“MIA MOGLIE NON MI DESIDERA PIU' MA NON VOGLIO TRADIRLA” - LA LETTERA AL “CORRIERE” DI UN 62ENNE DISPERATO: “QUALCOSA TRA NOI AD UN CERTO PUNTO SI È SPEZZATO E SONO ORMAI ANNI CHE LA NOSTRA VITA SESSUALE NON INGRANA PIÙ - LO FACCIAMO UNA VOLTA OGNI DUE MESI E SEMPRE DI MALAVOGLIA. PERO' C’E’ UNA MIA CONOSCENTE CHE MI TENTA CON…”

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Greta Sclaunich per www.corriere.it

 

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A volte, leggendo le testimonianze di chi mi scrive, mi sembra di trovarmi di fronte a una verità universalmente riconosciuta: di fronte a una crisi di coppia il tradimento è spesso la prima (e unica) risposta di almeno uno dei due partner. Tradimento inteso in senso ampio, che si tratti della tradizionale storia parallela con appuntamenti in incognito e pause pranzo rubate oppure della chat continua con qualcuno che non è il nostro partner (si chiama «micro-tradimento» e di esempi, nell’articolo sui Tempi Liberi nel Corriere di oggi, ne trovate parecchi).

 

 

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Sarà vero che non ci sono altri modi di reagire? O siamo noi ad essere così pigri da non cercarne? Poi mi imbatto in storie come quella di Giacomo. 62 anni, insieme alla moglie da 40, da tempo in crisi a letto: lo fanno un paio di volte a semestre (e sempre di malavoglia). Peccato perché, ricorda lui, il sesso fra loro era sempre andato bene.

 

Anzi, più che bene: pur essendo entrambi vergini prima di incontrarsi avevano un’ottima intesa, fatta di tante fantasie e basata sulla voglia di provare cose nuove insieme. Sintonia che si è incrinata con la nascita dei figli e che, pian piano, è scomparsa. A lei, pare, il sesso non manchi affatto. A lui invece sì.

 

Tradirla, come racconta sulla rubrica di oggi, «sarebbe il modo più semplice per risolvere i nostri problemi: io riavrei una vita sessuale, smetterei di “importunarla” e vivremmo una vita serena diventando una coppia bianca a tutti gli effetti». Ma non ce la fa: «Sono innamorato di mia moglie e non voglio andare a letto con un’altra». Quindi si limita «alle fantasie sotto la doccia». Non è una soluzione, ma forse nemmeno chattare con altre lo sarebbe.

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LA LETTERA DI GIACOMO

Mi chiamo Giacomo, ho 62 anni e ho conosciuto mia moglie esattamente 40 anni fa. Era il 1978, io avevo 22 anni e lei 15: lei è stata la mia prima donna, io il suo primo uomo. Siamo stati fortunati perché fin da subito la nostra vita sessuale (che è cominciata un paio d’anni dopo esserci conosciuti) è stata idilliaca.

 

Entrambi curiosi, attivi, senza tabù…soprattutto mia moglie, sempre entusiasta di provare cose nuove e proporre fantasie da realizzare insieme. Forse però dovrei mettere il verbo al passato, perché qualcosa tra noi ad un certo punto si è spezzato e sono ormai anni che la nostra vita sessuale non ingrana più.

 

Il (suo) calo del desiderio

I problemi sono iniziati con la nascita della nostra primogenita. Per mia moglie il desiderio è calato, ma solo un poco: niente di grave, niente che – pensavo – non si potesse risolvere con il tempo. Poi è nato il secondo figlio e lì sì che il suo desiderio ha subito un brusco crollo.

 

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Ma ero ancora fiducioso e convinto che le cose, prima o poi, sarebbero tornate come prima. Invece no: dopo il terzo figlio quel poco di intesa che c’era ancora fra noi è pian piano calata fino al nulla assoluto. Non siamo una coppia «bianca»: lo facciamo ancora, ma una volta ogni due mesi se va bene e sempre di malavoglia.

 

E’ una situazione strana, perché mia moglie per prima non è soddisfatta di questo aspetto della nostra relazione. Solo che non fa mai niente per risolvere il problema. Lo dico con cognizione di causa: ha parlato di questo problema con la sua ginecologa che le ha prescritto una cura di qualche mese che però lei non ha ancora seguito. Ha detto che era troppo lunga e costosa e che l’avrebbe fatta «quando sarà il momento giusto». Ma quando, dico io? Il momento giusto, per me e per noi, è adesso.

 

E se avesse un amante?

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Alcuni amici mi hanno fatto notare che forse è così «svogliata» nei miei confronti perché ha un amante. Teoricamente, potrebbe: è una bella donna quindi di proposte ne avrà, viaggia spesso per lavoro quindi anche la possibilità concreta di tradirmi c’è. Magari lo facesse: vorrebbe dire che sente desiderio sessuale e che, prima o poi, potrebbe sbloccarsi anche con me. A me invece pare che l’argomento «sesso» non le interessi proprio. Quando ci imbattiamo in film con scene piccanti o ci capita di discutere di libri erotici lei non reagisce, nicchia e passa oltre.

 

Non so cosa fare

Mi manca molto. Io la desidero sempre e mi ferisce il pensiero che, quando la cerco, forse lei dica di sì solo perché è un «dovere coniugale» e non perché abbia voglia di me. Mi manca anche avere una vita sessuale tout court, ma la verità è che non voglio andare a letto con un’altra. Certo, sarebbe il modo più semplice per risolvere i nostri problemi: io riavrei una vita sessuale, smetterei di «importunare» mia moglie e vivremmo una vita serena e tranquilla diventando una coppia bianca a tutti gli effetti.

 

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La soluzione? Non l’ho trovata

Facile, vero? Però ci ho pensato su e non ce la faccio. In teoria basterebbe poco: qualche bel momento con una persona, senza innamorarmi, non toglierebbe nulla né a mia moglie né al nostro matrimonio. Le proposte non abbondano (sono realista) ma non mi mancano.

 

Per esempio, ora c’è una mia conoscente che mi tenta con foto erotiche e descrizioni di fantasie che vorrebbe realizzare con me. Niente da fare, non ci riesco: le ho detto e continuo a dirle di no. Il punto è che io sono ancora innamorato di mia moglie. Così la mia vita erotica si è ridotta a fantasie da solo sotto la doccia.

Giacomo, 62 anni

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