“SONO STATA VENDICATA” – ASIA ARGENTO COMMENTA IL VERDETTO SU WEINSTEIN: “DOPO 23 ANNI NON VIVRÒ PIÙ NEL TERRORE. MI SENTO VENDICATA NEI CONFRONTI DI TUTTI QUEGLI UOMINI E DELLE DONNE CHE IN ITALIA MI HANNO CHIAMATO “PROSTITUTA” SOLO PER AVER RACCONTATO LA VERITÀ SU QUANTO MI ERA ACCADUTO QUANDO AVEVO SOLO 21 ANNI” - CHIARA CASELLI: “L'OBIETTIVO NON SONO I MASCHI, MA CHIUNQUE SIA IN UNA POSIZIONE DI POTERE E…” - VIDEO

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1 - ASIA ARGENTO: "SONO VENDICATA. POSSO SMETTERE DI AVERE PAURA"

Silvia D’Onghia per il “Fatto quotidiano”

 

asia argento weinstein asia argento weinstein

"Dopo 23 anni non vivrò più nel terrore". Piange, Asia Argento al telefono, e le sue lacrime suonano catartiche. Quasi che la paura vissuta in questi lunghi anni possa lasciare il posto a una ritrovata serenità e a una futura gioia. I giudici che ieri hanno emesso il verdetto nei confronti di Harvey Weinstein hanno dato ragione anche a lei, tra le prime nell' ottobre del 2017 a denunciare l' ormai ex Re Mida di Hollywood.

 

rose mcgowan asia argento rose mcgowan asia argento

"Mi sento vendicata - spiega al Fatto con voce commossa -; non soltanto io, ma tutte le donne che hanno lottato per la giustizia". Non sono stati anni facili per lei, reduce dalla morte del suo compagno Anthony Bourdain, spesso vittima di accuse campate per aria (non ultima, quella del giovane attore Jimmy Bennett) e bersaglio delle malelingue nostrane. "Mi sento vendicata - prosegue - nei confronti di tutti quegli uomini e pure quelle donne che in Italia mi hanno chiamato 'prostituta' solo per aver raccontato la verità su quanto mi era accaduto quando avevo solo 21 anni".

harvey weinstein harvey weinstein

 

Due anni e mezzo fa, l' attrice era stata attaccata per aver denunciato "troppo tardi" quella che, ai malpensanti, più che una violenza sembrava la "relazione" di una ragazzina in cerca di gloria con un famoso produttore. Accuse che l' avevano costretta, per un periodo, addirittura a lasciare il Paese.

 

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E invece - Asia lo aveva raccontato a Ronan Farrow del New Yorker - Weinstein l' aveva avvicinata a una festa in Costa Azzurra, durante il Festival di Cannes del 1997, e l' aveva costretta a un rapporto orale. Anche grazie alle sue coraggiose dichiarazioni ("Ho avuto paura della vendetta di Weinstein", ha detto in più occasioni anche a chi scrive), è nato il movimento globale del #MeToo, dal quale ultimamente l' attrice ha preso le distanze. Da ieri, mentre sta ultimando i lavori per un album musicale, Asia si sente meno sola.

valeria golino e chiara caselli valeria golino e chiara caselli

 

2 - CHIARA CASELLI "QUESTA SENTENZA DEVE CAMBIARE LA CULTURA"

Da “la Stampa”

 

Chiara Caselli non è mai stata un' attrice banale e non è banale nemmeno questa sera quando Henry Weinstein è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale e stupro durante il processo in corso a New York e ora rischia 25 anni di carcere. «Non posso entrare nel merito.

harvey weinstein 4 harvey weinstein 4

 

Presumo che i giudici abbiano giudicato secondo coscienza e che abbiano fatto un buon lavoro. Sono però abituata a separare sempre l' opera dalla persona: è stato comunque un grandissimo produttore. Il giudizio di colpevolezza sui suoi comportamenti appartiene a un piano diverso». È comunque una sentenza storica, rappresenta una rivoluzione per le donne. «Spero che in generale la condanna di Weinstein permetta di arrivare a un cambiamento di cultura.

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L' obiettivo però non sono i maschi, ma chiunque sia in una posizione di potere e ne abusa per ottenere favori sessuali. Poi è vero che i posti di potere sono quasi tutti occupati da uomini ma la battaglia deve essere contro l' abuso di una posizione dominante. La prossima volta c' è speranza che non accadrà perché si sa che alcuni comportamenti non resteranno impuniti, che ci sono delle conseguenze». Una speranza che per il momento è limitata agli Stati Uniti.

 

harvey weinstein e rose mcgowan harvey weinstein e rose mcgowan

Il movimento #meToo è ancora lontano dall' essere arrivato in Italia. «E' vero l' Italia è rimasta indietro ma rispetto a 10-15 anni fa le cose sono cambiate e ancora cambieranno. Dodici anni fa stavo lavorando a un film come regista, mi capitava di sentire pezzi di conversazione da cui dove appariva evidente lo scetticismo nei confronti di una donna regista.

 

asia argento. asia argento.

Oggi non è più così, abbiamo registe bravissime come Alice Rohrwacher o Valeria Golino con talenti riconosciuti a livello nazionale e internazionale senza l' ostracismo del passato». Due donne che emergono sono una splendida notizia. E le altre? «Se guardiamo le cifre sulla violenza di genere ci rendiamo conto che c' è ancora molto da fare.

 

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Nonostante quello che sostengono energumeni come Salvini, i reati comuni sono in calo mentre è in aumento la violenza di genere tra le mura domestiche. È qualcosa che al momento sembra abbastanza inestirpabile. Per fortuna c' è un grande lavoro a livello istituzionale e di media che è alla base di un vero cambiamento culturale, un processo inevitabilmente più lento ma inarrestabile. Quindi vedo i segnali negativi ma anche i progressi.

ASIA ARGENTO ASIA ARGENTO

 

Ce ne sono anche nel cinema dove i modelli di riferimento non propongono solo principi azzurri ma donne protagoniste oppure nella pubblicità dove inizia a esserci un maggiore controllo sui messaggi proposti attraverso le immagini delle donne. Il cambiamento è in corso ed è inarrestabile».

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