DIES IRAQ – L’OMBRA DELL’ISIS DIETRO L’ATTENTATO AI MILITARI ITALIANI (3 SONO GRAVI, 2 HANNO SUBITO AMPUTAZIONI ALLE GAMBE) A KIRKUK – LA CITTÀ E’ CONTESA PER I POZZI PETROLIFERI, NEI VILLAGGI INTORNO SONO NASCOSTI NUMEROSI JIHADISTI PRONTI A COLPIRE - DA OLTRE UN MESE L’IRAQ È GRAVEMENTE DESTABILIZZATO. I RIVOLTOSI CHIEDONO PANE, LAVORO E  DENUNCIANO LA CORRUZIONE. LA POLIZIA HA RIPRESO A SPARARE SULLE PERSONE. I MORTI SUPERANO QUOTA 300, MIGLIAIA I FERITI..

-

Condividi questo articolo


Lorenzo Cremonesi per corriere.it

 

attentato contro i militari italiani in iraq attentato contro i militari italiani in iraq

Kirkuk è una città difficile, contesa, cuore di ambizioni contrastanti e tensioni irrisolte. Non è affatto strano che proprio qui le truppe italiane — parte del contingente internazionale di sostegno e addestramento sia ai Peshmerga curdi che all’esercito nazionale iracheno dispiegato nella regione con modalità e obbiettivi diversi nel tempo da dopo la guerra del 2003 — siano prese di mira.

 

In attesa dei risultati dell’inchiesta, la prima pista che viene in mente per individuare i responsabili è quella dell’Isis, o almeno di ciò che resta delle sue cellule combattenti dopo le sconfitte subite negli ultimi tre anni nelle sue roccaforti tra Iraq e Siria e l’uccisione dello stesso Califfo Al Bagdadi il 26 ottobre.

 

attentato contro i militari italiani in iraq attentato contro i militari italiani in iraq

Se ne era già parlato tre giorni fa, quando 17 razzi Katiuscia avevano colpito una base nei pressi di Mosul dove sono acquartierati alcuni contingenti delle forze speciali irachene assieme agli addestratori americani. Sembra che i tiri partissero dalla zona urbana di Mosul: non hanno provocato vittime. Eppure, si è trattato dell’azione più seria dalla disfatta dell’Isis a Mosul, e in effetti dalla sua ritirata generale dall’Iraq, nell’estate del 2017.

 

La spiegazione? «Con lo scoppio delle rivolte popolari in tutto il Paese contro il governo del premier Adel Abdul Mahdi, le forze di sicurezza irachene sono costrette ad abbandonare la sorveglianza anti-Isis per controllare le piazze. Ovvio che le cellule del Califfato hanno così spazio e opportunità per rialzare la testa», notavano già la sera del 8 novembre i commentatori locali ripresi dai media americani. Il ragionamento appare sensato.

attentato contro i militari italiani in iraq attentato contro i militari italiani in iraq

 

Da oltre un mese l’Iraq è gravemente destabilizzato. I rivoltosi chiedono pane, lavoro, ma soprattutto denunciano la corruzione endemica negli apparati dello Stato e vorrebbero la sostituzione della classe politica. Un movimento che ha assonanze con le attuali sommosse in Libano. Però i bilanci di sangue in Iraq sono molto più pesanti. Mahdi inizialmente ha reagito col pugno di ferro.

 

Poi si è aperto a trattare offrendo riforme. Ma la piazza chiede la sua testa. La polizia ha quindi ripreso a sparare sule persone. I morti superano quota 300, migliaia i feriti. Le grandi città, specie del centro-sud, sono paralizzate. Non è strano che le cellule dell’Isis possano agire con maggior facilità nel caos, approfittando comunque del malcontento sunnita contro gli apparati dello Stato dominati dalla maggioranza sciita sin dalla caduta di Saddam. Gli attentati sono così in crescita.

 

ATTENTATO CONTRO MILITARI ITALIANI IRAQ ATTENTATO CONTRO MILITARI ITALIANI IRAQ

Lo scenario di Mosul appare molto simile a quello di Kirkuk. Due poli petroliferi centrali dell’Iraq settentrionale, contesi sin dal tempo delle mire coloniali inglesi, francesi e della nuova Turchia ricavata dalle ceneri dell’Impero Ottomano dopo la fine della Grande Guerra. Non a caso oggi il presidente Erdogan si fa paladino della minoranza turcomanna per riguadagnare influenza sulla regione. Ma, in particolare, fu Saddam Hussein negli anni Ottanta e Novanta a fare la guerra ai curdi a suon di trasferimenti forzati di centinaia di migliaia di arabi sunniti a Kirkuk, allontanando i curdi a nord del governatorato. Dopo i conflitti del 1991 e soprattutto del 2003 i curdi ripresero però il controllo di Kirkuk e dei pozzi.

 

Vantaggio che rafforzarono dopo il loro intervento, garantito dagli americani, contro l’Isis vittorioso a Mosul nel giugno 2014. Ma la scelta curda di indire un referendum per la totale indipendenza da Bagdad il 15 settembre 2017 fu il classico passo più lungo della gamba. L’esercito iracheno reagì con durezza, riprese Kirkuk con le armi, i curdi si divisero tra loro e vennero internazionalmente criticati anche dagli alleati più fedeli, tra cui l’Italia. La regione curda ne risultò gravemente indebolita, isolata. Oggi la città conta circa 900 mila abitanti, in maggioranza arabi-sunniti, l’esercito iracheno sta nel centro, nelle periferie, controlla i poli petroliferi.

militari italiani in Iraq militari italiani in Iraq militari italiani sulla diga mosul militari italiani sulla diga mosul MILITARI ITALIANI MILITARI ITALIANI militari italiani sulla diga mosul1 militari italiani sulla diga mosul1 MILITARI ITALIANI IRAQ MILITARI ITALIANI IRAQ

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."