FIORI DI PESKOV - UN'INCHIESTA SVELA GLI AFFARI DEL PORTAVOCE DI PUTIN, DMITRIJ PESKOV, E LA MOGLIE, L’EX DANZATRICE SUL GHIACCIO TATJANA NAVKA - OROLOGI DA 500 MILA EURO, YACHT, CONTI IN SVIZZERA E COMPAGNIE OFF-SHORE - LA COPPIA PROGETTA UNA DIMORA PIÙ LUSSUOSA SU UN TERRENO DI PROPRIETÀ DI ARAS AGALAROV CHE COMPARE NEL DOSSIER SUI PRESUNTI INCONTRI DI TRUMP CON PROSTITUTE RUSSE A MOSCA

-

Condividi questo articolo


Rosalba Castelletti per “la Repubblica”

 

DMITRIJ PESKOV E TATJANA NAVKA DMITRIJ PESKOV E TATJANA NAVKA

Tutto iniziò con l' orologio da polso da oltre 500mila euro che indossò alla cerimonia nuziale. Un regalo della consorte, disse. Poi fu la volta dello yacht, il Maltese Falcon, a bordo del quale avrebbe girato il Mediterraneo in luna di miele. Prezzo d' affitto: 350mila euro a settimana, il doppio del suo reddito annuo.

 

Ora viene fuori che la moglie possiederebbe un impero immobiliare da nove milioni di euro, oltre che conti in Svizzera e una compagnia offshore. E che in più avrebbe evaso le tasse negli Stati Uniti. Da quando nell' estate 2015 il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha sposato in seconde nozze la danzatrice sul ghiaccio, Tatjana Navka, le sue ricchezze sono finite nel setaccio di media e opposizione.

 

DMITRIJ PESKOV DMITRIJ PESKOV

A punzecchiarlo quattro anni fa fu il blogger anti-corruzione e oppositore Aleksej Navalnyj.

Stavolta il fuoco di fila arriva da un' inchiesta congiunta di Dossier Center - sito finanziato da Mikhail Khodorkovskij, l'acerrimo oppositore del presidente russo Vladimir Putin, oggi in esilio dopo avere trascorso 10 anni in un carcere russo - e dal quotidiano britannico Guardian.

 

Tra le firme c'è anche Luke Harding, autore di Collusion e corrispondente da Mosca fino al 2011, primo giornalista occidentale espulso dalla Russia dalla guerra fredda. Navka - sostiene l'inchiesta - non vanterebbe solo un oro alle Olimpiadi invernali di Torino, ma anche tre conti bancari a Zurigo, benché la legislazione russa vieti ai coniugi di funzionari pubblici di possedere conti all'estero.

DMITRIJ PESKOV E PUTIN DMITRIJ PESKOV E PUTIN

 

Nel febbraio 2014 avrebbe inoltre creato una compagnia offshore alle Isole Vergini Britanniche, rinomato paradiso fiscale: la Carina Global Assets, citata nei Panama Papers. Nell' ottobre dello stesso anno, avrebbe acquistato una villa a Rubljovka, Ovest di Mosca, dove risiede anche Putin, per 6 milioni di euro, 7 milioni e mezzo in meno del prezzo originario.

 

Oscillazioni di mercato o una tangente nascosta, chiede Dossier Center, tenuto conto che il venditore, Timur Khaldarov, è uno stretto collaboratore dell' oligarca Alisher Usmanov, principale azionista fino all' anno scorso del club di calcio Arsenal e magnate delle telecomunicazioni. Non finisce qui.

DMITRIJ PESKOV E TATJANA NAVKA DMITRIJ PESKOV E TATJANA NAVKA

 

La coppia Peskov starebbe progettando una dimora ancora più lussuosa nella regione di Mosca su un terreno esclusivo di proprietà di Aras Agalarov che compare nel dossier dell'ex agente del Mi6 Christopher Steele sui presunti incontri di Donald Trump con prostitute russe a Mosca, parte di un presunto complotto del Cremlino per ricattarlo. Fu proprio il magnate azero a portare il presidente americano nella capitale russa nel 2003 per il concorso di Miss Universo.

 

Anche al netto dei legami sospetti con oligarchi e degli intrecci col Russiagate, si tratterebbe di beni e spese al di sopra del reddito dichiarato che suscitano domande sulle ricchezze che la coppia avrebbe tratto dalla stretta relazione con Putin, sostengono Dossier Center e Guardian. «Lavoro, guadagno e pago le tasse. Tutto il resto è affare nostro», ribatte Navka. Ma ora potrebbe diventare anche affare del fisco statunitense: secondo il Guardian, la campionessa avrebbe anche evaso le tasse quand' era residente negli Usa tra il 2006 e il 2015.

TATJANA NAVKA TATJANA NAVKA TATJANA NAVKA TATJANA NAVKA DMITRIJ PESKOV E TATJANA NAVKA DMITRIJ PESKOV E TATJANA NAVKA

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…