LA VENEZIA DEI GIUSTI - ''UN GIORNO ALL'IMPROVVISO'' DI CIRO D'EMILIO STA RISCUOTENDO UN GRAN SUCCESSO A 'ORIZZONTI': OPERA PRIMA ROBUSTA E SENTITA CON UNA BRAVISSIMA ANNA FOGLIETTA - ''THE NIGHTINGALE'' ARRIVA AL MOMENTO GIUSTO, DOPO UNA VENTINA DI FILM DIRETTI SOLO DA MASCHI EGOCENTRICI CHE TRATTANO PSICOLOGIE E CARATTERI FEMMINILI, CAMERIERE, CORTIGIANE, PASTORELLE, STREGHE RIVOLUZIONARIE, MOGLI INFEDELI E METTONO AVANTI A TUTTO LA LORO GRANDEZZA AUTORIALE, MENTRE JENNIFER KENT…

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Un Giorno all'Improvviso di Ciro D'Emilio

 

A 17 anni chi non sogna di fare il calciatore e giocare in serie A? Il giovane napoletano Antonio, protagonista di Un giorno all'improvviso di Ciro D'Emilio, opera prima che sta riscuotendo gran successo a Orizzonti, ha fatto il provino per andare a giocare nel Parma. Potrebbe anche vincerlo, ma ha una serie di problemi sia a casa che fuori. Figlio di genitori divorziati, vive con la madre Miriam, Anna Foglietta, completamente fuori di testa, che passa dal gioco compulsivo al fare inutili scenate per la strada, al farsi dare soldi a strozzo da un cravattaro pericoloso.

 

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I servizi sociali lo hanno avvertito: se la mamma esagera, saranno obbligati a rimandarlo dal padre, e addio Parma. Come se non bastasse i suoi amici del cuore, Stefano e Peppe, gli danno altri problemi. Soprattutto Peppe, che lo coinvolge in un furto ai danni della loro squadretta. Diviso tra fedeltà all'amicizia, doveri verso la madre e desiderio di un futuro migliore, Antonio è una specie di soldatino già adulto in una Napoli alla Gomorra dove niente è regalato.

 

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Opera prima robusta e sentita, benissimo interpretata da un gruppo di giovani, Giampiero De Lorenzo, Massimo De Matteo, Lorenzo Sarcinelli, oltre a una Anna Foglietta bravissima come madre pazza, potrebbe essere uno dei veri casi della stagione nel cinema italiano.

 

 

 

 

The Nightingale di Jennifer Kent

 

Beh, dopo una ventina di film diretti solo da maschi egocentrici che trattano spesso e volentieri psicologie e caratteri femminili, cameriere, cortigiane, pastorelle, streghe rivoluzionarie, mogli infedeli e mettono avanti a tutto la loro grandezza autoriale, questo bellissimo revenge movie al femminile girato in Tasmania, The Nightingale,  scritto e diretto dalla Jennifer Kent di The Babadook, arriva proprio al momento giusto.

 

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Di fatto è anche uno dei migliori film del concorso veneziano, che ha solo il difetto o l’ingenuità di scivolare in troppi finali in cerca di una conclusione non solo di genere, ovvia visto che si tratta di un revenge movie, ma che dia modo però alla regista di mostrare il suo lato più impegnato e d’autore. In pratica, dove qualsiasi regista alla Wes Craven o alla Jack Starrett sarebbe andato dritto per la sua strada, la Kent si perde un po’.

 

THE NIGHTINGALE THE NIGHTINGALE

Ma questo non ci toglie il piacere di aver visto uno dei pochi film del concorso che tratti senza paternalismi maschili l’emancipazione femminile. E la unisca alla lotta al razzismo attraverso, appunto, un film di genere con punte horror e gore. Siamo in Tasmania nel 1825. E’ lì che gli inglesi deportano donne e uomini, soprattutto irlandesi, che devono scontare delle pene carcerarie.

 

La ventenne Clare, interpretata da Aisling Franciosi (Game of Thrones), malgrado sia sposata e fresca madre, è continuamente molestata da un tenente inglese, Hawkins, cioè Sam Claflin, che non la libera dopo tre anni di prigionia e non si capacita dei suoi rifiuti. Le cose degenerano. Al punto che Hawkins stuprerà la ragazza e ucciderà davanti ai suoi occhi sia il marito che la figlia. Partendo la mattina dopo attraversano una sorta di giungla piena di insidie inviato nel comando di una città vicina. Clare decide di vendicarsi e si affiderà, per raggiungerli, a una guida aborigena, Billy, Bayakali Ganambarr.

 

the nightingale the nightingale

Nel corso del viaggio nella foresta Clare e Billy scopriranno di avere molte cose in comune, sia in termini di vendetta, sia in termini musicali, visto che la ragazza ha una voce da usignolo, il nightingale del titolo, e il ragazzo si fa chiamare Blackbird. La Kent è interessata sia a seguire il percorso della vendetta, come in ogni buon western costruito sulla vendetta, sia a costruire un rapporto preciso tra la ragazza e l’aborigeno, uniti dal razzismo bianco e da quello maschile nei loro confronti.

 

E a mettere in scena tutto questo in un mondo incontaminato come la Tasmania, pochissimo frequentata dal cinema. Se ci sono ingenuità nel finale, ci sono momenti meravigliosi di immagini nella foresta. Potrebbe piacere non poco al presidente della giuria, Guillermo Del Toro, e alle giurate, soprattutto a Naomi Watts.

jennifer kent e il cast di nightingale jennifer kent e il cast di nightingale un giorno all improvviso di ciro d emilio un giorno all improvviso di ciro d emilio

 

 

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