1. I VIGNETTISTI DI TUTTO IL MONDO VENDICANO LA MORTE DEI COLLEGHI DI “CHARLIE HEBDO” CON I LORO DISEGNI: MATITE CONTRO FUCILI, I MORTI CHE PISCIANO SUGLI ATTENTATORI 2. MANIFESTAZIONI IN TUTTA LA FRANCIA AL GRIDO SILENZIOSO DI “JE SUIS CHARLIE”, DECINE DI MIGLIAIA DI PERSONE SCENDONO IN PIAZZA CONTRO IL TERRORISMO ISLAMICO 3. SECONDO LA VIGNETTISTA COCO, PRESENTE DURANTE LA STRAGE A PARIGI, GLI ATTENTATORI "PARLAVANO PERFETTAMENTE FRANCESE E HANNO RIVENDICATO DI ESSERE DI AL QAIDA" 4. MARINE LE PEN: “UN’ODIOSA STRAGE PERPETRATA DALL'INTEGRALISMO ISLAMICO” 5. FERRARA CHIAMA ALLE ARMI: “NON È SOLO UNO SPIETATO ATTO DI GUERRA, È UN PARAGRAFO SANGUINOSO DELLO SCONTRO DI CIVILTÀ. UN GLORIOSO SETTIMANALE DI PICCOLA CIRCOLAZIONE MA DI TEMPRA IMMENSA, OBIETTIVO COSÌ DIVERSO DALLE TWIN TOWERS”

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1.LE VIGNETTE DI SOSTEGNO A “CHARLIE HEBDO”

DAGONOTA - Francesi, olandesi, italiani, spagnoli, tutti i vignettisti d’Occidente si schierano a sostegno della libertà di espressione e in ricordo di Cabu, Wolinski, Charb e Tignous. Un aereo che si schianta su due matite come fossero le Torri Gemelle, un uomo decapitato da un islamico che però continua a fare la linguaccia anche senza testa, i quattro disegnatori che appena arrivati in cielo pisciano in testa agli attentatori

 

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2.COLPI DI AK-47 CONTRO LA LIBERTÀ DI DIRE, PENSARE, PUBBLICARE. UN ATTO DI INTIMIDAZIONE E DI SOTTOMISSIONE CHE VIRA VERSO IL CUORE DELL’OCCIDENTE GIUDAICO CRISTIANO E DELLE SUE LIBERTÀ IMPERTINENTI

Giuliano Ferrara per www.ilfoglio.it

 

Non è solo uno spietato atto di guerra, è un paragrafo sanguinoso dello scontro di civiltà. La parola terrorismo non dice tutta la verità, il che è banale, ovvio ma irrefutabile. Ci sono di mezzo il profeta islamico come icona sacra, il libro coranico a lui dettato dal cielo, l’antropologia di una comunità universalista che fa figli contro quella di un’altra comunità universalista che non ne fa più, la storia geopolitica di uno scontro che ha sempre lambito le grandi capitali europee e s’incuneò nel nuovo mondo con le immagini tremende dell’11 settembre 2001.

 

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L’onore di Allah violato dalle profanazioni satiriche di uno storico e glorioso settimanale di piccola circolazione ma di tempra immensa, obiettivo così diverso dalle Twin Towers, da molti anni nel mirino dell’islamismo politico con i suoi Wolinsky, Cabu, Tignous, tutti fucilati, è stato difeso a colpi di Ak-47 rivolti contro la libertà di dire, pensare, pubblicare da parte di un pugno di giornalisti e artisti di estrema sinistra, anarchici, assassinati durante la riunione di redazione. Decimare un gruppo di disegnatori e vignettisti al grido Allahu akbar, e far fuori un paio di poliziotti posti a loro protezione in una via centrale di Parigi, è un atto di intimidazione e di sottomissione che vira verso il cuore dell’occidente giudaico cristiano e delle sue libertà impertinenti.

 

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D’altra parte con questa crociata all’assalto della croce, all’insegna della mezzaluna, conviviamo tragicamente e vilmente, salvo resistenti e martiri, da decenni ormai. Charb, il direttore-pseudonimo del settimanale, ucciso insieme ai maggiori vignettisti, era un clandestino d’occidente, come ce ne sono stati altri, basti pensare al mondano e sulfureo ma blindato Rushdie, al fuggitivo e ideologicamente perseguitato Redecker. L’agnello Theo Van Gogh fu abbattuto nel centro di Amsterdam mentre andava tranquillo in bicicletta, e dovette subire gli sputazzamenti della gente perbene d’occidente, toccati poi anche a Ayaan Hirsi Ali, espatriata negli Stati Uniti e non ricevuta nelle Università filoislamiche dell’establishment.

 

Clandestino nella sua casa, il direttore freddato di Charlie Hebdo, intendendo per casa il luogo di origine e abitazione, di cultura e di lingua, e non un’esclusività contro altrui, aveva dovuto subire anche la vergogna di una campagna contro il presunto razzismo del suo giornale, una delle tante campagne politicamente corrette che non risparmiano nemmeno i militanti dell’estrema sinistra anarchica, quando questi rivolgono il pennino o la matita verso l’intoccabile diritto all’integralità di sé che rivendica, abbiamo visto come, l’islam politico. Islamofobia, un’accusa greve e terminale che certi ideologi intendono equiparare, sofisticata bestemmia, all’antisemitismo genocida.

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Qui avevamo condotto per tempo una stupefatta campagna editoriale e civile, centrata sull’enigmatico Lachenverbot, il divieto di ridere, che l’islam politico era riuscito a imporre alle ridanciane chattering classes del nostro tempo, sempre pronte a satireggiare tutto e tutti ma non i musulmani e i loro idoli. “Chi non ride di sé è pregato di allontanarsi dalla casa comune” è assegnamento diverso da “Arbeit macht frei”, non strumento di genocidio ma antidoto potenziale allo sterminio delle parole, delle coscienze libere e delle persone che le incarnano.

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La decimazione di Parigi arriva mentre la Francia è nel pieno di uno dei suoi tradizionali psicodrammi, con saggisti e letterati di grido (Zemmour e Houellebecq) che denunciano con fare diretto o ironico il suicidio dei principi non negoziabili dell’universalismo laico (ci sono anche quelli, e sono compagni degli altri).

 

La palma della più orrorifica actù, come dicono a Parigi, se la aggiudicano dunque due scrittori: uno accusato di voler eliminare dal panorama di un paese in piena sindrome autolesionista l’islam che si mostra incompatibile; l’altro che dà il titolo a questa prima pagina, con il suo nuovo romanzo accusato di fomentare ironicamente la paura di un’irresistibile ascesa islamica, e in libreria giusto da ieri: Soumission, sottomissione, cioè islam. Ne parliamo altrove nel giornale di oggi, andando come sempre cerchiamo di fare alla radice delle cose, nella consapevolezza che una sola è la risposta alla forza intimidatrice dell’islam califfale e politico: una violenza politica, militare, tecnologica e civile incomparabilmente superiore.

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3.CHARLIE HEBDO, MANIFESTAZIONI DI SOLIDARIETÀ IN TUTTO IL PAESE. BANDIERE A MEZZ'ASTA

http://www.tio.ch/

 

Bandiere a mezz'asta su tutti i principali palazzi governativi a Parigi. Dall'Eliseo all'Assemblea nazionale, fino alle sedi dei principali ministeri, tutti hanno voluto testimoniare il loro lutto per quanto successo alla sede di Charlie Hebdo. La Francia è sotto choc.

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Le reazioni e gli appelli a scendere in piazza per manifestare la propria solidarietà alle vittime dell'attentato contro Charlie Hebdo di mercoledì mattina si moltiplicano.

 

La Francia si sta mobilitando e in diverse città francesi si segnalano manifestazioni spontanee. A scendere in piazza studenti e tanti cittadini scossi da un attentato terroristico che ha scioccato la Francia. 12 i morti, tra cui due agenti di polizia di 42 e di 49 anni. Le immagini terribili della fredda esecuzione di un agente che si trovava ferito a terra hanno fatto il giro del mondo.

 

In place de la Republique a Parigi si sono riunite diverse decine di migliaia persone che hanno risposto all'appello del sindacato CGT.

 

Si moltiplicano gli attestati di cordoglio e solidarietà a Charlie Hebod e alle vittime . Il deputato socialista Nicola Bay della regione "Pas-de-Calais", ha affisso dei manifesti con diverse copertine del giornale satirico, preso di mira questa mattina da tre individui incappucciati e armati fino ai denti.

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4.ATTENTATO A CHARLIE HEBDO, 12 MORTI E 8 FERITI. UCCISO ANCHE IL DIRETTORE CHARB

Da www.ansa.it

 

Parigi è sotto choc per un attacco terroristico, il più grave nel paese dal 1961, che ha provocato 12 morti nella redazione del settimanale satirico 'Charlie Hebdo', noto per il suo stile ironico e provocatorio e già nel mirino dei terroristi islamici. Due uomini incappucciati hanno fatto irruzione nella sede del giornale ed hanno aperto il fuoco con i mitra, gridando 'Hallah u Akbar' e uccidendo fra gli altri il direttore Charbonnier (Charb) ed e altri tre noti vignettisti Cabu, Georges Wolinski, molto famoso anche in Italia, e il suo collega Tignous.

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Tra le vittime anche due agenti di polizia, altre quattro sono rimaste gravemente ferite, stando al bilancio del presidente francese François Hollande, immediatamente giunto sul luogo della strage. Posti di blocco in tutta Parigi, il governo ha deciso l'aumento del livello di allerta in tutta la regione. Gli Usa offrono aiuto per catturare i responsabili, Alfano convoca il comitato antiterrorismo.

 

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Secondo la vignettista Coco, presente all'attacco contro Charlie Hebdo, gli attentatori "parlavano perfettamente francese e hanno rivendicato di essere di al Qaida".

 

"Bisogna dire basta all'ipocrisia - dice Marine Le Pen - e chiamare le cose con il loro nome: è una strage perpetrata dall'integralismo islamico l'odioso attentato". La leader del Fronte condanna "l'odioso attentato" che ha colpito Charlie Hebdo ed esorta tutti i francesi a schierarsi per "la difesa della libertà di stampa".

 

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Sale il livello di allerta a Roma dopo l'assalto a Charles Hebdo. Sono stati potenziati i servizi di vigilanza agli obiettivi sensibili nella capitale e c'è una "particolare attenzione" verso le redazioni giornalistiche.

 

Lo scrittore Michel Houellebecq è stato posto sotto protezione della polizia e i locali della casa editrice Flammarion, che hanno pubblicato il suo ultimo romanzo "Sottomissione", sono stati evacuati per motivi di sicurezza. Lo si apprende a Parigi.

 

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 Secondo alcune testimonianze, dopo l'attacco i due assalitori sarebbero riusciti a fuggire, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua auto.

 

I due durante l'attentato hanno gridato "Allah u Akbar", Dio è grande: lo testimoniano le immagini girate dal giornalista Martin Boudot, trasmesse da France Televisions. Altri testimonoi hanno detto di aver sentito che gli assalitori gridavano "vendicheremo il Profeta (Maometto, ndr)".

 

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"Parlavano perfettamente francese", "hanno rivendicato di essere di al Qaida". Questa la testimonianza della vignettista Coco, presente all'attacco contro Charlie Hebdo al sito web de L'Humanité.

 

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"E' stato un attentato terroristico, non c'è dubbio. La Francia è sotto shock", ha dichiarato Hollande. "Diversi attentati - ha aggiunto il capo dell'Eliseo - sono stati sventati nelle ultime settimane". Posti di blocco sono stati organizzati in tutta Parigi e il governo ha deciso l'immediato aumento del livello di allerta attentati terroristici in tutta l'Ile-de-France, la regione di Parigi. Polizia e gendarmi sono stati schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali. Il settimanale, già in passato nel mirino dei fondamentalisti islamici per vignette su Maometto, aveva pubblicato stamani in copertina una caricatura dello scrittore Michel Houellebecq, al centro di polemiche per il romanzo in uscita oggi "Sottomissione", che racconta l'arrivo al potere in Francia di un presidente islamico. Circa un'ora prima dell'attacco, sul profilo twitter del giornale è apparsa una vignetta caricaturale del leader dell'Isis Abu Bakr al Baghdadi con gli auguri per il nuovo anno.

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Renzi, violenza perderà sempre -  "Orrore e sgomento per la strage di Parigi, vicinanza totale a Francois Hollande e Anne Hidalgo in questo momento terribile". Così il premier Matteo Renzi. "La violenza perderà sempre - afferma - contro la libertà e la democrazia".

 

E' l'attentato più cruento dal 1961 in Francia - Quello di oggi contro il settimanale satirico Charlie Hebdo è l'attentato più cruento commesso in Francia dal 1961, ai tempi della guerra di Algeria. Un attentato dell'Oas anti-indipendenza provocò 28 morti il 18 giugno, quando una bomba colpì il treno Strasburgo-Parigi a Vitry-Le-François.

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