Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Alessandra Mammì per \"L\'Espresso\"
Una volta, tanto tempo fa, non eravamo Cafonal. E Umberto Pizzi era un fotografo più buono. Tempo fa, persino lui - il più spietato vendicatore degli esclusi alle feste e il terrore dei party (\"Attenti a mangiare, c\'è Pizzi in giro\") - non sparava flash contro zigomi rifatti e labbroni sporchi di tramezzino. Aveva altro a cui pensare. E da fotografare. La dolce vita, la bella gente. Le camicie bianche e i capelli grigi.
pizzi liz taylorL\'attore seduto al bar e la First Lady a Capri. L\'abito del sarto e le rughe vere (\"Non me le levate, c\'ho messo tanto a fammele venì\", Magnani dixit). Un tempo, dice Pizzi \"si entrava in un ristorante e s\'incontravano Gassman e Mastroianni. Adesso si gira tutta la notte e si incontrano solo quelli del \"Grande Fratello\"\".
jackie onassis figlio johnjohn kennedyUn tempo c\'erano i paparazzi e i paparazzati. E tra loro un muto e complice rapporto. \"Pizzi perché non ti cerchi un lavoro socialmente utile e vai a fare il metalmeccanico?\", gli diceva rassegnato Mastroianni. \"A Marce\' perché non ce vai tu a fa\' il lavoro utile?\", gli rispondeva Pizzi. Così si fotografava ai tempi gloriosi di via Veneto e Cinecittà, quando non esistevano photocall e i paparazzi erano uomini forti dai robusti polpacci a forza di camminare tutto il giorno con macchine pesantissime al collo.
OnassisOra che sono uno sciame di migliaia di libellule digitali non c\'è quasi più niente da fotografare. Pensa Pizzi. Dunque, mettiamoli in mostra i due universi. Di qua la Dolce Vita in bianco e nero, di là i colori saturi del mondo Cafonal, così come l\'ha consacrato Dagospia. Ed ecco: \"C\'era un volto - Umberto Pizzi. Fotografie 1965-2010\", a cura di Micol Veller, con testi in catalogo di Filippo Ceccarelli e Giovanna Calvenzi (Auditorium di Roma, 18 novembre-4 dicembre). Spietato confronto in 70 scatti tra come eravamo (belli) e come siamo diventati (finti).
cassius clay pizzi Liz taylor tnNostalgia, Pizzi? \"Un po\' sì. Per il mestiere, per la qualità della gente, per le ragazze con le tette tutte diverse perché non se le rifacevano a 16 anni, per la naturale eleganza di un Dado Ruspoli che si arrotolava un paio di jeans intorno alla caviglia ed era perfetto. Mi piacevano di più di quelli che incontro oggi. Persino io dico \"è troppo\", quando finisco in una festa giapponese organizzata per il Festival del cinema Roma e arriva una tale Miss Botulino con tanto di fascia a tracolla che mi dice: \"A\' Pizziii, me fai \'na foto e me metti su Cafonal?\"\".