1. "IN TUTTI I LAVORI PRECEDENTI NEGOZIAVO LO STIPENDIO. IN QUESTO CASO QUI HO DETTO: DITEMI VOI QUANT'È. MI HANNO RISPOSTO: 'QUELLO DI PRIMA'. PERFETTO". LO HA AFFERMATO IL DIRETTORE GENERALE DELLA RAI, ANTONIO CAMPO DALL'ORTO, AUDITO IN VIGILANZA RAI
2. E ORA CHI GLIELO DICE A CDO CHE GUBITOSI SI ERA ADEGUATO LO STIPENDIO A 240 MILA APPENA ENTRATO IN VIGORE IL TETTO VOLUTO DA RENZI E LO HA MANTENUTO A 240 MILA FINO ALL'USCITA DA RAI. ALLORA DELLE DUE L'UNA. O MENTE CDO OPPURE (E SAREBBE PIÙ GRAVE) RENZI NON SAPEVA DI AVERE IN CASA UN MANAGER COME GUBITOSI A 240 MILA EURO 
3. PENTITISSIMO DI AVER SCELTO CAMPOSANTO, RENZI NON PUO’ CACCIARLO DOPO APPENA UN ANNO E UTILIZZA MICHELE ANZALDI PER DEMOLIRLO: ''ALMENO AVESSE LOTTIZZATO UN PO’ E INVECE HA SOLO PIAZZATO AMICI SUOI, RISOLTO PROBLEMI OCCUPAZIONALI E DI STIPENDIO AD ALTRI GRUPPI EDITORIALI A CUI HA FATTO FAVORI NON DA POCO. PENSAVAMO DI CREARE UN MISSILE DELL’ERA RENZIANA. INVECE IL MISSILE SI È TRASFORMATO IN UNA SUPPOSTA PER IL PD"

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RAI, DALL'ORTO: SU MIO STIPENDIO HO DETTO 'DECIDETE VOI'

direttori rai campo dall orto dallatana fabiano bignardi teodoli direttori rai campo dall orto dallatana fabiano bignardi teodoli

(LAPRESSE) - "In tutti i lavori precedenti negoziavo lo stipendio. In questo caso qui ho detto: ditemi voi quant'è. Mi hanno risposto: 'quello di prima'. Perfetto".Lo afferma il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall'Orto, audito in Vigilanza Rai.

 

DAGONOTA

E ora chi glielo dice a Camposanto dall'Orto che lo stipendio di Gubitosi non era 650 mila euro ma 240?

 

luigi gubitosi luigi gubitosi

Gubitosi si era adeguato lo stipendio a 240 mila euro appena entrato in vigore il tetto voluto da Renzi e lo ha mantenuto a 240 fino all'uscita da Rai. Allora delle due l'una. O mente CDO oppure (e sarebbe più grave), Renzi non sapeva di avere in casa un manager come Gubitosi a 240 mila euro. Un manager che arrivava dal privato dove guadagnava qualche milione l'anno e unico manager alla guida di un'azienda pubblica ad adeguarsi volontariamente al tetto. In ogni caso, lo stipendio di Gubitosi era 240 mila euro.

renzi - campo renzi - campo

 

3. IN RAI C’E’ IL FUHRER

Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

Basta vederlo entrare una qualsiasi volta davanti alla commissione parlamentare di vigilanza per capire come Antonio Campo Dall’Orto non sia fatto per i rapporti con la politica. Per lui il palazzo è una vera sofferenza. Ascoltare i politici quasi una tortura.

Il direttore generale della Rai ci va perché altro non può fare,ma entra con una smorfia quasi di ribrezzo in quelle aule che sembrano fargli perdere parte del suo prezioso tempo. E non lo nasconde, come è stato evidente proprio ieri durante la prima parte dell’audizione insieme al presidente Monica Maggioni che si concluderà oggi pomeriggio.

CAMPODALLORTO RENZI CAMPODALLORTO RENZI

 

Cdo è un manager che si sente assai superiore ai quei quattro politici che gli fanno le pulci. E con fastidio fa presente che lo stanno annoiando: «La verità è che trovo che il dibattito che si sta facendo sulla trasparenza si è trasformato in un dibattito politico molto di breve visione che - devo essere franco - culturalmente a me non interessa».

 

Non gli interessano le polemiche sul suo stipendio da 650 mila euro. Una noia pure quelle. Altra smorfia, dottorando con una biro in mano: «Il mio stipendio? In tutti i lavori precedenti io negoziavo lo stipendio. In questo caso qui c’è stato un altro meccanismo. Ho detto di dirmi loro quanto era. Mi hanno risposto che era quello di prima. Perfetto». E non è così credibile, perché due direttori generali fa lo stipendio era esattamente quello.

renzi nomine rai renzi nomine rai

 

Poi arrivato Luigi Gubitosi e cambiato il clima generale, decise di ridurselo insieme all’allora presidente Anna Maria Tarantola. Quindi lo stipendio che c’era in Rai quando arrivò Campo dall’Orto non era di 650mila euro l’anno. Particolari noiosissimi per un manager che lavora sodo e nessuno se ne accorge «perché non interessa il quotidiano».

 

Bontà sua CDO trova «legittime le domande dei parlamentari, anche quella sui compensi delle star. Ma all’estero quelli non si pubblicano,perché ci sono problemi di concorrenza». Fine. E basta graticola: «Io non c’ero in passato, sono venuto al pubblico dopo avere lavorato nel privato per 22 anni, e non c’entro con le storture trovate». Può piacere un tipo così al Palazzo? Ovvio che no,e in commissione di vigilanza godono a metterlo sulla graticola con sempre minore pudore.

renzi nomine rai 3 renzi nomine rai 3

 

All’inizio c’era qualche resistenza: insomma, era l’uomo che il capo della maggioranza aveva scelto per cambiare la tv di Stato. Poi si è avvertito che mano mano fra viale Mazzini e palazzo Chigi quella sintonia si stava stemperando. Quella con il Nazareno in pochi mesi si è praticamente disintegrata. C’è ormai grande gelo fra CDO e il Pd, e raramente si è visto in così pochi mesi. Quasi non c’è stata luna di miele, e subito è diventata di fiele.

 

«Almeno avesse lottizzato un po’», si sussurra dalle parti del Nazareno, «e invece ha solo piazzato amici suoi, risolto problemi occupazionali e di stipendio ad altri grandi gruppi editoriali a cui ha fatto favori non da poco». A Palazzo riesce a creare più frizioni del suo direttore generale uno come Carlo Verdelli, capace di diplomazia come un carro armato è capace di accarezzare l’asfalto.

 

campo dall'orto renzi nomine rai campo dall'orto renzi nomine rai

Così nei corridoi parlamentari non si parla che della spina che lo stesso Renzi vorrebbe staccare dalla creatura che lo avrebbe tanto deluso. Vero, esagerato? Non c’è modo per saperlo che andare a bussare alla porta del panzer renziano per eccellenza, Michele Anzaldi.

 

Da qualche tempo stanno cercando di trasformarlo in una sorta di Epurator, di disegnarlo come una macchietta per dare meno importanza a quel che dice. Non è così: continua ad essere assai vicino all’inquilino di palazzo Chigi, e molto ascoltato in quel consesso.Le sue antenne sono importanti. Lui sorride e spiega in generale: «Devo dirti che ha ragione chi dice che noi con la legge di riforma della Rai abbiamo fatto una sorta di super Gasparri.

MICHELE ANZALDI MICHELE ANZALDI

Pensavamo di creare un missile dell’era renziana. Invece con Campo dell’Orto quel missile si è trasformato in una supposta per il Pd...».

 

Non manca di chiarezza, e spiega che questa Rai sta «distruggendo l’informazione », che è «l’esatto contrario di quel che volevamo». Aggiunge che il re delle news grazie a questo ora sarà «Giovanni Floris, che sta a La7. Il secondo per ascolti sarà sempre a La7. Il terzo probabilmente sarà Nicola Porro con il suo Virus su Mediaset. Bel risultato, no?». Una delusione cocente, «e ogni settimana è peggio. Perché ho visto i dati ufficiali e nel periodo del disastro ferroviario di Andria al Pd in Rai è stato concesso un solo minuto. Sembra un’azienda contro ormai...».

 

E Campo Dall’Orto?Quello ormai lì deve restare, altrimenti Renzi perde la faccia... «Ma perché?», reagisce Anzaldi, «a toglierlo di lì bastano 5 minuti, basta sfiduciarlo. Il problema è farne passare un altro in questo parlamento. Ma siccome sta sulle scatole a tutti, forse con un po’ di lavoro politico non è impossibile». E nel frattempo il Pd guarda verso altre aziende.

 

MICHELE ANZALDI COME GOEBBELS SUL BLOG DI BEPPE GRILLO MICHELE ANZALDI COME GOEBBELS SUL BLOG DI BEPPE GRILLO

Pare che un emissario di Urbano Cairo abbia preso anche contatti duraturi, che qualche frutto iniziano a dare. Ad esempio è aperta la questione sull’utilizzo dei 400 milioni in più di canone che verrà pagato grazie all’operazione bolletta elettriche, che recupererà un bel po’di evasione.

 

«Enrico Mentana», spiega Anzaldi, «dice che dovremmo metterli all’asta per pagare buone idee di servizio pubblico. In effetti mi chiedo anche io perché mai dovremmo darli a CDO che ha cancellato ogni informazione e ridotto a zero il servizio pubblico perfino sul referendum che per noi è decisivo. Facciamo correre le idee degli altri e se sono buone quei 400milioni li dividiamo fa loro.

 

 

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