Anna Lombardi per "la Repubblica"

 

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La food writer Amber Locke e le creazioni "frutta e verdura" di frutta e verdura rendono la vita più bella. E non solo perché da quando mangio crudités mi sento piena di energia e serenità. Ma anche perché hanno stimolato una vena creativa che non sapevo di avere». Amber Locke, 47 anni, è la food blogger vegana che ha trasformato la passione per il crudismo in progetto fotografico: creando composizioni straordinarie con ingredienti dell' orto che dopo essere stati tagliati, disposti e fotografati «sono trasformati in insalata, succo, frullato, zuppa. Non spreco nulla: e quello che non si mangia diventa composto. Torna ad alimentare la terra». Al telefono dalla sua casa di Burton- on- Trent, Staffordshire, nel cuore dell' Inghilterra, non smette di ridere. Il 22 gennaio presenterà a Bologna il suo ultimo libro, Zuppe +, edito da Feltrinelli Gribaudo.

 

Ma come "Zuppe": perché cibi cotti se lei è crudista?

 

« Mi nutro all' 80 per cento di cibi crudi: ma non sono una fanatica.

Seguo le stagioni e d' inverno il corpo ha bisogno di cibi caldi. Dunque zuppe, ma anche patate al forno, verdure grigliate Poi ci sono anche zuppe fredde, per l' estate».

 

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Com' è diventata crudista?

 

«Mi ispirò un' intervista su Vogue alla modella russa Valentina Zelyaeva che raccontava come grazie al crudismo il suo stile di vita fosse migliorato. Pensai che sarebbe stato divertente provare per un week end: sono passati cinque anni e ancora non ho smesso».

 

E quando ha scoperto che frutta e verdura oltre che sane erano anche belle?

 

«Diventando il mio pasto principale e non solo un contorno o un ingrediente ho cominciato a scegliere frutta e verdura secondo la stagionalità e il colore. Ne ho così scoperto la bellezza».

 

Dall' insalata all' opera d' arte e ritorno.

 

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«Postai su Instagram insalate e frullati: una noia. Così iniziai a fotografare gli ingredienti componendoli su grandi fogli bianchi: le foto piacquero e ho continuato. Ora sto lavorando con una casa di cosmetici americana, faremo borse per trucchi: ma io sogno di fare foulard, stoffe, abiti».

 

Ha rinunciato a qualcosa?

 

«Ai sapori della mia infanzia: la lasagna di mia madre secondo la ricetta di amiche italiane. E lo Staffordshire Pie, tipico di queste parti.

La mia scelta è salutista prima che etica, contro le sofferenze di qualunque creatura, ma penso soprattutto che le proteine animali siano indigeste. Però sì, la lasagna di mamma la rifiuto con dispiacere».

 

Il crudismo è per tutti?

 

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«No, ma tutti dovrebbero mangiare più frutta e verdura cruda. Aiuta l' organismo e migliora l' energia».

 

Coltiva quel che mangia?

 

«Qualche pomodoro, erbe aromatiche, zucchine. Ma non ho il pollice verde e così lascio fare ai miei genitori. Mia madre, che all' inizio mi considerava pazza, ora fa molta attenzione ai colori di ciò che pianta. Il suo orto è arcobaleno».

 

E ora?

 

«Sto sperimentando nuove ricette e nuove opere con fiori commestibili. Mi ispiro ad artisti barocchi come Arcimboldo e Giovanna Garzoni: farò anche delle sculture. Sempre buone da mangiare».