GRAND’ITALIA: GATTO IN GATTABUIA! MORDE LA VICINA E IL SINDACO LO FA ARRESTARE: “CAPISCO L’ILARITA’ MA IL REGOLAMENTO DI POLIZIA VETERINARIA PARLA CHIARO” – MICIO AI DOMICILIARI IN ATTESA DEI RESPONSI ASL!

Il sindaco di Casalgrande ha emesso un’ordinanza per tenere “al gabbio casalingo” il gatto fino a quando i medici Asl non avranno escluso che possa essere veicolo di malattie - Per il Tar gli animali domestici sono tutelati giuridicamente - Il caso di Merlino, gattone nero che azzannò un'anziana e fu libero solo dopo un lungo periodo di riabilitazione casalinga” -

Condividi questo articolo


Giampaolo Iacobini per “Il Giornale

 

GATTO ARRESTATO GATTO ARRESTATO

Morde la vicina: il sindaco lo sbatte ai domiciliari. Incredibile ma vero. La reclusione non è più una pena soltanto per gli uomini. Anche cani e gatti, sempre più spesso, ne pagano il prezzo. Non (ancora) per mano dei giudici, bensì su decisione dei sindaci.
 

A Casalgrande, comune in provincia di Reggio Emilia, il primo cittadino Alberto Vaccari ha ordinato la segregazione provvisoria di un felino dopo l'assalto sferrato tra i miagolii ad una signora del quartiere. «Capisco che firmare e leggere un'ordinanza per fermare un gatto - si giustifica Vaccari - possa suscitare ilarità, ma il Regolamento di polizia veterinaria parla chiaro». La norma, forse l'unica che dai tempi degli antichi romani abbia trovato applicazione uniforme e sia scevra da dubbi interpretativi, risale al lontano 1954. E proprio per la sua anzianità, oltre che per molte sue previsioni ormai anacronistiche, è più volte entrata nel mirino delle associazioni animaliste.
 

Alberto Vaccari Alberto Vaccari

«Quando un animale a sangue caldo morde un essere umano» - spiegano i veterinari dell'Asl di Scandiano, competenti ad indagare sul gatto reggiano - siamo obbligati a tenere sotto controllo l'animale, per appurare che non abbia trasmesso malattie, come la rabbia, che in Italia sono state debellate ma che potrebbero ripresentarsi».
 

E sarà pur vero, come ha sentenziato qualche settimana fa il Tar di Reggio Calabria, che gli animali domestici sono da ritenersi portatori di interessi giuridici da tutelare, ma l'uomo continua a rimanere specie dominante anche nel diritto. Ed il castigo più frequentemente adottato in via cautelare per ogni attacco di lesa maestà è quello del confino tra le mura domestiche, come accaduto al micio morsicatore di Casalgrande. Non certo il primo, probabilmente neppure l'ultimo, a finire al gabbio casalingo. Nel 1998 i ferri erano scattati alle zampe di Merlino, gattone nero che a Parma aveva osato azzannare un'anziana. Passò alla storia per essersi riguadagnato la libertà dopo un lungo periodo di riabilitazione in famiglia.
 

GATTO FEROCE GATTO FEROCE

Sulle sue orme, oltreoceano, Lewis, il terrore di Sunset Circle, il quartiere d'una cittadina del Connecticut dove impunito nel 2006 aveva preso ad affondare i suoi taglienti incisivi nei polpacci dei passanti, quasi a voler vendicare - accertarono i veterinari - le violenze subite da cucciolo. Sensibile come un uomo, condannato come un cane. Perché neppure a Fido viene risparmiata l'onta della detenzione domiciliare. A Sabbioncello San Vittore, alle porte di Ferrara, ricordano ancora la vicenda di Brioche, un volpino di neanche 3 chili che nella primavera del 2012 aveva preso di mira la dirimpettaia dei suoi padroni e per questo era stata prontamente reclusa.
 

Vive sul web invece, nonostante i due anni trascorsi dal fatto, la leggenda di Lisippo, batuffolo bianco di razza Westy spedito in quarantena a Firenze per un graffio rifilato istintivamente ad un malcapitato pensionato incappato in una zuffa tra cani: per la liberazione della bestiola invano si mobilitarono a centinaia su Fb. Non hanno fatto neppure un giorno di carcere, né a casa né in galera, i proprietari del pastore corso dimenticato in auto e lasciato nell'abitacolo per 14 ore, nel luglio del 2013, a Moncalieri, nel torinese: lui, per i danni irreversibili riportati durante l'assurda prigionia, è stato abbattuto. I suoi smemorati aguzzini se la sono cavati con una denuncia. Perché la legge, come la storia, la scrivono sempre i più forti. Senza mai patire i morsi. Neppure quelli della coscienza.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."