1. TRANQUILLI, SULLA GIUSTIZIA IL PATTO DEL NAZARENO REGGA ANCORA. ARRIVA IN AULA IL FAMOSO “DASPO AI CORROTTI”, OVVERO L’INTERDIZIONE PERPETUA DAI PUBBLICI UFFICI”, NORMA PROPOSTA DA M5S, E IL PD VOTA INSIEME A FORZA ITALIA PER AFFOSSARLO
2. EPPURE RENZI È RICONOSCIUTO COME PERSONAGGIO NUOVO E NON RICATTABILE, CHE NON DOVREBBE AVERE PAURA A CONDURRE UNA DECISA LOTTA ALLA CORRUZIONE. FORSE È CONVINTO CHE SIA UNA BATTAGLIA CHE NON PORTA VOTI. IL DUBBIO, VEDENDO LA CORRUZIONE DILAGARE NEL PAESE A TUTTI I LIVELLI, È CHE NON ABBIA NEPPURE TUTTI I TORTI 

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Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. AVVISI AI NAVIGATI

RENZI PORTA FIORI NEL LUOGO IN CUI E' STATO UCCISO NEMTSOV RENZI PORTA FIORI NEL LUOGO IN CUI E' STATO UCCISO NEMTSOV

“Va fatto il Daspo ai politici che prendono tangenti”, annunciò Matteo Renzi il 17 maggio scorso, in piena campagna elettorale per le Europee e nel mezzo dello scandalo delle mazzette per Expo. Stessa promessa a dicembre, di fronte all’esplosione di “Mafia capitale”. Bene, bravo, bis. Poi ieri arriva in aula il famoso “Daspo ai corrotti”, ovvero l’interdizione perpetua dai pubblici uffici”, contenuto in una norma proposta dai Cinque Stelle, e il Pd vota insieme a Forza Italia per affossarlo. Forse, come dice un deputato grillino, quando Renzi parlava di Daspo intendeva dire che i corrotti non devono andare a vedere la partita allo stadio.

 

renzi renzi

Ma ieri è stata una giornata ingloriosa su tutto il fronte giustizia. La maggioranza si è spaccata sulll’allungamento della prescrizione per la corruzione, con gli alfanoidi che hanno votato contro, e comunque con la concussione che, chissà perché, è rimasta fuori dal provvedimento. Mentre il ddl anticorruzione subisce un nuovo slittamento. Sono passati ben 9 mesi da quando il premier spaccone, che quando vuole è velocissimo, annunciò la riforma.

 

renzi elicottero renzi elicottero

Dopo oltre un anno di governo, la sensazione è che sulla giustizia il Patto del nazareno regga ancora. Renzie fa annunci roboanti quando esplode lo scandalo giudiziario del momento, poi sostanzialmente se ne frega. Esemplare il comportamento sulla prescrizione, con le dichiarazioni roboanti il giorno dopo della sentenza sull’Eternit a cui è seguito il nulla assoluto. Eppure Renzie è riconosciuto unanimemente come personaggio nuovo e non ricattabile, che non dovrebbe avere paura a condurre una sincera e decisa lotta alla corruzione. Forse è convinto che sia una battaglia che non porta voti. Il dubbio, vedendo la corruzione dilagare nel Paese a tutti i livelli, è che non abbia neppure tutti i torti.

 

 

2. SULLA CORRUZIONE SI BALBETTA

COPERTINA ESPRESSO CAPITALE CORROTTA NAZIONE INFETTA COPERTINA ESPRESSO CAPITALE CORROTTA NAZIONE INFETTA

Dunque il governo si dimostra più risoluto nell’affrontare i magistrati che non la corruzione. Repubblica: “Governo diviso sulla giustizia, stop alle norme anticorruzione, lite su falso in bilancio e prescrizione. Il ministro Boschi: ‘C’è un ipotesi di accordo, siamo fiduciosi’. Il garante Cantone difende l’esecutivo: ‘E’ una norma ben fatta’” (p. 2). Corriere: “’Basta rinvii, la legge è una priorità’. La spinta di Grasso sulla corruzione. L’irritazione per i conflitti che rallentano l’iter: è la riforma più importante” (p. 9).

 

copertina "Apoteosi dei corrotti" MANNELLi copertina "Apoteosi dei corrotti" MANNELLi

La Stampa dà conto dell’impasse: “Prescrizione più lunga, maggioranza divisa. E i centristi si defilano. In commissione no dell’Ncd. Sel si schiera con il Pd. E al Senato slitta l’esame del testo anticorruzione” (p. 9).

 

 

Il Giornale apre nuovi fronti: “Il mal di pancia dell’Ncd si sposta sul welfare e sulle banche. Pronti alla battaglia anche su viale Mazzini. Il nodo Regionali” (p. 5).

 

3. UN, DUE, TRE, GRILLINO

renzi televisione renzi televisione

Dopo l’apertura di Grillo su Rai e reddito minimo iniziano le scaramucce tra Cinque Stelle e piddini. Repubblica: “Prove di dialogo Pd-M5S su Rai e reddito minimo, ma Grillo: ‘I Dem cambino, la nostra linea è la stessa’. Il contrattacco del vicesegretario democratico Guerini: ‘Va bene il coinvolgimento ma sospettiamo di Beppe’. Martedì prossimo una delegazione democratica incontrerà Fico per dargli un testo sulla tv pubblica” (p. 9). Il Corriere svela anche un retroscena: “Renzi e l’incontro sfumato per il no del leader 5 Stelle. Ma in Aula intesa possibile. L’apertura del premier che cercherà un accordo ‘per togliere le mani dei partiti dalla tv di Stato’. Il segretario ai suoi: auspichiamo il confronto, ma ci hanno sempre detto di no” (p. 3).

RENZI BIRDMAN RENZI BIRDMAN

 

 

4. SEGA NORD

Non si ferma la guerra fratricida nella Lega Nord. Repubblica: “Lumbard verso la scissione, nasce il gruppo di Tosi. Salvini: ‘Non perdo il sonno’. In Veneto il presidente della Liga fonda una nuova componente. Oggi il vertice finale a Padova” (p. 6).

madia renzi madia renzi

 

Buone notizie dal Giornale: “Ecco il dossier segreto: 25 parlamentari pronti a salire sul Carroccio. Le richieste arrivano anche a leghisti senza cariche: tutti vogliono entrare nel partito. Le aree di provenienza sono tre: Ncd, Fi e M5S” (p. 6).

 

 

5. ULTIME DA FARSA ITALIA

Pare che il Banana sia di pessimo umore e preoccupato per la sentenza della Cassazione sul caso Ruby che dovrebbe arrivare martedì prossimo. Nel frattempo il suo partito pare un po’ allo sbando. Corriere: “Fi lascia l’Aventino: ma no alle riforme. Brunetta: patto violato, il ddl Boschi non va. Partito in difficoltà, Berlusconi si sfoga con i suoi. Sulle alleanze la scelta è Zaia ma si prende tempo e in Puglia Fitto fa una campagna parallela” (p. 13).

 

TOSI E ZAIA TOSI E ZAIA

 

6. UN EQUILIBRISTA AL CREMLINO

Pittibimbo cerca un qualche ruolo internazionale e si lancia in una difficile missione tra Ucraina e Russia. Corriere: “il premier in Ucraina: rispettare la sovranità. Renzi ha incontrato Poroshenko prima di volare in Russia dove oggi vedrà il leader del Cremlino. ‘L’Italia pienamente impegnata per la pace’. Kiev gli chiede di intercedere per la pilota Savchenko” (p. 5).

 

La Stampa di Marpionne prende molto sul serio le avventure internazionali di Renzie e titola: “Ucraina, l’offerta di Renzi a Putin. Se la tregua regge, meno sanzioni” (p. 5). Vedremo cosa porta a casa di concreto dal suo viaggetto.

FLAVIO TOSI E STEFANIA VILLANOVA FLAVIO TOSI E STEFANIA VILLANOVA

 

 

7. ULTIME DAL RENZICOTTERO

Il Fatto insiste sui voli di Pittibimbo e scrive: “Voli di Stato come taxi, l’ultimo grande segreto. Il regolamento imporrebbe trasparenza e l’uso per chi subisce minaccia. In realtà le informazioni filtrano a fatica. E chi controlla Renzi è lo stesso Renzi. L’uso della presidenza del Consiglio è tornato ai livelli della stagione di Berlusconi e la flotta è rimasta intatta. Nonostante le promesse” (p. 5).  

FLAVIO TOSI E SIMONA VILLANOVA IN COMPAGNIA DI LUCA ZAIA jpeg FLAVIO TOSI E SIMONA VILLANOVA IN COMPAGNIA DI LUCA ZAIA jpeg

 

 

8. GLI ULTIMI FURBETTI DI POMPEI

Brutta tegola per il coordinatore dei club di Forza Italia, Marcello Fiori. “Pompei, 6 milioni sequestrati all’ex commissario. Lui: infamia. Fiori, responsabile dei club di Forza Italia, sotto accusa per i lavori nel sito. Brunetta lo difende” (Corriere, p. 21). Gian Antonio Stella non ha pietà: “I 103 mila euro per censire 55 randagi e il Teatro deturpato con il cemento. Tra vini, libri e opere dubbie: due anni di gestione ‘stravagante ed esorbitante” (p. 21).

 

marcello fiori marcello fiori

Repubblica intervista Fiori, che fa notare come è indagato dallo stesso pm del caso Tortora (“per me è un orgoglio”) e si lamenta: “Non ho tutto quel denaro. Mi hanno perfino bloccato un quinto dello stipendio: 5600 euro. Una vera ingiustizia” (p. 19). E sullo stesso giornale, Francesco Merlo scrive: “Da Legambiente alla corte di Berlusconi, la parabola del manager sedotto dal potere. Il percorso è lo stesso di Odevaine. Ma il modello è Bertolaso e la sua idea che i problemi si risolvono azzerando i codici” (p. 18).

 

Il Giornale la butta in politica: “Attacco al forzista Fiori. Il sequestro di Pompei diventa un caso politico” (p. 8).

 

 

marcello fiori e silvio berlusconi marcello fiori e silvio berlusconi

9. L’AMICIZIA NON FA FEDE

Chiusa l’indagine per tentata estorsione ai danni del Banana a carico di Emilio Fede. Che evidentemente non s’era accontentato di aver fatto la cresta sui soldi donati a Lele Mora da Berlusconi. Pezzo della Stampa: “L’ultima accusa contro Fede: tentata estorsione a Berlusconi. Milano, per i pm voleva 5 milioni da Marina per non parlare di Ruby” (p. 19). Forse non è il solo che voleva dei soldi per non parlare di Ruby

 

 

10. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA

contro il jobs act contro il jobs act

Bell’inchiesta di Repubblica sui mutui. “Anche con il Jobs Act il mutuo resta una chimera. ‘Banche non informate e serve ancora il garante’. Una coppia di lavoratori trentenni in giro tra le agenzie degli istituti di credito per chiedere un finanziamento immobiliare. Un impiego stabile e l’altro con il contratto a tutele crescenti. Due giorni di colloqui tra simulazioni e tabelle. Le risposte: “La nuova riforma servirà a metterci al passo con i tempi. Ma tornate fra 3 o 6 mesi per saperne di più”. “Le banche non hanno ancora una politica ad hoc sui nuovi contratti, per ora ognuno decide per sé”. “Le assicurazioni contro la perdita del lavoro schizzeranno. Fatela ora che almeno il prezzo è umano” (p. 27). Sarebbe bello che il ministro Poletti ci dicesse cosa pensa di questo bel quadretto.

 

la firma di renzi sul jobs act la firma di renzi sul jobs act

Alla voce fregature, da segnalare anche l’inchiesta del Messaggero: “Errori nei 730, rischio caos. L’allarme dei Caf: non vogliamo pagare noi le dichiarazioni sbagliate o fraudolente. Per evitare la stangata molte denunce verranno rifiutate. Previsto l’aumento delle tariffe” (pp. 1-3).

 

 

11. L’EUROPA CHE FUNZIONA BENE (QUELLE DELLE LOBBY)

ANNAMARIA CANCELLIERI ANNAMARIA CANCELLIERI

Paginone meritorio della Stampa: “Vince la lobby del telefonino. L’Europa rinvia la tariffa unica. Il Parlamento salva il roaming: resta il costo aggiuntivo per chi chiama dall’estero. Roma attacca: è inaccettabile, continueremo a pagare un balzello anacronistico” (p. 10).

 

 

12. LA BAVA SEPARATA DALLE OPINIONI/1

Esce l’autobiografia della ligrestata Annamaria Cancellieri e il Corriere si commuove. Spalletta a pagina 9 (“Da commissario a ministro. Cancellieri e il racconto di ‘Una vita bellissima’”) ed elogi in libertà: “Ma soprattutto è stata davvero quello che si definisce un servitore dello Stato, anche se fa più chic dire civil servant. Prefetto nell’anima era e prefetto è rimasta, anche ascesa ai Palazzi più alti”.

 

 

13. LA BAVA SEPARATA DALLE OPINIONI/2

MARIA CANNATA MARIA CANNATA

Corriere della Sera in soccorso della Signora dei derivati, la dirigente del Tesoro Maria Cannata. Ritrattone entusiasta in cui si può leggere, tra l’altro, che siamo di fronte “a un abile amministratore delegato, visto che occupa la sua posizione da più di 14 anni e che ha conquistato riconoscimenti e premi in giro per il mondo”. Poi è bello sapere che “Cannata, sposata e con una figlia, dice di non aver mai dovuto trascurare la vita privata per il lavoro”. Insomma, è anche moglie e madre perfetta. 

 

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