“VIENI VIA CON ME” (A LA7) - LA RAI SI TIENE “CHE TEMPO CHE FA” MA DI REPLICARE L’EVENTO TV DELL’ANNO BY FAZIO & SAVIANO NON SE NE PARLA - LA STRADA VERSO LA7 SEMBRA SPIANATA, MA NON SECONDO SANTORO: “SE TELECOM USASSE LE SUE RISORSE PER ANDARE A FARE UNA CAMPAGNA ACQUISTI NEL CAMPO DEI CONCORRENTI DI BERLUSCONI, IL GOVERNO POTREBBE USARE TUTTI I MEZZI A SUA DISPOSIZIONE PER SPARARE SU TELECOM”...

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Carlo Tecce per \"Il Fatto Quotidiano\"

È la Rai dei grandi numeri. Appena un programma fa un risultato d\'ascolto straordinario, per rimediare a tanta fortuna, viene eliminato.

SantoroSantoro Corona Stars

È successo con Annozero, salutato da 8,3 milioni di telespettatori. E si ripete con Vieni via con me che, nonostante 9,8 milioni di italiani in media a puntata, è considerato un fastidio in più e pure di nuova fabbricazione.

La Rai per mesi ha ignorato l\'evento televisivo di Fabio Fazio e Roberto Saviano e nel contratto, che garantisce tre anni di Che tempo che fa, Vieni via con me non esiste, semplicemente. Il direttore generale Lei ha annunciato trionfalmente in Consiglio di amministrazione: abbiamo l\'accordo con Fazio. Ma dimentica di ricordare che il giornalista, in fondo a una lunga trattativa, preferisce avere la libertà di fare altrove Vieni via con me perché la Rai non è interessata.

Nella cartina geografica televisiva, altrove cade su La7. Cade, appunto: come insegna la metafora confezionata per il Fatto da Giovanni Stella, amministratore delegato del gruppo di Telecom Italia Media, la concorrenza accoglie di buon grado chi viene più o meno tacitamente sbolognato da Viale Mazzini. Nessuno scappa dal servizio pubblico, tanto le porte per l\'uscita sono vistosamente spalancate.

FabioFabio Fazio e Roberto Saviano

L\'elenco come forma e mantra, tratto distintivo di Vieni via con me, impazza in rete e nei convegni dal novembre scorso, eppure né il presidente Garimberti né il direttore generale Lei (e prima Masi) mai hanno pensato di chiedere a Fazio e Saviano di tornare. A La7 aspettano senza farsi notare troppo, un atteggiamento che Stella traduce nel banano-Rai e macachi-conduttori con la sua televisione in posizione attendista.

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Per Michele Santoro è una strategia condizionata dal conflitto di interessi di Silvio Berlusconi: \"Nella situazione italiana è un atto di estremo coraggio, ma in sostanza - spiega il giornalista a Un giorno da pecora - Stella dice: ‘Io sono in una tv che fa parte di un grande gruppo telefonico, sarebbe un guaio se Telecom usasse le sue risorse per andare a fare una campagna acquisti nel campo dei concorrenti di Berlusconi\'\".

Il rischio è prevedibile: \"Questo non lo dice Stella ma lo dico io: perché altrimenti il governo potrebbe usare tutti i mezzi a sua disposizione per sparare su Telecom\".

LorenzaLorenza Lei - foto Ansa

Per confermare qualsiasi cattivo presagio, basta leggere le confidenze del Cavaliere ai ministri riuniti a Palazzo Chigi: il nostro calo di consensi è colpa dei programmi di La7, Annozero, Ballarò e Maurizio Crozza. Il presidente del Consiglio avrà un bel dispiacere il giorno del debutto di Santoro a La7. Una data che si avvicina sempre di più. Il giornalista risponde al quesito irrisolto da un paio di settimane: in percentuale, domandano a Radio2, quante possibilità hai di passare nella televisione di Enrico Mentana e Gad Lerner?

StellaStella

Santoro riempie le possibilità numeriche scherzando con i conduttori e, in serata, aggiunge un commento per chiarire la situazione: \"Fino a domani sono impegnato a Bologna. Non vedo alcun ostacolo perché la trattativa si possa concludere positivamente. Sempre che La7 lo voglia\".

Anche se fuori tempo massimo, il consigliere Rodolfo De Laurentiis (Udc) presenta in Cda Rai un ordine del giorno per convincere l\'azienda a trattenere l\'inventore di Annozero. Con una doppia motivazione per persuadere la maggioranza: aiutiamo la concorrenza e riduciamo la nostra pubblicità. E magari qualcuno è contento.

 

 

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