FIUMICINO AL LUMICINO - IL RACCONTO CHOC DEI PASSEGGERI DELLA VUELING TRATTATI COME BESTIAME ALL’AEROPORTO: “SIAMO RIMASTI TRE GIORNI SULLE PANCHINE E CI HANNO DATO SOLO UN CORNETTO” - L’ENAC APRE UN’INCHIESTA-LUMACA

“Enac convoca il gestore Adr per avere chiarimenti. Il 6 agosto... con calma”: la Serracchiani sfotte mentre l’aeroporto affonda. Mistero fitto sul black out di due giorni fa. La cronaca dei tre giorni passati dai passeggeri della Vueling senza la minima assistenza…

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1. A FIUMICINO DISAGI INFINITI

Federica Angeli Flaminia Savelli per “la Repubblica”

 

PASSEGGERI FIUMICINO PASSEGGERI FIUMICINO

L’Enac ha aperto un’inchiesta per far luce sul blackout che due giorni fa ha gettato, ancora una volta, nel caos lo scalo di Fiumicino, già al tappeto dallo scorso maggio. L’Ente per l’aviazione civile ha anche convocato per giovedì prossimo i vertici di Adr e di Alitalia. «Enac convoca il gestore Adr per avere chiarimenti. Il 6 agosto... con calma...», twitta con sarcasmo il vicesegretario del Pd Debora Serracchiani. Per martedì 4, invece, sono convocati al ministero dei Trasporti i vertici di Enac e di Adr.

 

Il ministro Delrio incontrerà Alessio Quaranta e Vito Riggio, direttore generale e presidente dell’Enac, e l’amministratore delegato e il presidente di Aeroporti di Roma, Lorenzo Lo Presti e Fabrizio Palenzona. L’obiettivo è verificare la ricaduta degli eventi sulla gestione dell’aeroporto e sull’assistenza fornita ai passeggeri. Ieri è stata un’altra giornata di disagi per il Leonardo da Vinci che ormai non trova pace dall’incendio di maggio che ha divorato il Terminal 3, quello dei voli internazionali.

 

PASSEGGERI BLOCCATI FIUMICINO PASSEGGERI BLOCCATI FIUMICINO

L’operatività dei voli è ripresa verso metà mattinata: i principali problemi hanno riguardato i passeggeri della low cost Vueling che, accampati come profughi da tre giorni, solo ieri hanno avuto almeno una brioche pagata dalla compagnia. «Abbiamo lavorato in stretto contatto con le autorità competenti, in particolare con Adr con cui c’è massima collaborazione» ha dichiarato il responsabile della compagnia, Massimo Di Perna, precisando poi che è stato messo in servizio più personale nello scalo e si è fatto di tutto per supportare i passeggeri.

 

FIUMICINO ADDETTA CON LA MASCHERINA FIUMICINO ADDETTA CON LA MASCHERINA

«Ciò che ha portato Vueling ad essere la low cost con la situazione più critica — ha spiegato Di Perna — è che la compagnia è la seconda a Fiumicino e quindi il suo impegno è maggiore. In questi giorni i nostri voli erano pienissimi e quindi la possibilità di riproteggere i passeggeri è stata molto più limitata». Ventitré i voli cancellati dalla compagnia finora, ma ieri 105 erano di nuovo operativi. Matteo Renzi è tornato a tuonare sul caos nello scalo: «Non è possibile che accadano cose come queste, ora si devono fare tutti i controlli per colpire i colpevoli, se ci sono».

 

Mentre il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha proposto che Alitalia torni a utilizzare Malpensa come hub. Intanto, Aeroporti di Roma comunica che ieri lo scalo «ha raggiunto la cifra record di 154.000 passeggeri, a conferma della piena operatività, mantenuta anche nel giorno successivo all’incendio. Le stime della società prevedono, inoltre, che tale record di viaggiatori possa essere battuto nuovamente in questo fine settimana». Un record assoluto, secondo l’azienda, che verrà appunto superato domani con oltre 155mila vacanzieri in partenza previsti. A terra, secondo la società, sono rimasti in 1200. Già da ieri decollati per le vacanze.

FIUMICINO PASSEGGERI ATTESA FIUMICINO PASSEGGERI ATTESA

 

2 - “NOI TRATTATI DA BESTIE TRE GIORNI SULLE PANCHINE E SOLO UN CORNETTO”

Corrado Zunino per “la Repubblica”

 

FIUMICINO . Alfred Amoroso ha 22 anni, è uno studente di Economia a Catania. Lo troviamo sdraiato, sfatto, sotto i sedili degli imbarchi Vueling. Si rialza, trattiene uno sbadiglio e ci racconta la sua odissea da prigioniero di Roma Fiumicino (e della compagnia aerea spagnola).

 

FIUMICINO FIUMICINO

MERCOLEDÌ ORE 19,20

«Decolliamo dall’aeroporto di Barcellona in cinque, mio fratello e tre amici. Il sesto era partito la mattina: si era rotto il perone in discoteca, l’hanno spinto mentre ballava. Lui ha fatto scalo a Roma per un’ora, come annunciato, ed è arrivato a Catania il pomeriggio. In orario. Avevamo passato una settimana in Costa Brava. Spiaggia, tardi nei locali, tardi ad alzarsi. Una bella settimana. Le 19.20, ci alziamo in volo. Stanchi di nostro. Il biglietto, andata e ritorno, c’è costato 220 euro. Due ore e dieci sonnecchiando in economy senza uno snack , ma questo lo sapevamo. Arriviamo a Roma che è notte. Le 21.30. Non sappiamo nulla di incendi. Ci dicono di tenere le cinture allacciate: “Traffico aereo”.

 

FIUMICINO FIUMICINO

Restiamo seduti 55 minuti. Una ragazza con la gamba rotta non si muoverà per due ore, non si vede l’assistenza. Sbarchiamo, Terminal 2. È tardi per la coincidenza per Catania. Saliamo alle partenze, andiamo alle biglietterie Vueling e scopriamo l’inferno. Il nostro volo non è proprio partito, i tabelloni dicono: spostato all’1.40 di notte. Siamo in sedici in trasferimento per Catania. Molti cercano un pullman per scendere, noi ci mettiamo l’anima in pace e restiamo in aeroporto. L’1.40? La prima di tante bugie ».

 

LA NOTTE

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«Davanti ai banchi Vueling ci sono cinquecento persone, giuro cinquecento. Infuriate, bestemmianti. Qualcuno piange. Donne incinte, signori in carrozzella. Una ragazza la portano via in barella. Sembra uno sbarco a Lampedusa, preciso. Gli spagnoli hanno annullato cinque voli per Europa, e anche il nostro. Mai vista una scena così: l’aeroporto di Barcellona è grande il triplo e non c’è stata una virgola fuori posto. Della compagnia si vede una persona, una: gli altri sono scappati via. Sai che c’è un imprevisto straordinario e invece di rafforzare le presenze lasci che i tuoi dipendenti vadano a casa? Ci dicono dell’incendio in pineta, non ci dicono altro.

 

Arrivano i carabinieri. Forse è meglio che il personale Vueling non ci sia, potrebbe finire male. I gate d’imbarco della compagnia sono vuoti, li occupiamo e ci facciamo i selfie. L’aeroporto è in mano ai passeggeri. Altri ci seguono, dopo due ore i carabinieri mandano via tutti. Alle tre di notte mi metto anch’io davanti alle biglietterie, provo a chiedere informazioni all’unico sopravvissuto della Vueling. Non ci riesco. Resto in fila cinque ore e mezza e alla fine scopro che non partiremo fino a venerdì sera. Non ci sono più voli per Catania. Sono le otto e venti: non ho visto un panino.

PASSEGGERI FIUMICINO PASSEGGERI FIUMICINO

 

Solo acqua, che poi è quella lasciata nei corridoi da giorni. La compagnia si sveglia e ci porta la colazione, vivaddio: cornetto e cappuccino. I miei amici, mio fratello, sono crollati a dormire sul pavimento. Sembrano cani. Hanno fatto avanti e indietro tutta la notte dal T1 al T3 a cercare le valigie. Le hanno perse a tutti e cinque. Ogni ufficio ci rimanda a un altro. Alle 9,30 aprono gli “oggetti smarriti”: «Delle vostre valigie non sappiamo nulla».

 

GIOVEDÌ ORE 11

bagagli abbandonati per lo sciopero a fiumicino 4 bagagli abbandonati per lo sciopero a fiumicino 4

«Decidiamo di andare a Roma a dormire. Un albergo pagato dalla compagnia? Niente. «Sono tutti pieni». Palle. La nostra agenzia ci trova un tre stelle decente a Termini, la stazione. Quaranta euro. Altri quattro per il bus. Una doccia che siamo impresentabili. All’aeroporto è andata giù l’aria condizionata, in città ci sono 34 gradi. Poi usciamo per mangiare. Cerchiamo posti discreti, mica ti puoi avvelenare. Un panino sei euro, non siamo abituati a ‘sti prezzi. In tre giorni di casino ho speso altri cento euro. Sono uno studente, chi me li ridà? Emanuele ha 16 anni, Stefano è operaio nella ditta di suo padre: fatichiamo a metter via i soldi».

 

VENERDÌ ORE 11

bagagli abbandonati per lo sciopero a fiumicino 3 bagagli abbandonati per lo sciopero a fiumicino 3 bagagli abbandonati per lo sciopero a fiumicino 2 bagagli abbandonati per lo sciopero a fiumicino 2

«Alle 11 il bus per Fiumicino, alle 11.50 siamo in aeroporto. Dobbiamo aspettare le 18.20 per l’imbarco, ma alle tre del pomeriggio ci mettiamo in fila al check-in. Meglio superare la dogana. Ci sono altri ritardi, inspiegabili. E inspiegati. Salgo sull’aereo alle 19.45. È la volta buona, ma ho esaurito il credito del cellulare».

 

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