E' MORTA A 106 ANNI LA SEGRETARIA DI GOEBBELS, DOPO AVER RACCONTATO IL SUO EX CAPO NEL DOCUMENTARIO “A GERMAN LIFE”: “ERA UN ATTORE FENOMENALE, DA PERSONA CIVILE SI TRASFORMAVA IN UN NANO DELIRANTE. NON HO SENSI DI COLPA. SE SONO COLPEVOLE IO LO È ANCHE IL POPOLO TEDESCO” (VIDEO)

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E' MORTA (A 106 ANNI) BRUNILDE POMSEL LA SEGRETARIA DI GOEBBELS

GOEBBELS GOEBBELS

(askanews) - Brunhilde Pomsel, la segretaria del capo della propaganda nazista Joseph Goebbels, è morta in Germania all'età di 106 anni. Lo ha detto alla France presse Christian Kroenes, il regista del documentario biografico realizzato sulla donna, precisando che la donna "è morta il 27 gennaio", nella giornata della memoria delle vittime dell'Olocausto.

 

Considerata come l'ultima testimone vivente ad aver conosciuto il ristretto cerchio di potere nazista, Pomsel ha raccontato la sua esperienza nel documentario "Una vita tedesca", realizzato nel 2016. Nel film la donna, come molti tedeschi della sua generazione, ha detto che non era a conoscenza dei crimini nazisti, in particolare dei campi di concentramento e di sterminio.

 

"Mi dovrei sentire in colpa per non essermi interessata alla politica? - ha detto nel film - non sapevamo nulla dei campi. Noi stessi eravamo in un gigantesco campo di concentramento". Chiaro il riferimento alla repressione di qualsiasi forma di opposizione al regime e all'onnipotenza della polizia politica: "Non potevo oppormi, faccio parte dei vigliacchi"

 

 

 

 

Giuseppina Manin per il “Corriere della Sera”

 

BRUNHILDE POMSEL BRUNHILDE POMSEL

«Era così gentile, così elegante. Un gentiluomo». Che di nome faceva Joseph Goebbels, il ministro per la propaganda del nazismo, il numero due dopo Hitler. Ma per Brunhilde Pomsel lui era solo il suo capo: «Un bell' uomo, un po' vanesio, aveva le mani curatissime», ricorda. Dettagli che a una segretaria perfetta come lei non sfuggivano.

 

Dal '42 al '45 al suo fianco, pronta ad eseguire ogni ordine, mai sfiorata dal dubbio se quel che faceva fosse giusto o no. «Era un lavoro come un altro, di quel che accadeva dietro la porta non sapevo nulla», è la tesi ribadita oggi da questa vecchia sorprendente per lucidità e memoria, che a 104 anni si è raccontata in A German Life , film-intervista di Christian Krönes, Olaf Müller, Roland Schrotthofer e Florian Weigensamer, in programma il 24 al Trieste Film Festival, e poi il 27 nelle sale per la Giornata della Memoria.

BRUNHILDE POMSEL - HITLER - GOEBBLES BRUNHILDE POMSEL - HITLER - GOEBBLES

 

Due ore di filmato in bianco e nero con tante sfumature di grigio nascoste nel volto di Frau Pomsel. Spietata, la cinepresa indugia su quel paesaggio di rughe, sulle pupille scure di quella testimone oculare del male e della sua banalità. Tutto ciò che ha visto sentito e negato affiora lì, in quel volto inguardabile da cui non si può staccare lo sguardo. «È un male se chi ricopre un certo ruolo cerca di fare qualcosa per sé, anche se danneggia altri?», si chiede. Certo che no, perché mettersi contro il potere, rischiare il posto e anche di più?

 

BRUNHILDE POMSEL BRUNHILDE POMSEL

Lei era stata cresciuta alla prussiana: «Obbedire, mentire, imbrogliare», parole d' ordine della generazione Nastro bianco di Haneke. Piccoli nazisti crescono. «Mi sono iscritta al partito nazista. Per la tessera ho pagato 10 marchi». Ben spesi. Prima il posto alla Radio, poi al Ministero di Goebbels, dove ogni giorno si spedivano nei campi ebrei, gay e ribelli. «Non sapevo nulla, io battevo a macchina». Tra le sue mani passano fascicoli scottanti. Come quello di Sophie Scholl della «Rosa bianca». «Morta per un volantino antinazista. Se avesse taciuto sarebbe ancora viva».

 

BRUNHILDE POMSEL BRUNHILDE POMSEL

Certo, quando Goebbels si scatena dal palco incitando alla «guerra totale» anche lei resta sgomenta. «Un attore fenomenale, da persona civile si trasformava in un nano delirante». Lo seguirà anche nel bunker di Hitler. «Era la fine, si beveva per stordirsi. Poi i suicidi: il Führer, Goebbels e la moglie dopo aver avvelenato i bambini». Lei, Pomsel, se la cava con 5 anni di prigionia in Russia.

BRUNHILDE POMSEL BRUNHILDE POMSEL

 

Poi torna in Germania, riprende il posto alla Radio, si sposa. «Nessun senso di colpa. Se sono colpevole io lo è anche il popolo tedesco». Nella sua casa in Baviera ha appena compiuto 106 anni.

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