “espulso” dal centro della scena politica con la fine del Patto del Nazareno, si riprende tutta la libertà di manovra in campo finanziario. Il biscione vuole giocare le sue partite da soggetto attivo, da polo “aggregante”. Mi impedite di fare politica? E io faccio affari, sembra dire il Banana.

 

BERLUSCONI VS RENZI BY GIANNELLI BERLUSCONI VS RENZI BY GIANNELLI

Intanto l’ex alleato Renzie ha l’occasione di dimostrare di che pasta è fatto con la riforma della Rai. Ha i numeri per portarla a casa anche senza i voti del partito Mediaset ed è una chance imperdibile. Se cederà alla tentazione di mettere Viale Mazzini sotto lo stretto controllo del governo e invece aiuterà l’azienda a crescere e a competere realmente con Mediaset farà una cosa meritoria. L’importante è non farsi spaventare dall’improvviso attivismo del Banana.

 

Mediaset vuole comprare Rai Way- Ei Towers lancia opa Mediaset vuole comprare Rai Way- Ei Towers lancia opa

2. LA TENTAZIONE DEL BISCIONE

Dunque il Biscione tenta Viale Mazzini con una montagna di soldi (per stringere la Rai in un abbraccio soffocante), ma il governo dice no con una nota ufficiale, in cui ribadisce che il 51% di Rai Way deve restare pubblico. Ma la faccenda è comunque un caso politico: “Rai Way, l’offerta della discordia. Polemiche per l’opas di Berlusconi sul 66% della società di infrastrutture tv. La sinistra insorge. L’esecutivo: per decreto il 51% dovrà restare pubblico”. Istruttiva la protesta del forzista Altero Matteoli: “La sinistra e non solo, dopo aver impedito a Berlusconi di svolgere a pieno la sua legittima attività politica, ora vuole impedirgli l’esercizio di quella imprenditoriale” (Corriere, p. 2).

MEDIASET MEDIASET

 

Il Corriere rende onore al grillino Roberto Fico, che nel maggio scorso aveva previsto la mossa di Mediaset su Rai Way, e lo intervista. Il presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai tira in ballo ancora il patto del Nazareno: “Io dico solo che è arrivato Renzi, si è incontrato con Berlusconi e poco dopo Rai Way è finita quotata in Borsa. Come denuncio da molto tempo, nel patto del Nazareno vedo una trattativa segreta, una trattativa in cui a mio avviso conta solo la politica degli affari al posto della politica del bene comune” (p. 2).

Matteo Renzi (D), accolto dal vicedirettore Informazione Mediaset, Andrea Delogu, al suo arrivo negli studi Mediaset Matteo Renzi (D), accolto dal vicedirettore Informazione Mediaset, Andrea Delogu, al suo arrivo negli studi Mediaset

 

Il giornale diretto (ancora per poco) da Ferruccio De Bortoli tenta anche di interpretare i progetti di Mediaset e scrive che la prima mossa era quella di “sedersi al tavolo con il governo”, parlando di “segnali e contatti prima dell’iniziativa”. In particolare, Mediaset vorrebbe trattare una possibile intesa su “una governance unificata” per Rai Way (p. 3).

 

Sulla vicenda, Repubblica sfodera un titolo eroico in prima pagina: “Rai Way, il governo blocca Mediaset”. Dentro, si sottolinea che “Saltato il Nazareno, Berlusconi va all’attacco sulla tv e sui libri della Rcs. Fininvest ha messo fieno in cascina con le vendite, poi l’uno-due: Rcs Libri e le torri della tv pubblica. In ballo ci sono i grandi investimenti sulla rete digitale, il riassetto Rai e il futuro di Telecom” (pp. 2-3).

mediaset presentazione palinsesti piersilvio berlusconi e maria volpe mediaset presentazione palinsesti piersilvio berlusconi e maria volpe

 

La Stampa va al sodo, e per la prima pagina sceglie: “Mediaset vuole le antenne Rai”. Poi spiega: “Un solo gestore dei ripetitori per fare gola ai big della telefonia. La mossa punta a portare il governo ad un tavolo” (p. 2). “Dal governo un prudente ‘no, grazie’. Ma la strada per trattare resta aperta” (p. 3).

 

Anche il Messaggero ricostruisce la strategia di Mediaset: “Offensiva di Mediaset per costruire un polo nazionale destinato alle tlc. Nell’ipotesi di un successo dell’operazione il settore della telefonia nazionale avrebbe evidenti vantaggi. Sullo sfondo del progetto anche un asse con Telecom grazie ai buoni rapporti con Tarak-Bollorè” (p. 3). E poi interpreta la reazione del premier: “Renzi: è la prova che la nuova Rai fa paura. Palazzo Chigi respinge i sospetti di patti segreti. ‘La mossa di Berlusconi determinata proprio dal ritorno sul mercato di un’azienda competitiva grazie alle novità in cantiere” (p. 5).  

TARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIA TARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIA

 

Meravigliosa la prima pagina del Giornale: “Crescita Italia. Berlusconi ci mette 1,2 miliardi. Mediaset lancia un’offerta per le antenne Rai. Il mercato approva, la sinistra urla al golpe”.

 

 

3. RIFORME-RAI CON FATICA

A Palazzo Chigi il premier spaccone è chino sul dossier Rai. Corriere: “Due ipotesi per la riforma della Rai. Il premier sceglierà entro domenica. Fondazione o un sistema duale di gestione. E resta in campo l’opzione del decreto” (p. 6). Repubblica: “Un Cda smart per la Rai e il premier non esclude la nomina del governo. Ma nella riforma allo studio anche l’ipotesi di una indicazione da parte di più authority. Previsto comunque il voto delle Camere. L’obiettivo è far uscire i partiti dall’azienda, anche riducendo a 5 i consiglieri, compreso il presidente” (p. 4). Ma è meglio una Rai controllata dai partiti o una Rai controllata dal governo?

BERSANI LETTA RENZI BERSANI LETTA RENZI

 

Per il Messaggero, “Per la riforma Rai il premier convoca i dem, ma frena sul modello Bbc: non c’è tempo. Sfuma l’ipotesi del trust, verso un sistema duale con un consiglio di sorveglianza e uno di gestione” (p. 5).

 

 

4. ULTIME DA FARSA ITALIA

Repubblica dà spazio a una battuta del Cavaliere: “L’ultima tentazione di Berlusconi. ‘Mollo tutto, ho quella villa ad Antigua”. Ma pare che Niccolò Ghedini gli abbia ricordato che non ha ancora il passaporto (p. 12). Bella pubblicità per il partito anche questo titolo del Messaggero: “Corruzione, la pena sale a 10 anni. Ira di Forza Italia” (p. 9).

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5. SEGA NORD

Non si ferma lo scontro tra padani. “Veneto, Lega a un passo dalla scissione. Salvini: ‘Vince Zaia anche se si candida Tosi’. Il sindaco di Verona: ‘Vedremo’” (p. 12). Diverso il punto di vista della Stampa: “Tosi e Salvini provano a ricucire. Caos Lega, mediatori al lavoro per una via d’uscita. Ma resta la tensione tra il sindaco e Zaia” (p. 5). Il Giornale avverte: “E Berlusconi non sale sul Carroccio di Tosi. Il Cav spera nell’accordo con Salvini e snobba il sindaco di Verona che vuole allearsi con Ncd” (p. 10).

 

 

6. TOGHE CHE PIACCIONO MOLTO

TOSI E ZAIA TOSI E ZAIA

Il Cetriolo Quotidiano scova una storiella edificante, che riconcilia politica e magistratura. “Colella, il giudice prima assolve Renzi e poi viene promosso. Il premier ratifica la nomina alla Corte dei Conti del magistrato che lo ha giudicato sui portaborse. La promozione (proposta un mese fa dalla magistratura contabile) arriva una settimana dopo la sentenza” (p. 4). 

 

 

7. FA SOSTA LA SUPPOSTA

Buone notizie da Bruxelles per il nostro Paese. “Italia promossa, due anni in più a Parigi. Via libera della Commissione europea sulla legge di Stabilità. Ma il debito resta sorvegliato speciale. Privatizzazioni, il segnale del Tesoro a Bruxelles: venduto il 5,7% di Enel per oltre 2 miliardi” (Corriere, p. 10). Repubblica: “Bruxelles promuove l’Italia. ‘Nessuna procedura sul debito ma più sforzi per ridurlo’. Sì di Moscovici alle nostre riforme. Draghi: gli acquisti Bce dureranno finchè sarà necessario” (p. 10).

toghe large ro medium toghe large ro medium

 

 

8. PROVE TECNICHE DI GOOGLE TAX (CI PENSA LA MAGISTRATURA)

Il Corriere tiene il punto sull’accordo tra Google e Procura di Milano (smentito che sia stato siglato, ma saremmo vicini) e rilancia: “I pm e le tasse dei colossi di Internet. Ora Milano punta la lente su Apple. Indagato anche un top manager Usa della compagnia, si discute di 1 miliardo di imponibile” (p. 13).

 

MATTARELLA MATTARELLA

 

9. LOMBROSIANI PER SEMPRE

Ritagliare e rimirare la sacra immaginetta di Sergio Mattarella, pubblicata oggi dal Corriere a pagina 17. Vi si contempla il caro presidente mentre stringe la mano alla nuova ambasciatrice del Ghana, assai variopinta. Lui sembra la propria statua.

 

 

10. ULTIME DA UN POST-PAESE

“Io, infermiere, vi racconto l’eutanasia silenziosa nei nostri ospedali”. Repubblica ospita il racconto di un caposala al Careggi di Firenze. “E’ cattolico praticante, e ogni anno – dice – nel suo reparto di spengono le macchine per 30-40 malati terminali. ‘La legge lo vieta, ma ce lo chiedono i familiari. Così tra loro e i medici si stringe un patto di buon senso: perché in Italia deve restare un segreto” (p. 27). Abbiamo tante leggi, ma non quelle che servono.

 

 

 

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