“SONO SENZA SOLDI” - FLAVIO BRIATORE IN TRIBUNALE PER L'INTERROGATORIO SULLE ACCUSE DI CORRUZIONE RELATIVE AL SUO YACHT SCHERZA E DI FRONTE AI MAGISTRATI SI AVVALE DELLA FACOLTA’ DI NON RISPONDERE…

-

Condividi questo articolo


briatore briatore

Gianni Carotenuto per il Giornale

 

Mai chiedere il portafoglio a Flavio Briatore. Ne sa qualcosa l'usciere del tribunale di Genova, dove l'imprenditore piemontese si è presentato per rispondere alle accuse di corruzione relative alla presunta maxi-evasione fiscale legata al suo yacht Force Blue.

 

Al momento di entrare in tribunale, l'usciere ha chiesto all'imprenditore piemontese di posare i suoi effetti personali nella vaschetta che passa sotto al metal detector. Alla domanda: "Chiavi, portafoglio?", Briatore ha risposto sorridendo: "Ma se non ho soldi!".

 

È stato un lunedì diverso dal solito per Flavio Briatore. Dopo l'annullamento della condanna per reati fiscali decisa dalla Corte di Cassazione - ci sarà un secondo processo - e la nuova accusa di corruzione per ammorbidire l'Agenzia delle Entrate sulla questione che nell'ormai lontano 2010 ha portato al sequestro del suo yacht Force Blue, Briatore si è presentato con i suoi avvocati alla Procura di Genova per raccontare la sua versione dei fatti.

briatore briatore

 

 

Atteso da alcuni giornalisti, l'imprenditore - riporta Il Secolo XIX - si è lasciato andare a un eloquente "Che accoglienza". Una battuta a cui ne ha fatto seguito un'altra all'ingresso in tribunale. Dove, come si sa, è piazzato un metal detector che richiede di depositare i vari effetti personali in una vaschetta.

 

Il funzionario addetto al metal detector ha chiesto a Briatore di tirar fuori chiavi e portafoglio. Pronta e geniale la risposta del patron del Billionaire: "Il portafoglio? Ma se non ho soldi", ha detto prima di cominciare il suo colloquio con i magistrati, con cui si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per il momento, l'inchiesta della Procura di Genova ha portato agli arresti domiciliari del commercialista di Flavio Briatore, A. P., e dell'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate genovese, Walter Pardini.

 

 

BRIATORE

Da www.liberoquotidiano.it

briatore briatore

 

Flavio Briatore si è avvalso della facoltà di non rispondere. Interrogato in tribunale a Genova, l'imprenditore è accusato di corruzione nell'ambito dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il suo commercialista A. P. e l'ex direttore dell'agenzia delle Entrate genovese Walter Pardini per la vicenda legata allo yacht Force Blue. Nessuna dichiarazione ufficiale per Briatore, solo una battuta al suo arrivo in tribunale con gli agenti di vigilanza che lo hanno accompagnato al metal detector: "Non c'ho soldi", ha detto secondo quanto riporta Repubblicatv.

 

BRIATORE YACHT FORCE BLUE BRIATORE YACHT FORCE BLUE

Secondo l'accusa, Pardini avrebbe dovuto chiudere la transazione fiscale del manager aggiungendo nel documento un riferimento all'incertezza normativa, passaggio da potere usare nel processo di secondo grado a carico di Briatore con l’obiettivo di farlo assolvere e fargli riavere l’imbarcazione. In cambio, il manager avrebbe mandato clienti vip nel resort di Pardini in Kenya. La scorsa settimana la cassazione ha parzialmente annullato la sentenza di condanna nei confronti di Briatore, rinviando a un altro processo di secondo grado sempre a Genova. Lo yacht fu sequestrato dalla Guardia di Finanza nel 2010 al largo della Spezia.

 

BRIATORE BERLUSCONI E MARTIN BOUYGUES BRIATORE BERLUSCONI E MARTIN BOUYGUES lo yacht di briatore lo yacht di briatore BERLUSCONI BRIATORE BOUYGUES BERLUSCONI BRIATORE BOUYGUES FLAVIO BRIATORE FLAVIO BRIATORE

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…