Paolo Rodari per \"Il Foglio\"
Peter Seewald e RatzingerBenedetto XVI e Peter Seewald. Per le risposte del Papa occorre aspettare il 24 novembre, quando il libro-intervista col giornalista tedesco Peter Seewald e intitolato \"Luce del mondo. Il Papa, la chiesa e i segni dei tempi\" sarà disponibile in tutte le librerie. Ma per le domande no. Molte stanno trapelando in queste ore e, se confermate, non paiono tradire le attese.
Mostrano, infatti, che quanto Seewald disse dieci giorni fa alla Fiera del libro di Francoforte è corretto: \"Sono rimasto sconvolto dalla bontà e dalla disponibilità del Papa\" aveva dichiarato. Già, perché soltanto un Pontefice buono e disponibile può accettare di parlare a ruota libera di temi che, per la chiesa cattolica, sono tra i più difficili e scottanti.
Seewald e RatzingerTemi che hanno attraversato, non senza polemiche e sovente critiche durissime, questi cinque anni e mezzo di pontificato del Papa bavarese. Temi ai quali, in parte, già Ratzinger aveva risposto nei primi due libri scritti con Seewald - \"Il sale della terra\" e \"Dio e il mondo\"- ma sui quali, evidentemente, un aggiornamento è necessario.
Che cosa ha scatenato il ripetersi di abusi sessuali commessi dai preti nei confronti di minori? C\'è stata una volontà di copertura dei problemi della pedofilia nel clero da parte delle autorità della chiesa? E ancora: il Papa ha mai pensato di dimettersi?
Oltre alla pedofilia, il grande tema delle riforme nella chiesa, riforme incessantemente chieste da una certa parte di mondo e anche di chiesa, richieste alle quali Papa Ratzinger non ha mai lasciato supporre volesse dare risposte affermative. Però ne parla.
ratzingerE ogni volta che ne parla sono spunti nuovi e riflessioni inedite: è possibile ripensare l\'insegnamento della chiesa cattolica sul celibato dei preti? E sul sacerdozio femminile? E sulla contraccezione? E sulle relazioni omosessuali? Si arriverà a dare la comunione ai divorziati risposati?
In ordine di tempo, la prima grande polemica del pontificato ratzingeriano scoppiò durante il suo viaggio in Baviera, nel settembre del 2006. Qui, nell\'Università di Ratisbona, parlò dell\'islam, denunciando l\'uso del nome di Dio per giustificare le violenze proprio della religione di Maometto.
Allora scoppiarono feroci polemiche in tutto il mondo, compresi innumerevoli attacchi a minoranze cristiane in diversi paesi islamici. Seewald non tralascia il problema. E chiede al Papa: ci può essere un vero dialogo con l\'islam? Ratzinger ha sempre risposto di sì, inserendo però in calce alle risposte un nota bene importante: il dialogo deve avvenire sul piano dei comportamenti morali, non su quello teologico.
Il libro intervista al PapaSe due visioni su Dio cozzano, insomma, occorre abbandonare il dialogo teologico pena l\'inevitabile perdita delle rispettive identità, ciò che si è e ciò che si dice di credere.
Da più parti Benedetto XVI viene definito retrogrado, reazionario, ancorato a una visione di chiesa vetusta e sorpassata. L\'immagine appiccicatagli addosso dai media fin dai tempi in cui era prefetto dell\'ex Sant\'Uffizio - il \"rottweiler di Dio\" lo chiamavano - ancora influisce sull\'immagine che la gente ha di lui.
Ma non sembra essere proprio di un \"rottweiler di Dio\" accettare di dialogare per una settimana intera con un giornalista sui temi delle riforme della chiesa. Temi che portano a pensare ci siano due chiese, una ancorata alla dottrina, l\'altra a essa contrapposta e, dunque, sostanzialmente eretica.
Chiede Seewald: c\'è uno scisma nella chiesa cattolica? E ancora, la domanda tanto cara all\'ex arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini e ai suoi seguaci: è arrivato il tempo di un terzo Concilio vaticano?
Tra i tanti temi sui quali più volte il Papa si è dovuto esercitare c\'è quello circa la corretta modalità di esercizio del primato papale. Sono molte e forti le spinte per un esercizio del primato più orizzontale, meno autocratico, sostanzialmente contrapposto alla visione di sempre della chiesa. Di qui ecco le domande per Ratzinger: come può il Papa pretendere di essere infallibile? Può un Papa parlare nel nome di Gesù?