ITALIA SUL BINARIO MORTO - DIETRO IL DISASTRO FERROVIARIO IN PUGLIA: I LAVORI PER IL DOPPIO BINARIO ATTESI DA DIECI ANNI. I SOLDI CI SONO MA L’APPALTO NON E’ STATO NEANCHE ASSEGNATO

Il progetto di adeguamento della linea ferroviaria è pronto da 10 anni, ma solo sulla carta - La Regione Puglia ricorda che con Emiliano il processo di raddoppio era stato rimesso in moto. I responsabili - è scritto tra le righe di quel comunicato - vanno trovati altrove, magari nelle precedenti amministrazioni o tra le linee di comando sovra regionali...

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Antonello Cassano per “la Repubblica”

 

Un progetto pronto da dieci anni, ma solo sulla carta. Nessun cantiere in vista, nessun lavoro di potenziamento infrastrutturale. Errori umani certo, ma anche ritardi istituzionali.

Dietro uno dei più grandi disastri ferroviari degli ultimi anni bisogna considerare il peso di eccessi di burocrazia e inadempienze che sono alla base delle carenze infrastrutturali.

 

Carenze come quel maledetto binario unico (sono tantissimi in Puglia), che collega Andria a Corato, un tratto di 12 chilometri che rientra tra quelli dati in concessione dalla Regione alla Ferrotramviaria, una società di gestione privata.

 

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Quel tratto a binario unico fu realizzato cinquant' anni fa. A inaugurarlo, nel settembre del 1965, c' era l' allora presidente del Consiglio, Aldo Moro. L' idea del raddoppio di tutta la linea Bari-Barletta (che contiene al suo interno la Corato-Andria) arriva molti anni dopo e si chiama Grande progetto di ammodernamento ferroviario dell' Area Nord Barese. Una storia, quella del doppio binario tra il capoluogo pugliese e la città della disfida, che si sente ripetere quasi ogni anno, da dieci anni, nelle conferenze stampa ministeriali, regionali e locali, come opera di fondamentale importanza per il miglioramento del traffico su rotaia nella zona a nord di Bari.

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Dunque, correva l' anno 2007 quando quel progetto, del valore di 180 milioni di euro poi ridotti a 145, veniva inserito nella lista delle opere da finanziare con i fondi della programmazione comunitaria 2007-2013. Da allora passano cinque anni, ma di quel raddoppio non se ne fa nulla. Nel 2011, l' allora assessore regionale ai trasporti, Guglielmo Minervini, prometteva la conclusione dei lavori entro il 2015 con realizzazione di parcheggi, nuove stazioni, eliminazione di passaggi a livello, interramenti e altre infrastrutture.

 

«Abbiamo un obbligo di rendicontazione su cui non c' è negoziato che tenga. Dobbiamo centrare questo obiettivo temporale - diceva l' ex assessore - e io credo che l' affidabilità del soggetto attuatore, Ferrotramviaria, ci dà certezza di potercela fare».

 

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Invece partono solo i lavori di raddoppio per otto chilometri tra le stazioni di Ruvo e Corato, sempre sotto la guida di Ferrotramviaria, azienda che rappresenta un gioiellino del trasporto su treno in Puglia per numeri e modernità dei mezzi e non a caso ultimamente si era fatta avanti per provare ad acquistare le Ferrovie del Sud Est.

NICHI VENDOLA E MICHELE EMILIANO NICHI VENDOLA E MICHELE EMILIANO

 

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Nel frattempo partono anche alcuni lavori di potenziamento nelle stazioni della zona. Ma del raddoppio neanche l' ombra. Anche perché, altro ritardo, il via libera da Bruxelles arriva solo ad aprile 2012.

 

La beffa si completa in alcune righe ancora ieri presenti sul sito delle Ferrovie della Ferrotramviaria: «Entro il 2015 verrà completato il raddoppio dell' intera linea sino a Barletta».

 

E così arriviamo proprio al 2015, ma i cantieri sembrano ancora molto lontani e i fondi messi a disposizione dall' Europa non vengono spesi. Alla presidenza della Regione, Michele Emiliano sostituisce Nichi Vendola.

 

Il nuovo governatore prova a velocizzare l' iter, spacchettando il progetto del doppio binario e inserendolo nella nuova programmazione di fondi comunitari 2014-2020. Lo fa attraverso una delibera datata 18 settembre 2015. L' approvazione da parte della Commissione europea arriva con un provvedimento del 4 dicembre. Devono passare altri quattro mesi, il 19 aprile di quest' anno, per vedere finalmente messo a gara il progetto della Andria- Corato per un importo a base d' asta di 31,6 milioni di euro.

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L' iter però subisce un nuovo Brindisi stop e il 16 giugno sul sito di Ferrotramviaria si pubblica un avviso di proroga della scadenza di presentazione dell' offerta al primo luglio per le offerte relative alla gara di appalto per la progettazione esecutiva dei lavori di raddoppio nella maledetta tratta Andria-Corato.

 

Troppo tardi. Ora comincia la caccia ai responsabili. Non a caso in serata la Regione diffonde un comunicato in cui elenca la cronistoria del progetto di raddoppio, ricordando che era rimasto incagliato nella vecchia programmazione e che dal 2015, anno di insediamento di Emiliano alla guida della Puglia, il processo era stato rimesso in moto. I responsabili - è scritto tra le righe di quel comunicato - vanno trovati altrove, magari nelle precedenti amministrazioni o tra le linee di comando sovra regionali.

 

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E allora per capire davvero bisogna tornare lì, in quell' unica lingua di ferro che dal chilometro 44 al chilometro al chilometro 56 taglia la campagna di ulivi pugliesi dove l' Elt 200 proveniente da Andria ha terminato la sua corsa a oltre cento chilometri orari contro l' Etr partito da Corato. Sfortuna, mancanza di sistemi di controllo moderni ed errori. Ma all' origine della tragedia che ha bagnato di sangue quei binari ci sono anche questi inaccettabili ritardi nella realizzazione di un raddoppio.

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