FIUMICINO, L’AMMAZZA-VACANZA - SE VOLETE PARTIRE PREPARATEVI ALL’AMMUINA DELL’AEROPORTO DI ROMA: VOLI IN RITARDO O TAGLIATI, CODE AL CHECK IN, CAOS AL DESK INFORMAZIONI - TUTTO È DOVUTO AL SEQUESTRO DEL MOLO D E DEI SUOI 14 IMBARCHI DOPO IL ROGO DI MAGGIO

Primo giorno di operatività al 60% dello scalo dopo l’incendio di maggio - Il primato del disagio è andato ai cento passeggeri diretti a Parigi venerdì sera, partenza prevista alle 21. Una volta allacciate le cinture, pronti al decollo, li hanno fatti scendere. La Vueling li ha risbarcati in aeroporto e abbandonati per 12 ore…

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Corrado Zunino per “la Repubblica”

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Il Terminal 3 è un deserto. L’1 e il 2 grandi salotti congestionati. Non ancora accampamenti, ma con famiglie indiane e francesi che attendono, attendono, attendono. Il primo giorno di aeroporto “dimagrito”, un Leonardo da Vinci ridotto al 60 per cento delle sue possibilità di traffico di aerei e di uomini, dice che l’operazione “-40%” sembra riuscita, ma il malato è vicino a spirare.

 

Colpisce, in questo sabato mattina a un metro dall’estate e poi nel corso del secondo sopralluogo pomeridiano, lo stato da scalo periferico di un aeroporto — Fiumicino appunto — che nelle ultime stagioni aveva affiancato nelle classifiche di rendimento Francoforte e Parigi. Al T3 non ci si imbarca più, come da direttiva: solo due check in aperti ieri, Ryan Air e Finnair, e affollati. Sessanta metri di persone e bagagli il primo, ottanta con curva a sinistra il secondo. È la situazione sugli schermi, tuttavia, a mostrare nitidamente lo stato delle cose.

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Alle 17,23 sugli ultimi trenta voli previsti alle partenze ci sono tre cancellazioni e sei ritardi. Tra questi un London Heatrow (British airways) da tre ore e dieci. Alle 17,53 i “ cancelled ”, segnati in rosso e in quattro lingue, sono già saliti a sei, i ritardi a otto. Il volo per Colonia doveva partire alle due del pomeriggio, quattro ore fa. Quello per Algeri alle 14,40. Le informazioni peggiori arrivano dagli arrivi: le due schermate con 60 rotte evidenziano 34 problemi seri, più della metà. Sette aerei cancellati, 27 in ritardo. Il volo Lufthansa da Bydogosczc, ottava città polacca, era annunciato per le 8,45, ieri mattina, è stato riprogrammato per le 21,15.

 

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La mattina, già. La fila agli imbarchi è arrivata a due ore. Code ai desk delle informazioni, a partire dai “ point ” degli Aeroporti di Roma. Una turista diretta a Londra con la British: «Nessuno mi ha detto nulla. Ho scoperto qui che il mio volo era stato cancellato e ora mi hanno proposto di partire tra due giorni».

 

Il primato del disagio è andato ai cento passeggeri diretti a Parigi venerdì sera, partenza prevista alle 21. Una volta allacciate le cinture, pronti al decollo, li hanno fatti scendere. La Vueling li ha risbarcati in aeroporto e abbandonati per 12 ore. «Una notte da incubo trascorsa a dormire per terra», racconta Roberto Leuca, 45 anni. «Alle sette del mattino ci hanno avvisati che c’era un nuovo volo diretto a Parigi».

 

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Antonio, sessantenne torinese, ora in fila con la moglie alla biglietteria della compagnia spagnola, racconta: «Siamo partiti questa mattina alle 7,40 da Torino, Vueling, in orario. Avremmo dovuto proseguire per Palermo, ma solo a Fiumicino abbiamo scoperto che il volo delle 9,40 era stato cancellato. Se ci avessero avvertito della riduzione dell’operatività non ci saremmo mai messi in viaggio». Alessandro, lui romano: «Al call center della Vueling non mi hanno risposto e così sono venuto in aeroporto con mia moglie. A Palermo avevamo già prenotato l’albergo, un’auto a noleggio. Salterà tutto».

 

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Alitalia ha stipato tutto al Terminal 1, British Airways è passata al T5, ha cancellato quattro voli per Londra e cercato soluzioni alternative ai passeggeri. Meridiana al “tre” imbarca i suoi, al “due” li fa controllare, dall’1 li fa partire. Gli intercontinentali, da programma, sono salvi: i problemi sono tutti per i viaggi intra-europei e per le città italiane, a partire dai low cost Vueling ed Easy Jet. Genova e Palermo, ieri, sono state penalizzate.

 

In serata l’Enac parlava di centomila tra arrivi e partenze: un taglio di trentamila clienti. Il risultato, si sa, è dovuto al sequestro giudiziario del Molo D e dei suoi 14 imbarchi dopo il rogo nella notte tra il 6 e il 7 maggio. Venerdì scorso le indagini del Cnr hanno detto che la presenza di diossina è al di sotto dei limiti consentiti. Per domani sono annunciati i risultati dell’Istituto superiore di Sanità, secondo Adr in linea con tutti i test fin qui effettuati.

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I gestori dell’aeroporto di Fiumicino sono pronti a mettere una “camicia di resine” attorno ai mille quadrati della galleria commerciale andata in fumo , ma chiedono alla procura di restituirgli il Molo D.

 

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