LA VERSIONE DI MUGHINI - “MI SONO ACCORTO DI AVER CONDITO UN MIO DISSENSO DA FEDEZ CON UN UN’ESPRESSIONE INUTILMENTE SPREGIATIVA NEI SUOI CONFRONTI. MI E’ SCAPPATO UN ‘MENTECATTO’ CHE È SOLO UNA SCHIFEZZA OFFENSIVA”

Mughini scrive a Fedez: “Succede che la penna corra troppo veloce. Te ne chiedo scusa. Spero di incontrarti prima o poi e di misurare i nostri dissensi. Beato te che fai parte di una generazione che non ha conosciuto i cortei politici e le loro innumerevoli isterie. Un saluto e un augurio di buon lavoro”…

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Giampiero Mughini per Dagospia

 

Caro Dago,

Fedez Fedez

e siccome sono uno che ogni due per tre fa l’elogio dell’uso del “fioretto” e non della “sciabola” nella polemica per iscritto, e siccome mi ero accorto subitissimo di aver condito un mio dissenso da Fedez (da te pubblicato) con un’espressione inutilmente spregiativa nei suoi confronti, mi sembra un elementare atto di lealtà pregarti di accludere la lettera personale che gli ho inviato:

 

“Caro Federico, noi non ci conosciamo. Tu fai un tuo lavoro e io ne faccio un altro, molto diversi l’uno dall’altro. A me sembrava, e sembra, che tu avessi scritto delle sciocchezze su un tema _ la dinamica dei cortei politici, il fatto che in quei cortei 200-300 delinquenti imprimessero il loro marchio su tutto il corteo e dunque sulle tante bravissime persone che ne facevano parte _ di cui non credo tu abbia una grande esperienza.

giampiero mughini giampiero mughini

 

Chi se ne intende sapeva benissimo che a Milano sarebbe andata a finire con le vetrine infrante e le auto bruciate, cose di cui tu ovviamente non hai la benché minima responsabilità, né io ho mai pensato che tu la avessi. Nello scrivere di te e delle tue ‘dicerie’ m’è scappato un ‘mentecatto’ che è solo una schifezza offensiva e di cui ti chiedo scusa. Me n’ero accorto subito che fosse una schifezza, ma ormai era stampato.

 

Succede che la penna corra troppo veloce. Te ne chiedo scusa. Spero di incontrarti prima o poi e di misurare i nostri dissensi. Beato te che fai parte di una generazione che non ha conosciuto i cortei politici e le loro innumerevoli isterie. Un saluto e un augurio di buon lavoro”.

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