MESSICO, ESPLOSIONI IN UN MERCATO DI FUOCHI D’ARTIFICIO: 36 MORTI E 72 FERITI - TULTEPEC E’ LA CAPITALE DEI GIOCHI PIROTECNICI - ERANO IN PRODUZIONE 100 TONNELLATE DI BOTTI PER NATALE E FINE ANNO (VIDEO) -

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Da La Stampa

 

Almeno 36 morti, 72 feriti, decine di dispersi, forse un centinaio, tra i quali bambini e donne: è il bilancio delle sei esplosioni a catena che hanno fatto saltare in aria il mercato “San Pablito” di fuochi d’artificio di Tultepec, cittadina di 100 mila abitanti 50 km a nord di Città del Messico, noto in tutto il Paese come `la mecca della pirotecnia´. Lo ha reso noto il procuratore dello Stato messicano, Alejandro Gomez, sottolineando che finora solo due delle vittime - un uomo e una bambina di 10 anni - sono state identificate. 

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Ora del mercato, composto da circa 300 locali, non rimane quasi nulla: molti dei negozi sono esplosi, come se ci fosse stato un bombardamento, precisano i media locali. Tra i 72 feriti ci sono dieci minorenni e 25 donne e, viene precisato, tre dei bambini ricoverati hanno riportato bruciature nel 70% del corpo. Per ora non si conoscono le cause della tragedia, sulle quali sta indagando la procura.

 

Dalle fiamme divampate dopo le esplosioni si è alzata una colonna di fumo alta due chilometri, mentre sul posto intervenivano i pompieri e la protezione civile, oltre che gli uomini dell’esercito, la marina e la polizia, sia per spegnere gli incendi sia per portare aiuto ai feriti. E d’altro lato, per ore e ore i soccorritori hanno cercato superstiti sotto le macerie.

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La produzione del materiale pirotecnico e il suo mercato sono il fulcro dell’economia di Tultepec. Le vendite previste in questi giorni, per le festività di Natale e per la fine dell’anno, erano pari a circa 100 tonnellate di fuochi d’artificio.

 

Lo scorso 12 dicembre - giorno della vergine della Guadalupe, principale festa religiosa del paese - il presidente del mercato, German Galicia, aveva garantito sulle condizioni della sicurezza del posto. In passato, `San Pablito´ era già stato scenario di sciagure: nel settembre del 2006 un incendio aveva distrutto la parte più antica del mercato, e qualche mese più tardi c’erano state altre esplosioni, senza vittime.

 

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