“ANCHE IO SONO STATA VITTIMA DI UN RICATTO HARD” - SELVAGGIA LUCARELLI CONFIDA: “UN GIORNO, ANNI FA, MI ARRIVÒ UNA TELEFONATA DA LELE MORA: ‘GUARDA CHE C'È UN TIZIO CHE HA UN VIDEO IN CUI TU FAI SESSO E STA CERCANDO DI VENDERLO IN GIRO’. CHIESI CHI FOSSE IL TIPO, LO INDIVIDUAI, E..." - "‘LE IENE’ SUL CASO SARTI HANNO UNA CURIOSA AMBIVALENZA. BOGDAN TIBUSCHE DICE CHE GLI HANNO RUBATO IL PC. PERÒ È ANCHE UN MODO PER DIRE: "SE CIRCOLA QUALCOSA CHE ERA LÌ DENTRO, NON È COLPA MIA!"”

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Luca Telese per “la Verità”

 

«Il caso Sarti? Capisco moooolto bene cosa sta provando».

 

selvaggia lucarelli 2 selvaggia lucarelli 2

Perché?

«È accaduto anche a me, di essere avvicinata da qualcuno che mi diceva: "Gira un video in cui ci ci sei tu che fai sesso". Tra poco te lo racconto».

 

Cosa?

«Dopo l' 8 marzo ci sono due donne che dominano le cronache: la prima vittima di una revenge porn. La seconda è (forse) vittima di una revenge».

 

Revenge polonio?

«Nel caso di Imane Fadil voglio dirti una cosa molto netta: è possibile che lei sia vittima di una vendetta, ma è assai improbabile immaginare che dietro la sua morte possa esserci la mano di Silvio Berlusconi».

 

selvaggia lucarelli selvaggia lucarelli

Pochi lo sanno, ma fu Selvaggia Lucarelli a trovare in rete le famose foto di Giulia Sarti, tre anni fa, in una cartella Dropbox detta «la Bibbia» che circolava nel Web, e conteneva migliaia di foto e video con ragazze nella categoria del cosiddetto «Revenge porn». Selvaggia, giornalista, influencer ed esperta della rete, considera le due vicende come casi paradossali di una distorsione mediatica che trasforma le donne da vittime in bersagli. E spiega perché.

 

Partiamo dalla Fadil?

«Un caso sinistro e inquietante. La prima cosa che tutti hanno pensato non ha senso».

 

Cioè, Berlusconi?

«Queste ragazze, le olgettine, hanno avuto negli anni le relazioni più disparate. La morte di una di loro diventa un problema. Ma molti possono essere stati coloro che erano interessati al suo silenzio».

GIULIA SARTI GIULIA SARTI

 

Cosa ti colpisce di lei?

«Aveva fatto, pare, otto cene ad Arcore, ma non era una habitué. Ci sono tante altre che erano più introdotte. Aveva chiari problemi psichici. Si riteneva discendente di un santo del Marocco, sosteneva che Berlusconi fosse l' incarnazione di Belzebù, che ad Arcore si consumassero riti satanici».

 

Non l'hanno uccisa per il libro che stava scrivendo?

«Non credo. Non c'era bisogno di arrivare a un libro».

 

Però dici: era testimone contro il Cavaliere, proprio per questo è assurdo immaginare una sua responsabilità.

«Con tutti i nemici che Berlusconi aveva e ha, se avesse voluto eliminare i testi sgraditi dei suoi processi avrebbe dovuto avvelenare un esercito! E poi non credo che temesse l'uscita di questo libro. In fondo, la Fadil aveva già deposto».

selvaggia lucarelli selvaggia lucarelli

 

E allora, se davvero fosse stata uccisa, chi potrebbe essere stato?

«Le ragazze che fanno quella vita vanno e vengono da Russia, Dubai, Emirati: incontrano politici, uomini d' affari, principi. Ci vuole poco a essere testimone di qualcosa che non dovevi vedere».

 

Anche la diffusione delle foto della Sarti sembra una vendetta. La chiamano «Revenge porn».

«Nell' ottobre 2016 avevo ricevuto un messaggio da un ragazzo che mi diceva che esisteva una cartella dropbox, chiamata "la Bibbia". Mi scrisse: "Dentro questo file ci sono cinque foto di Giulia Sarti"».

 

Tre anni fa?

«Esatto. Che fossero foto della Sarti sono sicura».

bogdan tibusche su giulia sarti alle iene bogdan tibusche su giulia sarti alle iene

 

Le stesse di questi giorni?

«Più esplicite. Ma non entro nei dettagli».

 

Quella cartella non esiste più, vero?

«È stata smantellata dalla Polizia postale. Ma un file di Dropbox potrebbe essere stato salvato ovunque».

 

Cosa avevi fatto?

«Chiamai Marco Travaglio e gli chiesi il numero della Sarti, per avvisarla direttamente. Le mandai un messaggio, ma non mi rispose mai. Capisco che possa dare fastidio anche parlarne: rispettai la sua libertà».

le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 5 le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 5

 

Le Iene dicono che non è la Sarti la ragazza dei video.

«Mi fanno ridere, posso dirlo? Hanno una curiosa ambivalenza. Un giorno infangano una persona, il giorno dopo si mettono a fare i moralisti contro di lei».

 

Hanno diritto di replica... Tu hai scritto sul Fatto che non ti è piaciuta l' intervista all' ex fidanzato della Sarti. Perché?

«Tra una risatina e un darsi di gomito, tu parli in modo complice con un uomo che ha dei file su una donna, e la tua reazione è: "Se il tuo computer potesse parlare...". Non mi pare bello. In tutta questa vicenda l' unico interesse delle Iene sembra essere l' impianto di videoregistrazione privato della Sarti. Indagare i suoi presunti filmini in nodo pruriginoso è bruttissimo. Intanto fanno venir voglia a 2 milioni di spettatori di cercare le foto della Sarti...».

 

Sono andati a caccia di Paolo Mieli, che aveva detto di aver ricevuto quelle foto a «Otto e mezzo».

«Altra ipocrisia. Non dicono nulla a uno che dice loro di conservare video privati, e cercano un colpevole che dice di aver ricevuto foto?».

 

Dicono: dovrebbe denunciare chi gliele ha spedite.

le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 4 le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 4

«Se te le manda un tuo amico, magari giornalista, non vai a denunciarlo. E poi centinaia di migliaia di persone "hanno ricevuto". Anch' io, e non ho denunciato».

 

E cosa hai fatto?

«Non le ho mandate a nessuno e le ho cancellate. Ho chiesto al mio amico di non diffonderle».

 

Non basta a fermare il video.

«Se tutti facessero così la viralità sarebbe più contenuta. Però a me ha stupito di più l'affermazione di Bogdan Tibusche alle Iene, secondo cui il pc gli è stato rubato».

 

Cosa c'è di strano?

«Sarà vero, per carità. Però è anche un modo per dire: "Se circola qualche contenuto che era lì dentro, non è certo colpa mia!"».

 

Un possibile paracadute.

le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 2 le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 2

«È curioso, soprattutto se pensi che la persona che denuncia più furti di computer, nella storia, è Fabrizio Corona».

 

E se denunci cosa cambia?

«Qualsiasi foto ti venga trovata, non è più detto sia partita da te».

 

E quando hai visto il video porno con la presunta Sarti?

«Mi sono messa nei suoi panni. Un giorno, anni fa, mi arrivò una telefonata da Lele Mora: "Guarda che c' è un tizio che ha un video in cui tu fai sesso e sta cercando di venderlo in giro"».

 

Non mi ricordavo il fatto.

«Non l'ho mai raccontato prima. Mi è tornato in mente in queste ore. Il primo impulso, che non riuscii a trattenere, fu quello di scoppiare a piangere. Mi feci coraggio. Indagai, provai a risalire la catena».

 

giulia sarti giulia sarti

E...?

«Chiesi chi fosse il tipo, lo individuai, e solo così, dopo giorni di angoscia, ebbi la certezza che la ragazza del video non fossi io».

 

Prima no?

«Puoi essere la persona più morigerata del mondo, e io non lo sono, ma questo non esclude che qualcuno possa riprenderti senza dirtelo».

 

E perché quel pianto?

«La vergogna che provi non è per te, ma per i tuoi cari. Tuo figlio, i tuoi genitori, gli amici».

 

Sei riuscita a fermare la cosa.

«Ma io ho tanti strumenti, altri no. Ricordo una ragazza di Bari che aveva in classe figli di notai e di avvocati... Furono diffusi dei video girati dal fidanzato in un bagno della scuola. Andarono ovunque. Non era nemmeno una vendetta, ma vanagloria. Lei si è diplomata e poi è andata via dall' Italia».

giulia sarti giulia sarti

 

Fa riflettere.

«Non era un carnefice a colpire. Era un ragazzo sprovveduto che fra l' altro rimase con lei, capendo solo dopo cosa aveva innescato».

 

Torniamo alla Sarti.

«Non puoi nemmeno vivere nell' incubo. Ritirarsi sarebbe stato arrendersi a queste dinamiche malate, ma era logico che le foto sarebbero tornare a galla, soprattutto se fosse diventata ministro.».

 

La ricattabilità è questa?

«Attenzione, lei si è dimessa dalla commissione. Ma voglio tornare ai messaggi di Bogdan».

 

Cosa ti ha colpito?

«Lui dice negli sms: "Ricordati che quei video li hai tu, ma li ho pure io". Curioso, no? Gli amici gli dicono: "Lei sa che li hai e non ha paura che la metta nella merda?". È un passaggio logico che non dovrebbe esserci. Ecco perché io gli avrei fatto domande ben diverse».

giulia sarti giulia sarti

 

È trattata peggio perché donna?

«Fosse stato un uomo, ci sarebbe stato un atteggiamento tutto diverso. Le Iene dovrebbero ricordare che Tiziana Cantone si è suicidata. E su tutt' altro piano mi ha stupito anche la freddezza di Lilli Gruber. Ricordo che definì una interferenza illecita la pubblicazione di foto scattate a casa sua. Fece bene. Ma questa cos'è?».

 

Dicono: un politico non può essere così ingenuo.

«Un politico ha diritto a una sua vita privata finché non interferisce nella vita politica, o non lo rendono ricattabile. La Sarti si è dimessa dalla commissione Giustizia, che ricatti potrebbe subire?».

 

Ma il M5s cosa deve fare?

«Spero che non la espellano. Non è sposata, non ha obblighi con nessuno, se vuole è liberissima di riprendersi mentre fa le sue cose, purché consenziente. Se i suoi filmati vengono rubati, è un furto».

GIULIA SARTI GIULIA SARTI

 

Beppe Severgnini dice: questi video non si fanno.

«Perché nell'epoca della riproducibilità sono una minaccia. È vero, ma mi pare moralismo. Sposta il problema sulla vittima e non sul carnefice».

 

C'è quel retropensiero: se manda la sua fotina, è un po' puttana.

«Lo scrivono anche moltissime donne. Ci sono giochi o rapporti tra coniugi o amici che si basano su Fiducia assoluta e patti impliciti. Ma Corrado Guzzanti che si fida del suo amico è vittima, lei reproba».

 

La Sarti tace. Deve parlare?

«Scelta sua. Dovrebbe denunciare chi ha diffuso quei video».

 

Morale della favola?

GIULIA SARTI GIULIA SARTI

«In primo grado, il ragazzo che aveva colpito la giovane di cui parlavo, s'è beccato quattro anni. Violazione della privacy, diffamazione, e offesa alla persona sono reati».

 

Serve una nuova legge?

«Sarebbe fondamentale che ci fosse una legge unica. E mi spiace che se ne discuta ora, perché ha toccato la politica. Tiziana Cantone ci ha messo di fronte alle colpe di tutti. C'è il diritto all'oblio per i brigatisti ma non per il revenge porn. Oggi, ogni volta che tu dici qualcosa in pubblico, vanno a cercare un tuo video o un tuo post su internet per sputtanarti. Figurati se sono contenuti hard».

 

Come ci si difende?

«Prendendo coscienza che non sparisce una dichiarazione, figurati un video o una foto. È l'età digitale, bellezza».

 

 

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