IN CUCINA HO VISTO LE STELLE – NELL’ANNUS HORRIBILIS DELLA RISTORAZIONE, LA GUIDA MICHELIN 2021 FOTOGRAFA LO STATUS QUO: L'OLIMPO DEGLI 11 RESTA INVARIATO. SALGONO A 37 I DUE STELLE, CON TRE NEW ENTRY: DAVIDE OLDANI AL “D'O” DI CORNAREDO, MATTEO METULLIO DELL'“HARRY'S PICCOLO” DI TRIESTE E ROCCO DE SANTIS DEL “SANTA ELISABETTA” DI FIRENZE - I NUOVI STELLATI SONO 26, DI CUI QUATTRO UNDER 30 E 12 UNDER 35…

-

Condividi questo articolo


Alessandra Dal Monte e Gabriele Principato per il “Corriere della Sera”

 

guida michelin guida michelin

È stato l'anno dello status quo, privo di grossi scossoni, ma paradossalmente anche un anno più emozionante del solito. Merito delle lacrime viste in collegamento, delle facce stanche ma soddisfatte, dei sorrisi di chi era contento anche solo di esserci in questo annus horribilis che ha messo in ginocchio la ristorazione.

 

La Guida Michelin Italia 2021 presentata ieri in diretta streaming da Milano non ha certamente osato, ma nemmeno (troppo) infierito. Dopo tre nuovi tre stelle di fila negli anni scorsi (Norbert Niederkofler, Mauro Uliassi ed Enrico Bartolini), quest' anno l' Olimpo degli 11 resta intatto ma invariato. Salgono a 37 i due stelle, con tre new entry: Davide Oldani al «D' O» di Cornaredo (Milano), che si aggiudica anche la «stella verde», nuovo simbolo dedicato alla sostenibilità, e che dal palco della presentazione parla di conciliazione vita-lavoro: «Basta patire per questo mestiere, voglio che per i giovani sia meno duro».

 

davide oldani davide oldani

Poi: Matteo Metullio dell'«Harry' s Piccolo» di Trieste e Rocco De Santis del «Santa Elisabetta» di Firenze. I nuovi stellati sono 26, di cui quattro under 30 e 12 under 35 (nessuna donna, purtroppo). Qualche nome: Antonio Ziantoni, che con «Zia» a Roma prende sia la stella che il premio Giovane chef, Riccardo Gaspari e i piatti di montagna al «SanBrite» di Cortina d' Ampezzo, Takeshi Iwai e la cucina nippo-italiana da «Aalto» a Milano, Juan Camilo Quintero, della scuderia Bartolini, al «Poggio Rosso», nel senese, Alfio Ghezzi, già bistellato, al «Senso» di Rovereto, Peter Brunel ad Arco (Trento), nel «Restaurant Gourmet» dove è stato premiato anche il servizio di sala di Christian Reiner.

matteo metullio matteo metullio

 

Sul fronte bocciature, dieci i ristoranti che non confermano la stella, tra cui «Marc Lanteri al Castello» di Grinzane Cavour e l'«Enoteca al Parlamento Achilli» di Roma. Diciannove, invece, le «sospensioni» causa Covid: insegne che non saranno nella guida 2021 perché hanno chiuso definitivamente (come lo storico «Perbellini» di Isola Rizza, nel veronese) o perché non hanno annunciato l' eventuale riapertura, per esempio il «Combal.zero» di Davide Scabin a Rivoli e «Metamorfosi» di Roy Caceres a Roma.

niko romito niko romito

 

Milano è la città che per la pandemia ha perso più stelle: «Lume by Luigi Taglienti» è chiuso fino a data da destinarsi, come per ora il «Trussardi alla Scala» riaperto solo durante il lockdown per il delivery consegnato dal patron Tomaso. Felix Lo Basso ha lanciato un locale che al momento fa take away, Yoji Tokuyoshi ha cambiato formula con la «Bentoteca», non considerata però dalla Rossa.

 

antonio ziantoni antonio ziantoni

Premi speciali anche a Niko Romito, chef mentor per il lavoro con i giovani della sua scuola, e a Matteo Circella, miglior sommelier al «La Brinca» (Genova). La novità dell' anno dovevano essere le stelle verdi, 13 finora: i nomi scelti sono sì molto attivi e giustamente celebrati. Ma già noti. Da Massimo Bottura a Caterina Ceraudo. «È solo l' inizio - assicura la Michelin -, la rosa crescerà, ora era importante chiudere la guida». E resistere.

alfio ghezzi 1 alfio ghezzi 1 enoteca al parlamento achilli enoteca al parlamento achilli takeshi iwai takeshi iwai riccardo gaspari riccardo gaspari juan camilo quintero juan camilo quintero rocco de santis 3 rocco de santis 3 davide oldani 1 davide oldani 1 alfio ghezzi, alfio ghezzi, GUIDA MICHELIN GUIDA MICHELIN GUIDA MICHELIN GUIDA MICHELIN GUIDA MICHELIN GUIDA MICHELIN matteo metullio 1 matteo metullio 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...