1. ASIA ARGENTO, GWYNETH PALTROW E ANGELINA JOLIE, DA BRAVI TIPINI RADICAL CHIC, HANNO DATO LEZIONI ALLE DONNE SU TUTTO, MA SOLO A DECENNI DI DISTANZA HANNO PIGOLATO SULLE MOLESTIE SUBITE DAL PRODUTTORE HARVEY WEINSTEIN. CERTO, GLI OSCAR DIPENDEVANO DAL PRODUTTORE INDIPENDENTE PIU' POTENTE DI HOLLYWOOD MA DENUNCIARE FORSE AVREBBE AIUTATO LE ALTRE VITTIME A VENIRE ALLA SCOPERTO. O LE AVREBBE MESSE IN GUARDIA
2. E’ FACILE DARE DEL PORCO A TRUMP, QUANDO NON SI RISCHIA LA PROPRIA CARRIERA...
3. SU WEINSTEIN NUOVE ACCUSE DI LEA SEYDOUX E CARA DELEVIGNE - I TWEET DOLENTI DI ASIA ARGENTO: “HO DENUNCIATO UNO STUPRO E PER QUESTO VENGO CONSIDERATA UNA TROIA”

Condividi questo articolo


1 - LE VITTIME CON LA MEMORIA A TEMPO SONO ANCHE TRE CATTIVI ESEMPI

Gemma Gaetani per “la Verità”

 

asia argento scarlet diva asia argento scarlet diva

A quanto pare, ad Hollywood per decenni si è aggirato un orco. Eppure nessuna di quelle che lo hanno visto da vicino, al momento del drammatico incontro, ha lanciato l' allarme. Forse per via del fatto che Harvey Weinstein è uno dei produttori più potenti della Mecca del cinema: c'è il suo nome dietro a immensi successi come Kill Bill, Il Signore degli anelli, Shakespeare in Love, e molti altri.

 

angelina jolie in cambogia angelina jolie in cambogia

O forse perché è sempre stato un liberal di provata fede, un democratico di ferro che partecipava alle «marce per le donne» ed era stimato da tutte le star militanti, a partire da Meryl Streep. La stessa che di recente si è fatta notare per gli attacchi frontali a Donald Trump (al quale le accuse di sessismo e molestie alle donne, poi rivelatesi più polvere che granito, non sono state risparmiate).

 

LA RETROMARCIA

La Streep, in passato, definì Weinstein «un Dio». Adesso ha ribaltato il giudizio e si è detta «disgustata» dalle azioni del produttore. Lo stesso hanno fatto Barack e Michelle Obama e Hillary Clinton. Con Weinstein hanno una lunga frequentazione. L' amico Harvey, infatti, ha addirittura finanziato le campagne presidenziali di Hillary e di Obama. E ha perfino reclutato come stagista Malia, figlia di Barack.

gwyneth paltrow gwyneth paltrow

 

I coniugi Obama hanno dichiarato: «Siamo disgustati. Un uomo che umilia e degrada le donne deve essere condannato a prescindere dalla sua ricchezza e dal suo status». Ora che la poco edificante verità sulla condotta del produttore sembra essere venuta a galla, il processo di distruzione collettiva procede secondo le consuete regole: il personaggio in precedenza santificato viene demolito e ripudiato da tutti.

ashley judd ashley judd

 

Va precisato che, a differenza di altri casi, per Weinstein non si parla di stupri, ma di molestie e avance seriali. Inoltre, egli non si sta opponendo alla fucilazione mediatica. Alla Cnn il suo portavoce ha soltanto precisato: «Tutte le accuse di sesso non consensuale vengono inequivocabilmente negate dal signor Weinstein. Il signor Weinstein ha inoltre confermato che non ci sono mai stati atti di ritorsione contro le donne per aver rifiutato le sue avance».

 

Mira Sorvino Mira Sorvino

Sempre la Cnn ha mandato in onda una registrazione audio, risalente al 2015, della modella Ambra Battilana Gutierrez, nella quale si sente Weinstein insistere perché lei gli si sieda vicino e poi demordere, nonché scusarsi per aver provato a toccarle il seno il giorno prima. Anche la polizia di New York ha confermato che quella registrazione non prova alcun crimine sessuale.

 

ambra battilana ambra battilana

Ascoltandola, è evidente che Weinstein abbia un serio problema di avance compulsive. Infatti, in un'altra dichiarazione resa ai media ha detto: «Sono consapevole che il modo con cui mi sono comportato con alcune colleghe in passato ha causato molto dolore e chiedo scusa». Il produttore è volato giusto ieri in Europa, diretto in un rehab per provare a guarire dalla dipendenza da sesso. La bomba che lo ha travolto è esplosa la settimana scorsa. Tra le conseguenze immediate annoveriamo il licenziamento dalla società che egli stesso ha fondato e l'addio della moglie Georgina Rose Chapman, che ha dichiarato: «Il mio cuore è infranto al pensiero di tutte le donne che hanno sofferto per azioni imperdonabili. Ho deciso di lasciare mio marito».

la modella italiana ambra battilana la modella italiana ambra battilana

 

Tutto è nato dalla denuncia del New York Times, che giovedì scorso ha pubblicato un lungo articolo intitolato «Harvey Weinstein ha pagato le sue accusatrici di molestie sessuali per decenni», raccontando di accordi stragiudiziali con le presunte vittime e dell' esperienza, tra le altre, dell' attrice Ashley Judd. Una ventina d'anni fa, il produttore la invitò nella sua suite per un pranzo di lavoro, ma si fece trovare in accappatoio, proponendosi di farle un massaggio o di farsi guardare sotto la doccia.

harvey weinstein bill clinton harvey weinstein bill clinton

 

Dopo l'articolo, sono cominciate a uscire le denunce delle altre vittime eccellenti. Gwyneth Paltrow ha raccontato che negli anni Novanta, quando aveva 22 anni ed era fidanzata con Brad Pitt, Weinstein la invitò nella sua suite, si fece trovare sempre in accappatoio e le offrì il solito massaggio. Gwyneth rifiutò, e a quel punto il produttore l'avrebbe minacciata: «Non dire nulla a nessuno o sei finita».

 

rose mcgowan rose mcgowan

Lei raccontò tutto a Brad, che affrontò di petto Weinstein, intimandogli di stare lontano dalla sua compagna. Anche in quel caso, comunque, nessuna denuncia. Non denunciarono nemmeno le altre molestate: Angelina Jolie, Rose McGowan, Mira Sorvino, Asia Argento. Asia, un paio di giorni fa, ha raccontato di essere stata costretta a un rapporto orale. «Ho taciuto 20 anni perché temevo che mi avrebbe distrutta. So che altre hanno taciuto molto più a lungo di me».

 

L'atroce esperienza è diventata una scena del suo film Scarlet diva, ha aggiunto. Insomma, si parla di approcci sessuali praticamente seriali, alcuni riusciti, altri no, attorno ai quali è stato costruito un robusto muro di omertà e di paura. Ma a colpire è anche la decisione di tacere così a lungo che hanno preso molte delle vittime illustri. Alcune di loro sono molto esposte anche sul piano sociale.

harvey weinstein hillary clinton harvey weinstein hillary clinton

 

Angelina Jolie è nota per le battaglie umanitarie, le visite ai campi profughi dell' Unhcr. Gwyneth Paltrow è seguitissima sul Web, dove elargisce consigli che spaziano dalla corretta alimentazione alla sessualità (ha fatto scalpore un suo lungo articolo dedicato alle gioie del sesso anale). Sono donne affermate, note in tutto il mondo, che per anni si sono proposte come modelli di successo, di indipendenza e di carattere femminile. Perché allora non hanno parlato delle avance sessuali del produttore?

harvey weinstein circondato di donne harvey weinstein circondato di donne

 

VERSIONI DIVERSE

Il carattere di alcune di loro viene fuori adesso, quando si tratta di redarguire chi esprime un punto di vista diverso su Weinstein. Lindsay Lohan, che ha lavorato col produttore in molti film, ha reso noto di non aver mai subito avance e lo ha difeso in due post su Instagram che, dopo una pioggia di insulti, ha dovuto cancellare. Stessa sorte di pubblica lapidazione è toccata alla stilista Donna Karan.

 

Ha dichiarato al Daily Mail: «Siamo noi donne che dobbiamo badare a noi stesse. Mi domando anche: come ci mostriamo? Che cosa chiediamo? Non ce la andiamo a cercare mostrando tutta la nostra sensualità e sessualità?». Dopo queste parole, è stata massacrata via Twitter da Rose McGowan: «Il tuo è un deplorevole sostegno, è un crimine morale. Sei feccia con un bel vestito addosso».

michelle obama harvey weinstein michelle obama harvey weinstein

 

È evidente che non sia possibile esternare nessun pensiero diverso dall' anatema nei confronti di Weinstein. Eppure continuiamo a chiederci: perché non denunciare allora? Perché non reagire al potere e all' oppressione maschile nel momento in cui si erano manifestate? Nella grande esecuzione collettiva dell' opera sul «mostro erotico», questa è l' unica nota stonata.

 

2 - CONTRO DI LUI NUOVE ACCUSE E UN AUDIO LA MOGLIE SCEGLIE DI LASCIARLO

C.Maf. per il “Corriere della Sera”

I TWEET DI ASIA ARGENTO SUL CASO WEINSTEIN I TWEET DI ASIA ARGENTO SUL CASO WEINSTEIN

 

C' è anche molta Italia nello scandalo che ha abbattuto uno dei produttori più potenti di Hollywood, devastando la sua immagine di imprenditore illuminato e restituendo quella di un molestatore seriale.

Tra le protagoniste di questa sconcertante vicenda di abuso di potere - ieri si sono aggiunte al vasto elenco anche la modella Cara Delevingne e Léa Seydoux -, c' è Asia Argento che, dopo la sua denuncia, è tornata a commentare le reazioni alla sua rivelazione.

 

Su Twitter ha scritto: «Ho denunciato uno stupro e per questo vengo considerata una t...

I TWEET DI ASIA ARGENTO SUL CASO WEINSTEIN I TWEET DI ASIA ARGENTO SUL CASO WEINSTEIN

#initalia». E ancora: «Solo in Italia vengo considerata colpevole del mio stupro perché non ne parlai quando avevo 21 anni ed ero terrorizzata. Sono delusa, triste». Sempre l' attrice, ha reso noto che era stato Fabrizio Lombardo, ex numero uno di Miramax nel nostro Paese, a portarla nella stanza d'albergo dove l' attrice credeva ci fosse un party e invece trovò solo Weinstein.

 

E proprio il nome di Lombardo è tornato nei resoconti della vicenda, sospettato di aver avuto il compito, in passato, di procurare ragazze al suo capo: un' ipotesi che ha sempre smentito. Infine c' è l' audio che documenta le pressioni ricevute da Ambra Battilana, testimone del processo Ruby bis, da parte del produttore. Un'ex giornalista del New York Times , Sharon Waxman, ha rivelato come già nel 2004 stesse indagando su Weinstein, sostenendo che la sua inchiesta fosse stata però poi smontata dopo le pressioni di alcune star, tra cui Matt Damon e Russell Crowe: anche loro hanno negato. Tra le certezze, il fatto che la moglie di Weinstein, Georgina Chapman, ha deciso di lasciarlo.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...