POSTA! - SONO INCAZZATO CON LA RAI: SPERPERA I MIEI SOLDI DANDOLI A FABIO FAZIO - SE IL PD NON CHIUDE IL RUBINETTO DEI MIGRANTI E NON ABBANDONA L'INIZIATIVA DELLO IUS SOLI ARRIVERÀ ALLA CANNA DEL GAS: ORMAI I MIGRANTI SI VEDONO NELLE CITTÀ E NEI PICCOLI PAESI (TRANNE A CAPALBIO)

-

Condividi questo articolo


gentiloni e renzi gentiloni e renzi

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Lettera 1

Caro Dago, altro smacco del Silente Gentiloni al Feroce Matteo. Lui, con l'operazione di Intesa sulle banche venete, è riuscito ad avere il suo ponte di Messina.

BarbaPeru

 

Lettera 2

Caro DAGO, i fratelli Della Valle vogliono smocassinare la Viola.

Stamo attenti alle so'le.

Saluti, Labond

 

Lettera 3

fabio fazio fabio fazio

Non capisco tutto questo rumore sul presunto costo di Fabio Fazio. Il prezzo è commisurato al suo pubblico, la sua influenza, la raccolta pubblicitaria. Se non ci piace, non guardiamo più Fazio e la sua trasmissione e il suo contratto spariscono!

Il suo contratto, come quello di calciatori, .... lo facciamo noi pubblico!

Steve 

 

Lettera 4

Car Dago, se il PD non chiude il rubinetto dei migranti e non abbandona l'iniziativa dello jus soli arriverà alla canna del gas. Ormai i migranti si vedono nelle città e nei piccoli paesi (eccetto Capalbio naturalmente, dove non devono disturbare chi porta il cuore a sinistra ed il portafoglio a destra). Provare per credere

corbyn a glastonbury 2017 19 corbyn a glastonbury 2017 19

Piero delle Nevi

 

Lettera 5

Caro Dago, ma i proletari di Glastonbury che hanno acclamato il residuato vetero comunista Corbyn, dove hanno trovato i soldi per pagare le 238 sterline del biglietto?

Dal sussidio di disoccupazione?

Colonnello Kurtz

 

Lettera 6

Caro Dago, il cda Rai ha aumentato il compenso a Fazio perché minacciava di andarsene. Ma come? invece di ringraziare la Madonna che si toglieva dai piedi.

a.del giudice

 

Lettera 7

WOODCOCK WOODCOCK

Dago prezzemolino, invece di inventare guerre tra procure, che ovviamente esistono da sempre, perchè nessuno si domanda come mai un magistrato di nome Woodcock, sia ancora tale e sempre nella stessa Procura, visto che ogni indagine di "spessore" cui mette mano si riveli una bolla di sapone (ricordate una per tutte, la vicenda di Vittorio Emanuele prelevato notte tempo e trasportato di corsa in Calabria come il peggior mafioso per poi finire a caramelle) dopo aver speso soldini in intercettazioni che guarda caso quelli dell'illibato Fatto Quotidiano son sempre i primi a divulgare. Ma il CSM è sempre in vacanza o tollera fughe a senso unico? Mi piacerebbe sentire una voce di biasimo e richiamo (minimo).

PIC

 

Lettera 8

STRETTA DI MANO TRA TRAVAGLIO E BERLUSCONI jpeg STRETTA DI MANO TRA TRAVAGLIO E BERLUSCONI jpeg

Caro Dago, sul "Fatto" di oggi apprendiamo che "Berlusconi ci ha messo vent'anni per stare sulle palle a tutti...". Caro Travaglio, risparmiaci il wishful thinking e non confondere desideri con possibilità: Silvio è stato in uggia per due decenni non agli italiani ma a toghe e sinistra - l'embricazione delle due fattispecie non è peregrina ed è anzi ricorrente - solo perchè sceso in campo dalla parte "sbagliata", improvvida zeppa nell'oliatissimo ingranaggio della "gioiosa macchina da guerra" di occhettiana memoria. Un peccato originale intollerabile per i nipotini di Togliatti primo guardasigilli e comunista.

Giorgio Colomba

 

Lettera 9

Che vita grama, quella del "giornalista" tipo del "TG3":  darebbe la propria credibilità per parlare dei successi di Renzi, e non ce ne sono (...anzi);  vorrebbe sentenziare sui fallimenti di Trump, e quello passa di vittoria in trionfo...bah, meglio farsi un po' di ferie a Capalbio, almeno lì non ci sono extracomunitari.

MARIA GIOVANNA MAGLIE MARIA GIOVANNA MAGLIE

Giuseppe Tubi

 

Lettera 10

Fa piacere sapere che ci sono ancora giornalisti, come la Maglie, che scrivono cose vere e non dei loro sogni e desideri. E fa piacere che DAGO pubblichi regolarmente gli articoli degli stessi. Buon lavoro.

Maurizio Conchetti

 

Lettera 11

Gentil Dago, Don Matteo Orfini, presidente del PD : "Renzi convochi subito il tavolo del centrosinistra!". Sbrigatevi, compagni, prima che padre Prodi, 79 anni, convochi, al tavolino della seduta spiritica, i venerati defunti de'sinistra, per chiedere consigli, dopo la batosta dei ballottaggi!. Ossequi.

Pietro Mancini

 

Lettera 12

Caro Dago, la dipartita di Paoli Limiti mi rattrista. Oltre ad essere stato un ottimo auto di canzoni di successo, è stato un sobrio conduttore ed le sue trasmissioni sono state sempre all’insegna della  signorilità.

Annibale Antonelli

 

Lettera 13

FABIO FAZIO FABIO FAZIO

Caro Dago, io non ce l’ho con Fazio, anche se da un punto di vista morale, uno che dice di essere di sinistra dovrebbe porsi delle domande. Ce l’ho con chi sperpera i miei soldi: se la Rai avesse messo il tetto di 240.000 euro, cosa sarebbe successo? Se Fazio, come minacciato, avesse scelto altre strade, quali potevano essere? A Mediaset lui ha sempre detto che non ci andrà mai, quindi restava La7 (non prendo in considerazione i canali satellitari o altri digitali: vista l’esperienza di Crozza, chi lo pagherebbe di più?). E qualcuno può pensare che Cairo darebbe mai 3.000.000 di euro a uno che come alternativa ne poteva avere “solo” 240.000? Signori, sveglia! Cairo 3.000.000 all’anno non li dà neanche ai giocatori del Torino, visto che i soldi sono i suoi, figuriamoci a chi lavora per La7. E infatti è in attivo. Alla Rai, invece, visto che i soldi nostri, sono in passivo...

FABIO FAZIO FABIO FAZIO

 

Poi è fantastico come riescano a cambiare traiettoria di 180° in poco tempo senza alcuna vergogna: Campo Dall’Orto (non ti sembra il nome di un complesso di rock progressivo degli anni ‘70? Premiata Forneria Marconi, Banco del Mutuo Soccorso, Balletto di Bronzo, Campo di Marte, Campo Dall’Orto….) era accusato di chiudere talk show con ascolti buoni ma non eccelsi perché il servizio pubblico deve essere al di sopra dei numeri; Orfeo è accusato di chiudere talk show perché hanno troppi ascolti… Ma dev’essere “nomen homen”: M.Orfeo più che addormentare gli ascolti, che può fare?

 

Ma di tutto ciò mi rimane un dubbio: Giletti lo sfrugugliano perché “anche se gli metti il tetto di 240.000 euro, chi lo paga di più?” mentre Fazio lo inondano di soldi “perchè se no va via!”. Mi piacerebbe sapere questi dirigenti cosa hanno diretto prima di arrivare alla Rai. Ma, soprattutto, come sono andate le aziende che hanno diretto, se lo hanno fatto con i medesimi criteri!

Mario Orlando

 

Lettera 14

FABIO FAZIO E MICHELE SERRA FABIO FAZIO E MICHELE SERRA

Dago darling, con riferimento al goliardico cartello di Latina che inneggiava alla vagina femminile (dato i tempi penso sia utile precisare femminile) e alle sagge parole di Cruciani, mi viene da chiedere quanto segue. Se due camionisti, ammesso che ce ne siano ancora di quelli che parlano usando parolacce e non conoscano invece tutto Giorgio Caproni (NeoMinCulPop oblige) vedono passare una bella donna e a uno di loro scappa di dire "Guarda che bella figa", a quale pena va incontro l'incauto antiquato?

 

Domiciliari con il braccialetto elettronico o affidamento in prova ai  servizi sociali o carcere duro a Porto Azzurro? "By the way", che tu sappia, hanno già fatto un gaio "update" di "Ifigonia in Culide"? E chissà se il compianto Hertz de Benedetti, autore della citata e divertente "opera d'arte", é parente del padrone di "La Repubblica". Ossequi

Natalie Paav

MARIA TERESA MELI MARIA TERESA MELI

 

Lettera 15

Caro Dago, divertenti e rivelatori gli articoli di Maria Teresa Meli sul Corrierone e di Francesca Schianchi sulla Stampa a proposito delle "analisi" di Matteo Renzi sul turno di amministrative di domenica scorsa: divertenti quando descrivono - involontariamente, of course - la confusione mentale in cui si dibatte il Bomba (che, scimmiottando ancora una volta il vecchio Silvio, pensa di tornare allo "spirito del 2014", mancette comprese);

 

rivelatori in quanto il poveretto, reduce dalla quarta sconfitta consecutiva - ammministrative del 2015, amministrative del 2016, referendum, e infine quest'ultimo turno - si conferma ancora una volta strutturalmente incapace di comprenderne il motivo: che, ormai, non è da ritrovarsi nella linea politica sbagliata (Pisapippa sì, Pisapippa no è un tormantone estivo e nulla più), né tanto meno in un'inesistente rivolta anti-sistema ( ribellarsi votando per il Berlusca? ma dài...) bensì nel rifiuto, ormai quasi generalizzato, proprio del la sua persona.

 

delrio e gentiloni ad afragola delrio e gentiloni ad afragola

Lo avrebbe dovuto capire già nel dicembre scorso: allorché avrebbe dovuto seguire il saggio consiglio di Oscar Farinetti - "Stattene via un po' di tempo, Matteo; e magari finirà che gli italiani ti reclameranno a gran voce" - e invece si è lanciato in una forsennata rincorsa per tornare a palazzo Chigi quanto prima. E in conclusione, quando finalmente il Pd si renderà conto di avere come segretario un perdente nato, sarà fatto fuori non per qualche anno, ma per sempre. Vai, Matteo, continua così!

Federico Barbarossa

 

Lettera 16

Caro Dago, incassata (si fa per dire) la sconfitta elettorale il buon Matteuccio è tornato ai mantra della prima ora: cambiamento e rottamazione. Sembra però che Graziano Delrio continui a non ricevere "manco una telefonata". Perché a leggere amministrazione trasparente sul sito del ministero delle infrastrutture e dei trasporti inanella una serie di nomine dove di rottamazione non se ne vede l'ombra. A capo del dipartimento infrastrutture nomina quell'Elisa Grande reduce da una performance tutt'altro che entusiasmante a capo ufficio legislativo.

 

delrio e gentiloni ad afragola delrio e gentiloni ad afragola

A capo dipartimento trasporti nomina quell'Alberto Chiovelli pupillo,erede e continuatore del lungo regno di Amedeo Fumero, il cui unico titolo di merito (si fa per dire) è avere rottamato lo straccio di amministrazione centrale marittima sopravvissuta all'abolizione del ministero della marina mercantile (poi dice che a Genova si buttano a destra).

 

A completare la rottamazione dell'amministrazione civile a capo ufficio legislativo si vocifera la nomina di un ufficiale di quella guardia costiera che bisognerà pur premiare per aver supportato un anno e mezzo di tentativi del Governo Renzi di barattare con la UE flessibilità in cambio di migranti (salvo poi nemmeno accorgersi delle manovre delle ONG nel mare della Libia). Domanda: ma per caso Matteuccio vuole perdere anche le politiche? R.A.

 

Lettera 17

Caro Dago,

moschea che voleva costruire ex sindaco sesto san giovanni moschea che voleva costruire ex sindaco sesto san giovanni

Sei il sindaco di Sesto San Giovanni. La grande città più rossa d'Italia. Da sempre in mano ai comunisti e ai suoi eredi. Dove vincere con meno del 60% dei voti al primo turno è già considerata una sconfitta. Eppure tu vuoi passare alla storia. Riuscire dove nessuno ha mai osato. Nella vera missione impossibile: essere sconfitta al ballottaggio. Allora cosa fai?

 

Autorizzare la costruzione di una moschea di 2.500 metri quadri in barba alla leggi

regionali è una buona idea. Ma hai bisogno di altro. Di un vero colpo da KO. Ed ecco la brillante idea, degna del miglior Tafazzi: inviti Veltroni al comizio di chiusura del 22 giugno.

Grazie Uolter! Missione compiuta! Anche questa volta hai lasciato il tuo inconfondibile segno.

Saluti

Bruno

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...