CORONA FATTO "NERO" - LA FIDANZATA SILVIA PROVVEDI TESTIMONIA AL PROCESSO: “FABRIZIO TORNAVA A CASA CON BUSTE DI CONTANTI, DA 5, 10, 20, 25 MILA EURO, LE TENEVA NEI GIACCONI IN UN RIPOSTIGLIO VICINO ALLA CAMERA DA LETTO E POI LE PORTAVA IN UFFICIO, ERANO I SOLDI DELLE SUE SERATE E DEL SUO LAVORO E IO MI FACEVO I FATTI MIEI…”

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Da www.corriere.it

FABRIZIO CORONA FABRIZIO CORONA

 

«Tornava a casa con buste di contanti, da 5, 10, 20, 25 mila euro, le teneva nei giacconi in un ripostiglio vicino alla camera da letto e poi le portava in ufficio, erano i soldi delle sue serate e del suo lavoro e io mi facevo i fatti miei». Così Silvia Provvedi, del duo musicale «Le Donatella» e fidanzata di Fabrizio Corona, testimoniando nel processo a carico dell’ex agente fotografico, ha raccontato scene di intimità domestica, riferendo ai giudici che l’ex «re dei paparazzi», così come sostenuto dalla difesa, portava a casa dopo le «ospitate» nei locali e le sue attività di testimonial centinaia di migliaia di euro «in nero».

 

FABRIZIO CORONA FABRIZIO CORONA

«Difficilmente io e Fabrizio frequentavamo gli stessi locali, lavoravamo in posti diversi. Ci vedevamo nel fine settimana ed è successo che arrivasse con buste che contenevano denaro in contanti». Silvia Provvedi ha spiegato che su «alcune di quelle buste c’era scritto l’importo del denaro contenuto, 5-10 o 20mila euro» e che Fabrizio prendeva quelle buste «solo per contare o per portarle negli uffici della sua società (la Atena, ndr)». Corona è a processo per i circa 2,6 milioni di euro in contanti trovati in parte in un controsoffitto e in parte in Austria. È imputato per intestazione fittizia di beni e frode al fisco.

LE SORELLE PROVVEDI LE SORELLE PROVVEDI

 

«MI FACEVO GLI AFFARI MIEI»

«Io non ci ho mai messo il naso, mi facevo gli affari miei - ha precisato la teste della dfesa, rispondendo alle domande dell’avvocato Luca Sirotti -. Ho sempre pensato che fosse denaro per la sua società derivante dal lavoro svolto. Il denaro - ha aggiunto - veniva tenuto da Fabrizio in ripostiglio, accanto a giacche e giacconi, vicino alla camera da letto».

 

LA LOVE STORY

Silvia Provvedi ha raccontato ai giudici di avere conosciuto Corona nel luglio 2015 a Lonate Pozzolo «dove mi ero recata per il lancio della testata di Playboy. Io e mia sorella eravamo in copertina, Fabrizio si occupava della direzione artistica». «Tempo un mese di collaborazione professionale - rievoca la giovane cantante - ed è nata tra noi anche una relazione affettiva.

 

fabrizio corona in carcere fabrizio corona in carcere

Nell’aprile del 2016 sono tornata dal Marocco, dove ero stata per lavoro, e abbiamo cominciato a convivere a casa sua. Il nostro rapporto si è consolidato. Io ero a conoscenza di tutto il suo lavoro - ha aggiunto - e vi posso raccontare la sua giornata tipo.

 

Alle 9 andava in palestra, poi in ufficio e io andavo a prenderlo intorno alle 21, il tempo di fare la spesa, cose che fa una coppia normale, e poi alle 22 doveva rientrare (in quel periodo Corona era soggetto alle restrizioni stabilite dal Tribunale della Sorveglianza, ndr). Ha sempre lavorato moltissimo e e si concedeva pochi svaghi, solo qualche massaggio a volte e questo ci metteva anche un po’ in difficoltà come coppia, così come le restrizioni dell’affidamento, ma abbiamo superato tutto perché siamo molto uniti».

 

LA LITE CON SCULLI

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Sollecitata dal legale di Corona, Provvedi è tornata sulla lite di Corona con l’ex calciatore Giuseppe Sculli. «Il 23 luglio eravamo in un locale di Milano, il Radeztsky, e ho notato che Fabrizio aveva un segno in faccia ed era sotto choc. Mi ha detto di stare tranquilla perché non era nulla di preoccupante, lui è sempre stato protettivo con me. Mi ha spiegato di essere stato aggredito da due uomini, di cui uno era Sculli. Dopo qualche giorno, mi ha riferito di avere subito una richiesta estorsiva da Sculli di 50mila euro. Mi sono preoccupata, ho letto su internet che lui è il nipote di qualcuno non raccomandabilissimo».

 

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LA BOMBA CARTA

Provvedi si è soffermata anche sulla bomba carta esplosa davanti all’abitazione di Corona: «La polizia ci mise molto ad arrivare, una quarantina di minuti. C’era anche una seconda bomba inesplosa nel cestino». «Venni chiamata anche io per testimoniare sulla bomba - prosegue la testimone - i poliziotti mi notificarono l’avviso per la convocazione in casa e Fabrizio si arrabbiò con loro, non capiva perché volessero chiamarmi.

 

mamma corona con silvia provvedi mamma corona con silvia provvedi

Voleva proteggermi ma io, anche se sono molto giovane, non avevo problemi a raccontare quello che era successo. Il giorno dell’interrogatorio, il poliziotto Izzo mi fece delle domande che mi parvero strane, sul patrimonio di Fabrizio, che non c’entravano niente con la bomba. Io ero tranquilla, Izzo invece era molto agitato, ma non ero compito mio calmarlo». Infine, Provvedi ha anche ricordato lo stato d’animo di Corona il giorno del suo arresto, il 10 ottobre 2016: «Lui era molto arrabbiato perché non capiva come da parte lesa fosse potuto diventare colpevole».

 

le donatellas silvia e giulia provvedi le donatellas silvia e giulia provvedi

Prima di Silvia Provvedi, ha deposto un altro teste chiamato dalla difesa, il giornalista Gabriele Parpiglia, ex della scuderia Corona’s. «Non ero a conoscenza dei soldi che Fabrizio teneva nel controsoffitto della Persi - ha affermato - se lo avessi saputo gli avrei fatto un c... così». «Fabrizio ha creato un lavoro che in Italia non c’era - ha aggiunto Parpiglia -, è azienda di se stesso e anche i tabacchini gli proponevano passaggi di mezz’ora da loro, perché poi avevano una folla di clienti ad acclamarlo».

 

IL RIFERIMENTO A BELEN

Quei 1,7 milioni di euro in contanti trovati in un controsoffitto «vengono tutti da serate, campagne e lavoro e li ho fatti tra il 2008 e il 2012» e, in particolare, «nel 2009, quando con Belen Rodriguez siamo diventati una coppia mediatica eccezionale, come Bonnie e Clyde eravamo, tutto quello che toccavamo diventava oro, guadagnavamo cifre folli».

 

la madre di corona con francesca provvedi la madre di corona con francesca provvedi

Così Fabrizio Corona aveva affermato in una precedente udienza rispondendo alle domande del pm milanese Alessandra Dolci. Un riferimento che alla showgirl argentina proprio non era piaciuto, tanto che aveva replicato tramite avvocato: non c’è alcun «collegamento» tra «i guadagni in nero che il signor Corona riferisce di aver conseguito e la persona della signora Rodriguez», aveva scritto il legale di Belen, Marcello D’Onofrio. Il tutto poi era stato confermato dallo stesso Corona.

 

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