IL LUTTO È FINITO – SCENE DI GUERRIGLIA URBANA A BEIRUT DOVE MIGLIAIA DI MANIFESTANTI HANNO PRESO D’ASSALTO I MINISTERI INVOCANDO LE DIMISSIONI DEL GOVERNO: IL BILANCIO È DI 238 FERITI, UN POLIZIOTTO MORTO DOPO ESSERE CADUTO NELLA TROMBA DI UN ASCENSORE - L'ESERCITO RESPINGE UN BLITZ DI HEZBOLLAH CHE VOLEVA ATTACCARE I MANIFESTANTI IN PIAZZA - LA FRANCIA SCEGLIE DI SMENTIRE IL TENTATIVO DEL PRESIDENTE AOUN DI ATTRIBUIRE A INTERFERENZE ESTERNE LA DEVASTAZIONE DI UN TERZO DELLE CASE DELLA CITTÀ… VIDEO

-

Condividi questo articolo


Marco Ventura per "il Messaggero"

 

proteste a beirut 24 proteste a beirut 24

La rabbia dei libanesi in Piazza dei Martiri, nel centro di Beirut. Scene di guerriglia urbana. A migliaia invocano le dimissioni dell'intero governo. Nel buio prodotto dal black out dopo l'apocalittica esplosione di martedì, contro i bagliori e i fumi dei mezzi della protezione civile dati alle fiamme spiccano le sagome dei manifestanti che lanciano pietre e sbandierano gli striscioni per la rivoluzione! contro i politici («Andatevene, assassini!»).

 

proteste a beirut 9 proteste a beirut 9

Ai lanci di pietre, esercito e poliziotti rispondono con appelli alla calma («Anche noi abbiamo avuto i nostri martiri al porto») e con pallottole di gomma e lacrimogeni. In serata 238 i feriti, a decine portati in ospedale. Un poliziotto muore precipitando nel pozzo di un ascensore, inseguito dai rivoltosi. In fiamme la sede dell'Associazione delle banche e l'edificio davanti al ministero degli Esteri, dove un manipolo capeggiato da un ufficiale dell'esercito in pensione irrompe e lo ribattezza sede della Rivoluzione.

proteste a beirut 20 proteste a beirut 20

 

ASSALTO AI MINISTERI È l'inizio dell'assalto ai ministeri. In fiamme quello dell'Energia. Riecheggiano per le strade i canti del 2011, quelli della Primavera araba: «La gente vuole la caduta del regime». Giovani stanchi della vecchia classe dirigente si uniscono agli sfollati che a Beirut sono ormai centinaia di migliaia. «Non avete coscienza, non avete moralità! Go home! Andatevene. Dimettetevi, quando è troppo è troppo».

 

proteste a beirut 22 proteste a beirut 22

I cittadini di Beirut protestano non più solo perla crisi economico-finanziaria epocale, ma per la vita e la morte dopo la deflagrazione simbolo dell'incapacità e corruzione del regime. Gli USA appoggiano i rivoltosi e la Francia sceglie di smentire il tentativo del presidente Aoun di attribuire a interferenze esterne (bomba, missile, altro?) la devastazione che ha distrutto un terzo delle case di Beirut e provocato 158 vittime, 21 ancora da identificare, e 25 dispersi. «Ci sono elementi oggettivi a sufficienza per ritenere che l'hangar sia esploso per motivi accidentali», dichiara l'Eliseo.

proteste a beirut 23 proteste a beirut 23

 

Ieri è morta Hedwig Waltmans-Molier, 55 anni, moglie dell'Ambasciatore d'Olanda, investita dall'esplosione nel suo salotto. E se al ministero degli Esteri i rivoltosi strappano dai muri e frantumano le fotografie del presidente Aoun, in Piazza dei Martiri i manifestanti alzano finte forche, col manichino fra gli altri del leader degli Hezbollah, Hassan Nasrallah. C'è pericolo che si scontrino tra loro le fazioni. Vedendo il fantoccio del leader al capestro, i miliziani sciiti filo-iraniani cercano di raggiungere la piazza, fermati solo dall'esercito sul Ring.

 

proteste a beirut 21 proteste a beirut 21

Sotto attacco, in serata, i ministeri dell'Economia, del Commercio e dell'Ambiente. Si sentono spari. In un estremo tentativo di mitigare la rabbia della gente, il premier Hassan Diab in un discorso alla nazione assicura che «la strage del porto non resterà impunita» e dà un ultimatum di due mesi ai partiti politici per trovare una soluzione, altrimenti si andrà a elezioni anticipate. Promessa che non basta a una popolazione inferocita, che non ha visto un solo leader confrontarsi direttamente nelle strade o visitare i luoghi della sofferenza per dare risposte. Solo sermoni alla Tv e dichiarazioni rilanciate dalle agenzie.

proteste a beirut 2 proteste a beirut 2

 

BLACKOUT INTERNET Intanto cede la rete Internet, forse come conseguenza dell'esplosione, o forse per decisione delle autorità, per sabotare le comunicazioni tra i rivoltosi. Altri gruppi cercano di travolgere le barriere in cemento che chiudono la strada verso il Parlamento. Altri edifici in fiamme. Nelle mani di chi protesta c'è la foto di Alexandra, 4 anni, che regge una minuscola bandiera del Paese dei Cedri in uno dei cortei dello scorso ottobre.

 

proteste a beirut 19 proteste a beirut 19

Ma Alexandra è tra i morti dell'esplosione. «L'hanno uccisa! Protestate per lei», incita un internauta. Intanto è volato ieri a Beirut il presidente della UE, il belga Charles Michel. E oggi si terrà la conferenza dei donatori organizzata da Francia e Onu, parteciperà via web Trump ma non l'Iran. E cresce l'attivismo della Turchia che si offre per la ricostruzione del porto di Beirut, mette a disposizione quello di Mersina nell'Anatolia Orientale, e promette aiuti alimentari e finanziari.

proteste a beirut 12 proteste a beirut 12 proteste a beirut 13 proteste a beirut 13 proteste a beirut 1 proteste a beirut 1 proteste a beirut 6 proteste a beirut 6 proteste a beirut 16 proteste a beirut 16 proteste a beirut 17 proteste a beirut 17 proteste a beirut 7 proteste a beirut 7 proteste a beirut 15 proteste a beirut 15 proteste a beirut 5 proteste a beirut 5 proteste a beirut 4 proteste a beirut 4 proteste a beirut 8 proteste a beirut 8 proteste a beirut 14 proteste a beirut 14 proteste a beirut 10 proteste a beirut 10 proteste a beirut 3 proteste a beirut 3 proteste a beirut 11 proteste a beirut 11 proteste a beirut 18 proteste a beirut 18

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."