AVETE VOLUTO IL #METOO? E ORA ZITTE! - ORA CHE NEL MIRINO E’ FINITA LA PROF AVITAL RONELL, ACCUSATA DI MOLESTIE, NESSUNO CREDE AL PISELLO ACCUSATORE E LE DONNE LA DIFENDONO - BARBARA COSTA: “DAVVERO VOGLIONO FARCI CREDERE CHE PERCHÉ È UNA DONNA, UNA FEMMINISTA, FAMOSA E REALIZZATA, UNA TESTA D’UOVO, NON POSSA AVER ALLUNGATO LE MANI DOVE NON DOVEVA?”

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avital ronell avital ronell

Barbara Costa per Dagospia

 

Ci avrei giurato, lo stavo aspettando, ve lo confesso, stavo quasi contando i giorni: signori, cominciano a cadere vagine causa #Metoo. Le parti sono invertite, questa volta sotto accusa è appunto una vagina, femminista per giunta, e l’accusatore un pene: Avital Ronell è accusata di aver molestato un uomo! Ronell è una filosofa famosa, insegna alle università dell’Ivy League, quelle d’élite, quelle la cui retta noi comuni mortali non possiamo permetterci.

 

avital ronell new york university avital ronell new york university

Non solo: è una filosofa pop, alla moda, riverita nei salotti che contano, scrive libri concettosi, che in quegli ambienti si fa finta di leggere per darsi un tono. È una 66enne stilosa, alternativa, osannata. Ma un suo allievo, rimasto anonimo, la accusa di gesti innominabili. Vero? Falso? Va detto che questo 30enne (è un dottorando), non ha fatto come attrici e modelle che conosciamo, non ha denunciato il suo onore violato a Ronan Farrow, no: ha avvertito gli organi di competenza universitari che, in base alla legge, stanno indagando sulla vicenda, interrogando colleghi e studenti della Ronell, sequestrando materiale, seguendo la prassi necessaria.

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Il fatto è che nessuno crede al pisello accusatore: tutto il mondo che conta, in primis le donne del #Metoo, si sono subito schierate dalla parte della Ronell, raccogliendo firme, pubblicando lettere di solidarietà, assicurandoci che la professoressa è innocente, loro la conoscono, i suoi meriti accademici e culturali sono innegabili, per questo non può aver fatto niente di male, è una santa, vittima di una macchinazione. Ora, io dico: quanto ancora si deve andare avanti con questa presa in giro indecente, pelosa, rasente l’idiozia?

avital ronell e slavoj zizek avital ronell e slavoj zizek

 

Ma davvero si crede che chi ci legge è un pubblico scemo, che si beve qualunque cosa? Allora, siccome a me non la fate, e più di me non fate fessi i lettori di Dagospia, cominciamo a ragionare per bene: ammesso che la prof. Ronell è innocente fino a che non ci saranno prove certe, accuse certe, riscontri certi e, se si giungerà davanti a un tribunale, che questo tribunale non la condanni; davvero vogliono farci credere che perché è una donna, una femminista, famosa e realizzata, una testa d’uovo, non possa aver allungato le mani dove non doveva?

avital ronell e pierre alferi avital ronell e pierre alferi

 

I maiali molestatori devono essere per forza brutti sporchi cattivi, semianalfabeti, e soprattutto maschi? Non può accadere che una donna – non la Ronell, faccio un esempio – magari in crisi post-menopausale, perda la testa per un uomo giovane, allunghi mani dove non richiesto e tocchi, e affondi la sua lingua dove non dovuto? Il pisello è sempre il carnefice, la vagina la vittima, mai il contrario? C’è squilibrio di potere solo se il prof è maschio e l’alunno una verginella spaurita? Ma andiamo!

avital ronell e judith butler avital ronell e judith butler

 

Dalla parte di Avital Ronell si è pubblicamente schierato un suo collega filosofo, Slavoj Zizek, con una lettera assurda: costui afferma di essere sicuro dell’innocenza della Ronell perché in possesso di prove che però non può assolutamente rendere note, ma lui sa la verità, dobbiamo fidarci delle sue parole, e chiosa dando la colpa al trumpismo, a non identificati colleghi che vorrebbero far pagare non si sa cosa alla Ronell, e che loro sì, si portano a letto studenti, predicando bene e razzolando male. Caro Professore, nessuno si porta a letto nessuno, chi vuole apre gambe e ani allegramente e consensualmente in cambio di benefici e non da oggi, ma da sempre.

 

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Si torni un attimo alla realtà: le persone normali, ovvero che non fanno parte del vostro mondo dorato e ovattato e pieno di soldi, sono stufe di tale borioso infantilismo. Lo sa che le donne vere, che hanno a che fare con veri soprusi e molestie che non possono denunciare causa perdita del piccolo stipendio di cui campano se stesse e famiglia, si sentono insultate dalla vostra ipocrisia, dal vostro doppiopesismo, dalle vostre lotte intestine del cavolo? 

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E ora parliamo di Avital Ronell: forse un po’ di verità, su di lei, sulla sua personalità, la si può trovare nei suoi libri. Innanzitutto, lei non vuol essere chiamata scrittrice, ma "operatrice del testo", sebbene in Italia i suoi testi passino per lo più inosservati, tranne uno, "Stupidity", un mattone di 500 pagine dove la Ronell analizza la stupidità in ogni suo aspetto e declinazione, partendo da un esempio concreto, se stessa: la Ronell si sente stupida quando non capisce lo slang americano, specie al telefono; così stupida da somatizzare il suo imbarazzo in sfoghi di orticaria.

 

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Avital Ronell sostiene che la filosofia deve uscire dalle aule e occuparsi di tutto: scrive che se oggi Aristotele fosse tra noi, si interesserebbe di reality, di serial tv, di Netflix. Ronell è stata allieva di Jacques Derrida, infatti ci informa che il grande filosofo "non voleva esser disturbato da nessuno quando in tv c’era Dallas". Secondo la professoressa, Musil era un "subdolo misogino sessista", mentre Socrate nel suo campo è stato forte come Muhammad Ali sul ring.

 

Va detto che queste accuse di molestie non sono il primo incidente universitario accaduto a Avital Ronell: in passato rivelò di essere stata licenziata dall’Università della Virginia perché – a suo dire –le filosofe belle e curate come lei mettevano in imbarazzo i frustrati ambienti accademici. Sicuramente Susan Sarandon e le sue accolite faranno marce in suo nome, ma io, se fossi la Ronell, mi troverei un bravo avvocato: proverei anche a mettere in testa alla memoria difensiva "se fosse amore, filosofare sarebbe un amore da pervertire", un’altra delle sue massima più famose. Magari la tira fuori dai guai.

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