ULTIMO STADIO - IL PORTIERE KAFKIANO PAOLONI HA DECISO DI CANTARE, E TREMA PURE LA SERIE A: NON SOLO GENOA-ROMA, SI PARLA ANCHE DEL COINVOLGIMENTO DI FIORENTINA, CAGLIARI E LECCE (MA FINORA NEI GUAI SERI C’È SOLO L’ATALANTA) - DA DONI A SIGNORI, A BETTARINI: TRA ILLUSTRI EX E CALCIATORI ANCORA IN ATTIVITÀ, SONO 36 I PALLONARI INTERCETTATI CHE PER I PM GARANTIVANO “APPOGGI INTERNI” ALLA CUPOLA - E CHI SARÀ MAI IL MEMBRO DELLA PROCURA FEDERALE CHE AVREBBE SAPUTO TUTTO?...

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1 - ECCO LE CINQUE BIG SOTTO LA LENTE DELLA PROCURA...
Luca Fazzo per \"il Giornale\"

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Come era logicamente prevedibile, Marco Paoloni ci ha ripensato: lui, il portierone del Cremona e del Benevento, tanto forte tra i pali quanto fragile nella vita privata, travolto dal vizio del gioco prima ancora che dalle intercettazioni della polizia, ha deciso di cantare. D\'altronde lo stanno facendo tutti i coimputati, la gara ormai non è a chi azzecca la scommessa ma a chi esce per primo di galera.

E così anche Paoloni, che ha rifiutato di rispondere al gip Guido Salvini, risponderà al pubblico ministero Roberto Di Martino. Le sue confessioni creeranno uno sconquasso? É presto per dirlo, lui sostiene di avere bazzicato solo il mondo del calcio minore. Ma è quanto dicono anche gli altri arrestati. Eppure le loro confessioni dei giorni scorsi hanno consentito di aggiungere nomi eccellenti - di giocatori ma anche di club all\'inchiesta sul pallone avvelenato della Procura di Cremona.

BEPPEBEPPE SIGNORI

Di cinque club di serie A e di tre partite truccate ha parlato Marco Pirani, il dentista marchigiano finito in cella come capo della banda. Altri indagati hanno confermato. E sui nomi di questi club arrivano, da fonti investigative, le prime indiscrezioni.
Sono rivelazioni che vanno prese con grande cautela, per il prestigio di alcune delle società coinvolte e anche per le fonti da cui provengono, personaggi del sottobosco calcistico che ne conoscono o ne orecchiano le vicende più oscure, ma lontani dai piani alti del pallone italico.

Gli stessi inquirenti evitano di mettere la grancassa a queste accuse: tant\'è vero che l\'unica società di cui viene ufficialmente fatto il nome è l\'Atalanta,la cui posizione processuale si è fatta pesante. Ma anche gli altri club, comunque la si veda, ormai nell\'indagine ci sono. Si tratta di Roma, Fiorentina, Genoa, Cagliari e Lecce. I «pentiti» fanno pochi esempi concreti di partite truccate dalle squadre dell\'elenco.

StefanoStefano Bettarini - Copyright Pizzi

Tra questi, ci sarebbe l\'incontro tra Genoa e Roma del 20 febbraio scorso, finito con un rocambolesco 4-3: è la partita di cui si era già parlato in occasione delle indiscrezioni (pubblicate dai giornali e fulmineamente smentite dagli inquirenti) sui presunti contatti tra i clan delle scommesse e il capi­tano giallorosso Daniele De Rossi.

Rombi di tuono in avvicinamento sul calcio italiano, insomma. E, nascosta tra le pieghe dell\'indagine, spunta una storiella che la Procura di Cremona sta valutando con atten­zione, perché coinvolge un altro organo inquirente: la procura federale della Figc, che ­stando ad un rapporto di polizia - da un certo momento in avanti sapeva perfettamente cosa accadeva a Cremona e dintorni. Se ne parla nel rapporto che il 14 maggio la Squadra Mobile di Cremona invia in Procura per riferire le notizie apprese da Sandro Turotti, dirigente della Cremonese, che racconta di essere stato contattato da Massimo Erodiani uno dei capi del clan.

Erodiani è inferocito con il portiere Marco Paoloni, che ha fatto perdere un sacco di soldi all\'organizzazione, e vuole vendicarsi spifferando il suo nome alla Cremonese. Turotti, d\'intesa con la Procura, lo invita a andare con lui in Questura. «Dopo essersi consultato telefonicamente con due sconosciuti interlocutori che in un caso mi potevano apparire come un suo legale ed una seconda volta come un procuratore federale», Erodiani gli spiega che invece si rivolgerà alla procura della sua città (cosa che ovviamente non accadrà mai).

Interrogato sul punto, Erodiani ha raccontato che un suo conoscente lo aveva mes­so in effetti in contatto con un collaboratore della Procura federale ( «mi mostrò anche il tesserino ») il quale invece di aprire una inchiesta lo invitò ad andare semplicemente a soffiare tutto ai vertici della Cremone­se. É una storiella su cui la Procura vuole vedere chiaro, anche perchè fa il paio con un altro spunto, proveniente da un intercettazione, dove si parlava di un «contatto» all\'ufficio inchieste messo a disposizione di alcuni scommettitori dal rappresentante del sito austraico di scommesse Sky­sport365.

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Nel frattempo, continua la marcia di avvicinamento degli inquirenti al «tesoretto» delle bande di scommettitori finite nella rete dell\'inchiesta. Mettere le mani sui quattrini, ritengono gli inquirenti, è uno dei modi più sicuri per convincere la gente a parlare. La Squa­dra Mobile di Ancona ieri ha segnalato ai colleghi di Cremona che in una banca di Camerano, un centro della provincia marchigiana, c\'è una cassetta di sicurezza intestata a Marco Pirani. Inevitabile, a questo punto, che il procuratore Di Martino decida di andare a metterci il naso.

2 - SONO 36 I CALCIATORI INTERCETTATI...
Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica per \"il Giornale\"

Calciatori noti e meno noti, in attività o «in pensione», tutti presi a chiacchierare con i protagonisti dell\'inchiesta cremonese sul calcio sporco. La «cupola», spiega il pm Di Martino nelle nuove carte depositate, «rischia di aver già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l\'Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte negli eventi descritti», le cui posizioni «pongono dubbi» e «implicano verifiche».

L\'Atalanta è coinvolta per diverse partite e per il ruolo di Doni. Il Siena, secondo alcune intercettazioni «terze», avrebbe offerto soldi al Sassuolo per vincere: «Ha pagato i giocatori del Sassuolo» dice in un\'intercettazione Massimo Erodiani, uno dei personaggi finito in carcere. Riscontri concreti, si apprende da fonti qualificate, al momento non ce ne sono ma gli accertamenti sono in corso anche in considerazione del «pesante» coinvolgimento di Quadrini (giocatore del Sassuolo) nell\'intera vicenda.

Di certo l\'organizzazione delle combine contava su appoggi «interni». Tanti i giocatori direttamente coinvolti dall\'inchiesta, arrestati o indagati, come gli «ex» Signori, Bettarini, Bellavista e Bressan, ai quali si aggiungono Michele Cossato (lunghi trascorsi tra A e B), Alessandro Ettori (ex Modica, C/2), Daniele Deoma (ds del Bellaria, già difensore ad Ascoli), Nicola Santoni ( ex portiere del Palermo). Agli arresti, o indagati, anche calciatori in attività.

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Come il kafkiano portiere Marco Paoloni, il capitano dell\'Atalanta Cristiano Doni, Vittorio Micolucci, Alex Pederzoli e Vincenzo Sommese dell\'Ascoli, Carlo Gervasoni del Piacenza, Daniele Quadrini del Sassuolo, il centrocampista del Sapri Ivan Tisci, che ha giocato quasi 20 anni tra A, B e C, l\'attaccante del Chiasso Almir Senan Gegic, presunto capo degli «zingari », il portiere del Portogruaro, Claudio Furlan. Una rosa di diciotto, senza contare il portiere di calcio a 5 Tuccella e l\'allenatore del Ravenna, Leo Acori. Ma non è finita qui.

Dalle carte dell\'inchiesta di Cremona saltano fuori altri nomi, certamente in contatto con la «cupoletta». Sono calciatori ed ex calciatori intercettati mentre parlano con i vari soci della «premiata ditta calcio sporco». Le conversazioni potrebbero essere lecite e sono oggetto di analisi. Ma in qualche caso, gli inquirenti presumono che i contatti siano finalizzati alle combine.

La lista, così, si allunga ancora. C\'è Marco Bernacci, attaccante dell\'Ascoli e poi del Torino, ritiratosi prematuramente l\'anno scorso, che «fa delle scommesse sulle partite di calcio tramite Parlato solo tramite Sms», si legge negli atti dell\'inchiesta. C\'è Donato Terrevoli, ex Andria, ora titolare di un\'agenzia di scommesse a Bari. A lui Parlato chiede «se è in contatto con gli ex compagni in modo da poter fare qualcosa per domenica nella partita con la Nocerina». E Terrevoli «risponde che si informerà e poi gli farà sapere».

GENOAGENOA ROMA

C\'è il portiere della Ternana, Stefano Visi, che «ha contatti telefonici» con Parlato. Curioso il coinvolgimento di Edoardo Catinali, centrocampista del Piacenza, che il 6 marzo scorso «invia a Pirani un sms con il suo nome».

Nelle intercettazioni anche Pasquale Schiattarella del Livorno, che per chiamare Marco Pirani usa un\'utenza intestata a Claudio De Sousa, suo ex compagno di squadra al Torino. Passato granata anche per Giuseppe Scienza, allenatore dell\'Esperia Viareggio, il che potrebbe spiegare le sue telefonate con Parlato, collaboratore della stessa squadra.

guidoguido salvini

Discorso simile per i contatti tra il portiere Paoloni e il capitano del Benevento, Clemente, che «gli cambia gli assegni», e con il suo vice in porta, Corradino. Mentre gli investigatori ritengono che le combine siano al centro dei contatti di Parlato con il difensore argentino della Fermana Ruben Dario Bolzan, e con l\'attaccante dell\'Atletico Roma Emanuele Chiaretti.

Per il pm «i due parlano della manipolazione di partite di calcio». Sospetti sui rapporti tra Parlato e il difensore di serie D Gaetano Iossa, e anche su una vecchia gloria di Ascoli e Torino, Pino Greco, ora ds del Teramo, che Pirani raccomanda a Erodiani: «Avrebbe piacere che Erodiani parlasse con lui per combinare delle partite».

Meno dubbi sulle conversazioni tra Paoloni e Raffaele Biancolino del Cosenza, tra il portiere del Corridonia Franco Franzese e Bellavista, tra Parlato e il difensore del Chiavari Zaccanti e del ds ravennate, Buffone, col cosentino Fabio Roselli e con l\'ex calciatore del Bari, ora procuratore, Alberto Bergossi.

 

 

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