VENI, VIDI, VISA! - IL CAVILLO DELLA LEI PER CACCIARE MINZO (MA IL CAV LO DIFENDE) - CHE SUCCEDERÀ LUNEDÌ ALLE 16 QUANDO OPUS LEI PROPORRÀ AL CDA LA SOSTITUZIONE DI AUGUSTARELLO? - LA DIRETTORA SA CHE LA DECAPITAZIONE DI MINZO VARREBBE PER LEI COME PROVA DI AFFIDABILITÀ PER LA NUOVA ITALIA DEI MONTI - MA LA LEGGE DEL 2001 CHE VUOLE USARE D'ACCORDO CON GARIMBERTI RIGUARDA LE P.A., E LA RAI È SOLO "ASSIMILABILE" AD UN ENTE PUBBLICO (CASSAZIONE) - INFATTI QUANDO SI È ALZATA LO STIPENDIO SI DISSE CHE LA RAI NON È UN MINISTERO O UN ENTE PUBBLICO - IL CDA IN MAGGIORANZA CON MINZO: VERRO, BIANCHI CLERICI, ROSITANI, PETRONI, GORLA. CHE SUCCEDERÀ ALLORA?...

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Paolo Bracalini per Il Giornale

La decisione spetta a Lei, il direttore generale che deve traghettare la Rai (e navigare lei stessa...) dalla stagione berlusconiana, che l'ha promossa a quel prestigioso incarico, alla Rai dei Professori.

Lorenza Lei - foto AnsaLorenza Lei - foto Ansa

Il passaggio è stretto come un ago, e il primo scoglio si chiama Minzolini. Se il direttore del Tg1 traballa, non è che il direttore generale sia in una condizione più semplice. Per statuto è al dg che spetta il potere di proposta (di nomine, spostamenti e rimozioni), mentre il cda può solo decidere e votare le proposte. Dunque è la Lei che deve proporre una soluzione per la questione Minzolini, dopo il rinvio a giudizio per peculato del direttore del Tg1 (vicenda molto controversa).

Lorenza Lei - foto AnsaLorenza Lei - foto Ansa

Ma il consiglio di amministrazione è spaccato, con una maggioranza di centrodestra (Lega-Pdl e in più Petroni, importante consigliere nominato dal Tesoro) che attualmente è schierata a difesa di Minzolini, mentre il consigliere casiniano De Laurentiis, i due del Pd (Nervo e Van Straten) con l'appoggio del presidente Garimberti puntano alla rimozione del direttore. E la Lei? È diventata direttore generale con il centrodestra, ma è anche in quota Udc, e come capo di un'azienda controllata dal ministero dell'Economia risponde a quello, e lì ora c'è Monti.

MINZOLINIMINZOLINI

La prima mossa, a sorpresa, lascia intuire che la Lei si sia orientata per una soluzione «punitiva». La Rai si è infatti costituita parte civile nel procedimento su Minzolini, e la decisione è stata presa dalla Lei e dal presidente Garimberti, senza che il cda fosse stato consultato.

MINZOLINIMINZOLINI

Tra l'altro, fanno notare fonti di Viale Mazzini, è la prima volta che succede, nemmeno quando alcuni giornalisti Rai sono stati coinvolti in Calciopoli l'azienda si è mai costituita parte civile. Con Minzolini sì, e subito dopo il rinvio a giudizio, mentre c'era tempo fino al 7 marzo 2012. Una scelta di campo per la Lei, quindi? Così viene interpretata da molti.

Ma su che basi legali il dg motiverebbe uno spostamento del direttore del Tg1? Tutto ruota attorno ad una norma, che nell'interpretazione della Lei e del presidente Rai renderebbe automatico il siluramento. Si tratta dell'articolo 3 di una legge del 2001, per cui se un dipendente viene processato, «l'amministrazione di appartenenza lo trasferisce ad un ufficio diverso».

antonio verroantonio verro

Dov'è il problema? È che la legge riguarda «i dipendenti delle amministrazioni pubbliche», e la Rai non è un'amministrazione pubblica tout court, anche se è controllata dal ministero dell'Economia. Una recente sentenza della Cassazione ha stabilito che è «assimilabile» ad una Pa, ma non lo è. E questa seconda interpretazione è stata usata proprio dal dg Lorenza Lei, quando chiese l'aumento del suo stipendio nel passaggio da vicedirettore generale a direttore. «Bisogna rispettare il tetto della legge Brunetta», cioè il limite massimo per i dirigenti della pubblica amministrazione, fu obiettato in cda. Ma la risposta fu che la Rai non è un ente pubblico, quindi quel tetto non vale.

Giovanna Bianchi ClericiGiovanna Bianchi Clerici

Ora, con Minzolini da mandare via, la Rai torna ad essere un ente pubblico. Ma il Pdl (primo partito di maggioranza) e il Cavaliere in persona sono con il direttore del Tg1. Dunque? Un bel rebus. Minzolini (che ha restituito tutti i soldi contestati, tutte trasferte autorizzate e firmate dalla segreteria di redazione, con una circolare del 2003 che specifica che i dirigenti non devono scrivere la motivazione del pranzo di lavoro...) non ha la minima intenzione di darla vinta ai «trogloditi» (termine suo) che gli hanno giurato guerra solo per motivi politici. Quindi uno spostamento in una sede estera di pregio (New York, Madrid, Mosca), probabile mossa della Lei lunedì, al cda straordinario, verrebbe respinto dal diretto interessato.

A quel punto i vertici Rai potrebbero imporre il cambio al Tg1, piazzandoci uno come Alberto Maccari, capo della TgR e prossimo alla pensione. Ma Minzolini potrebbe benissimo fare ricorso per il reintegro, soprattutto se uscirà indenne dalla vicenda della carta Visa. E per la Rai della Lei sarebbe, oltre che un danno (risarcimento), anche una beffa.

guglielmo Rositaniguglielmo Rositani vls29 angelo maria petronivls29 angelo maria petroni

 

 

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