CRONACHE DA UN POST-PAESE - INUTILE SCANDALIZZARSI PER I PERMESSI PREMIO AI SERIAL KILLER: CHI UCCIDE COL FUCILE UN LADRO VIENE LIBERATO DOPO CINQUE GIORNI

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Il gip ha deciso ha stabilito che, nonostante l’uomo abbia inseguito il ragazzo albanese per due ore coinvolgendo mezzo paese nelle ricerche, non si possa parlare di “omicidio volontario” - Un colpo sarebbe partito involontariamente dopo una colluttazione e l’altra cartuccia sarebbe esplosa “cadendo a terra”… - -

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Paolo Colonnello per ‘La Stampa'

Mirco il cacciatore, è già a casa. Il meccanico di Serle che sabato sera ha sparato a un ladruncolo albanese dopo avergli dato la caccia per due ore, è stato scarcerato ieri su decisione del gip di Brescia Paolo Mainardi. Il quale, nonostante le contraddizioni durante l'interrogatorio, i dubbi sul fatto che i colpi esplosi siano stati due anziché uno, e il sospetto che la «caccia all'uomo» abbia coinvolto mezzo paese, ha stabilito che «non sia affermabile l'esistenza di un quadro gravemente indiziario del delitto di omicidio volontario».

SERLESERLE

Dunque, Mirco Franzoni rimane indagato, ma per omicidio colposo e trascorrerà le feste in famiglia, tra la soddisfazione dell'intero paese. «È stressato e non riesce a dormire», ha spiegato ieri angosciata sua madre Paola: «Siamo molto preoccupati per il suo futuro e siamo anche tristi per quel ragazzo morto». Chissà se nelle preghiere di Natale qualcuno si ricorderà di Eduard Ndoj, il giovane ladro di 26 anni morto dissanguato dopo un'agonia durata un'ora e mezzo, colpito tra il petto e la spalla sinistra da una fucilata.

Perché sarà anche vero che Mirco non voleva ucciderlo, ma quando ha preso il suo fucile prima di cominciare a cercare il ladro per le strade del paese, lo ha caricato a dovere: un proiettile in canna «e altri due nel serbatoio», pronto a far fuoco. «Ho fatto una cazzata, avevo paura che mi prendesse il fucile, non volevo...», ha spiegato il meccanico di 28 anni al giudice.

SERLESERLE

In sostanza, dopo che Mirco lo aveva intrappolato in un vicolo, l'albanese per sfuggirgli avrebbe tentato di sollevare la canna del fucile che sarebbe stata puntata contro un muro «per impedirgli di scappare».

Indietreggiando per difendere l'arma, a Mirco sarebbe partito un colpo da una distanza che va dai 3 ai 10 metri. Il dubbio che i colpi potrebbero in realtà essere stati due nasce dal fatto che a pochi metri di distanza dal punto del ferimento è stata trovata un'altra cartuccia esplosa. «Mi è caduta dalla giacca», ha giurato Mirco. Scrive il gip: «Non può certo assegnarsi al racconto dell'indagato un coefficiente di granitica affidabilità...».

In sostanza il giudice rimanda all'esito delle varie perizie ogni definitiva certezza. Per il gip «il cuore del problema» è stabilire se davvero Mirco prelevando il fucile da casa, aveva intenzione o meno di uccidere. E risolve il quesito affidandosi al fatto che «non si può inferire una volontà omicidiaria» al meccanico, visto che altrimenti non spiegherebbe perché, dopo aver bloccato i ladri, avrebbe «intimato» a un conoscente che si era affacciato alla finestra di avvertire, finalmente, i carabinieri. E proprio durante la telefonata al 112, il ladro avrebbe tentato di fuggire, finendo per essere ucciso.

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Il gip, nell'ordinanza, non esclude nemmeno che «Franzoni abbia sparato non accidentalmente ma volontariamente, in conseguenza o di un inopinato movimento della vittima capace di spaventarlo o di un reale, e maldestro, tentativo di fuga... Ma in assenza di accertamenti balistici e medico legali è qui impossibile smentire le parole dell'indagato». Di sicuro, decidere di armarsi per dare la caccia a un uomo non può portare a nulla di buono.

Rimane infine la scelta di non aver voluto avvertire le forze dell'ordine se non dopo «la cattura». «Non risulta - nota il giudice - che nessun altro concittadino abbia ritenuto di avvisare i carabinieri e non certo per denunciare il furto, ma per segnalare quanto stava accadendo.

OMICIDIO DEL LADRO A BRESCIAOMICIDIO DEL LADRO A BRESCIA OMICIDIO DEL LADRO A BRESCIAOMICIDIO DEL LADRO A BRESCIA

Se ciò sia stato casuale, o fosse invece funzionale a "dissimulare" alle autorità quella che può senz'altro sembrare una vera e propria caccia all'uomo, quantomeno in parte collettiva e protrattesi per ben due ore, non può allo stato essere con certezza affermato; anche se appare obiettivamente arduo ritenere che una simile omissione sia frutto di una mera "dimenticanza" degli interessati o comunque di tutti i soggetti (molti, pare di intendere) che entravano in contatto con la vicenda».

OMICIDIO DEL LADRO A BRESCIAOMICIDIO DEL LADRO A BRESCIA

 

 

 

 

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