IL CASO RUBY NON FINISCE MAI - FILIPPO FACCI: “BASTA, DAVVERO. A TORINO HANNO CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER BERLUSCONI IN UN TRONCONE PERIFERICO DEL RUBY-TER - SEMPRE LETTO, DONNE, SESSO, UN UOMO RICCHISSIMO POTENTE CHE POTEVA AVERE TUTTO E SI PERMETTEVA DI AVERLO - A ESSERE OSSESSIONATI DAL LETTO DI BERLUSCONI SONO RIMASTI GIUSTO ALCUNI MAGISTRATI: PERSINO AL ‘’FATTO’’ SONO STUFI…”

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Filippo Facci per “Libero quotidiano”

 

FILIPPO FACCI FILIPPO FACCI

Basta, basta davvero. Vorremmo non metterci più qui a discutere delle miliardesime notizie su Berlusconi & la gnocca in chiave di notizie giudiziarie, appunto, ossia discutere di dettagli, prove e alibi, giurisprudenza e giudizi di merito: una chiave, cioè, già assimilata da un' opinione pubblica che i vari "casi Ruby" li ha già giudicati da un pezzo, e superati.

 

No, non c' è neppure da riproporre la lagna del Berlusconi fatto fuori dalla politica e ora riazzannato proprio perché riabilitato nella politica, se ne occupino pure altri: c' è solo, ora, da constatare che la macchinetta burocratica giudiziaria continua a sfornare carte bollate già stampigliate in storia e letteratura - e cinema, di recente - nel tentativo di convincerci che c' è un problema penale che ormai è solo un circo.

libero aveva titolato patata bollente anche nel 2011 su berlusconi ruby rubacuori e la minetti libero aveva titolato patata bollente anche nel 2011 su berlusconi ruby rubacuori e la minetti

 

Sarebbe questo, venghino, siori: a Torino hanno chiesto il rinvio a giudizio per Berlusconi in un troncone periferico del Ruby-ter (corruzione in atti giudiziari) perché avrebbe cercato di comprare il silenzio di una ex infermiera sulle serate a Arcore; a Roma invece Berlusconi è stato rinviato a giudizio per corruzione e falsa testimonianza (indagine stralcio di quella milanese) perché avrebbe fatto la stessa cosa col suo amico cantante Mariano Apicella.

 

Insomma Ruby, sempre Ruby, sempre letto, donne, sesso, un uomo ricchissimo potente che poteva avere tutto e si permetteva di averlo: abbiamo già dato e scritto, tanto che ormai a essere ossessionati dal letto di Berlusconi sono rimasti giusto alcuni magistrati: persino al Fatto Quotidiano sono stufi. Tutto questo dopo che tutti i dettagli erotici e personali possibili, per anni, sono stati sviscerati, e questo ma senza che mai e mai e mai una sola donna si sia detta forzata, abusata, indotta, insomma si sia detta costretta a fare cose poco commendevoli oltreché costituenti reati altrui.

 

RUBY BERLUSCONI RUBY BERLUSCONI

TUTTI SANNO TUTTO

Parentesi: non è che i processi si facciano o non si facciano in base a quanto la gente sia stufa, ma il merito, come detto, l' abbiamo già discusso e sezionato infinite volte, col risultato che tutti ormai hanno capito tutto. Questi tronconi residui mettono a disagio amici e nemici, sanno di forzatura, rendono ogni tesi giudiziaria una banale caricatura: nessuno ha mai creduto in un Berlusconi puro e innocente come un giglio di campo, e nessuno l' ha mai creduto, viceversa, un pericoloso concussore già voglioso di corrompere minorenni.

ruby ruby

 

No, i processi non andrebbero mai confusi con le voci di popolo e con gli umori di piazza: ma questo, per tanto tempo e oggi ancora, appare come uno dei rari casi in cui il senso comune ha superato da un pezzo ogni scartoffia di tribunale. Perché no, l' opinione pubblica non è divisa tra chi pensa che l' affare Ruby corrisponda a fatti privati completamente senza importanza e chi, invece, pensa che sia materia per serissime concussioni su tratte di minori. Il senso comune dice altro, e abbiamo l' arroganza di interpretarlo.

 

ruby rubacuori ruby rubacuori

Dice, il senso comune, che ad Arcore c' erano serate di vario tipo. Alcune di queste serate si concludevano in una discoteca privèe con una specie di casting. Il privèe aveva i divanetti, il banco bar e i bagni come una discoteca. Il casting consisteva nell' essere invitate a cena da due o tre personaggi dedicati.

 

Chi voleva, alla fine, poteva scendere in questo privèe ma non era certo obbligatorio. Giù le ragazze si travestivano, ballavano, facevano le sceme, trenini, ammiccamenti, cazzate, messe in mostra. L' ultimo step era scegliere se fermarsi a dormire, opzione che molte partecipanti cercavano di favorire. Tutto il resto era a discrezione, compresa la facoltà del proprietario di fare regali, favori o, come si dice, di rimborsare le spese.

 

berlusconi ruby berlusconi ruby

Prostituzione? Ognuno giudichi secondo moralità personale, ma senza Codici in mano, perché in qualsiasi caso questa presunta prostituzione non sarebbe reato. Però, una sera, comparve anche una minorenne, e Berlusconi fu così pazzo da non venirlo a sapere immediatamente. Se l'avesse saputo subito, probabilmente, non sarebbe stato così stupido da cercarsi guai e far finta di niente: non ne aveva motivo né necessità. Berlusconi cercò di liberarsi del problema ma pasticciò pure, e lo fece da presidente del Consiglio, e nel delirio generale ci fu chi cercò addirittura di sostenere che volesse mettere mano a una legge sulla prostituzione minorile per cavarsi dai guai.

Balle, come tantissime altre.

 

berlusconi ruby berlusconi ruby

Anni che passano, costi internazionali spaventosi, e sentenze pure a lui favorevoli, alla fine: ma in Italia va così, una procura irrimediabilmente sconfitta non ha ripercussioni sul proprio status e può proseguire all' infinito. E allora ecco il Ruby-2, figlio degenere di una madre che non doveva nascere: poco importava che al Ruby-1 frattanto fosse corrisposto il processo più rumoroso, mondialmente sputtanante e al tempo stesso più semplice da capire, l'unico che in qualche modo era stato pre-giudicato dall' opinione pubblica e l' unico, soprattutto, che sapeva di sconfitta anche dopo la vittoria della procura in primo grado.

 

BERLUSCONI PER RACCONTARE IN TV IL CASO RUBY BERLUSCONI PER RACCONTARE IN TV IL CASO RUBY

L'unico che, carte alla mano, doveva fermarsi in fase preliminare e non andare neppure a giudizio: gli elementi e le testimonianze sono sempre rimasti quelli. Un processo pruriginoso ma anche disagevole, che - a parte i forcaioli professionisti e le checche da gossip - non è mai piaciuto veramente a nessuno.

 

E se anche fosse piaciuto, che cosa ne era rimasto? Una procura che aveva processato un capo di governo per concussione e prostituzione minorile, e che poi, dopo la sconfitta, proseguiva come se nulla fosse. Ruby due, Ruby ter. Come se l' azione dei magistrati «in nome del popolo italiano» non si fosse tradotta, in sostanza, in un danno al popolo italiano.

 

Danno, sì. Se poi corrispondesse a un danno (politico) anche quello perpetuato da Berlusconi nel proprio letto, come dire, gli italiani avevano tutti gli strumenti per giudicarlo fuori dalle aule di tribunale. Giudicare che cosa, poi? Un "sistema Arcore" che corrispondeva banalmente ad alcune giovani ragazze che facevano quello che volevano e che soprattutto non facevano quello che non volevano.

BERLUSCONI TRA RUBY MINETTI PASCALE BERLUSCONI TRA RUBY MINETTI PASCALE

 

«SISTEMA ARCORE»

Anche se un giorno s'infilò una minorenne che Ilda Boccassini definì di «furbizia orientale» (anche se era marocchina) e che alla mitica procura di Milano fece perdere la brocca. Ilda Boccassini, una delle più grandi investigatrici del Paese, passò anni a occuparsi di questa cazzata, col rischio di gettare una luminosa carriera nell' ombra di un processo ridicolo. Ma le scartoffie non finiscono mai: il Ruby-ter è stato il primo maxi-processo per falsa testimonianza della storia d' Italia. Il suo fine: stabilire se chi è andato in aula a difendere Berlusconi l'abbia fatto mentendo, perché non importa se alla fine c' è stata un' assoluzione.

Boccassini Bionda Boccassini Bionda

 

In Italia, spesso, si fanno dei processi per dei reati presuntamente accaduti durante altri processi. Nei fatti, al processo Ruby dei testimoni sono entrati liberi e poi sono usciti processati, anche se Berlusconi è stato assolto. E potrebbe non essere finita, visto che da Milano, un paio d' anni fa, sono stati stralciati altri rametti d' indagine passati per competenza territoriale anche a Pescara, Treviso, Monza e Siena. A ciascuno il suo buco della serratura, per dirla bene.

 

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