“LA MIA VITA ALL’INFERNO”: UN EX JIHADISTA RACCONTA PER FILO E PER SEGNO LA SUA TERRIBILE ESPERIENZA ALL'INTERNO DELL'ISIS: DALLA FORMAZIONE A QUANDO LO MANDARONO AL FRONTE IN IRAQ A "RACCOGLIERE I FERITI TRASCINANDOLI PER TERRA SENZA BARELLA" (VIDEO)

Si trattava chiaramente di un test di fedeltà. Abu sentiva i loro occhi puntati su di sé. Tremava sempre. Una sera l’uomo incaricato della loro formazione, un siriano calvo con la pelle pallida, che in una vita precedente era stato insegnante di storia a Homs, chiamò i suoi allievi per un evento speciale in una grotta... -

Condividi questo articolo


VIDEO - CAMERON CONDANNA L’OMICIDIO DEL PILOTA MOAZ AL-KASASBEH

 

Da http://www.dailymail.co.uk

 

training isis training isis

Abu Ali si unì all’Isis nel gennaio 2015, dopo che la sua vita era andata incontro a un tracollo spaventoso: aveva divorziato dalla moglie, aveva scoperto di essere sterile e aveva perso il lavoro.

 

Così una mattinata di metà gennaio, coperto con un parka nero, Abu Ali attraversò il confine a Akçakale, nel sud della Turchia, verso la Siria. Arrivato davanti alla dogana si guardò intorno confuso. Si avvicinò a un netturbino in tuta blu e gli chiese: “Voglio attraversare il confine. Come posso fare?”. Il netturbino indicò un foro nel recinto, non lontano dal cancello principale. Lo pagò, ma continuava ad esitare: “Che mi dici delle guardie?”. Nessun problema, vai”. L’uomo attraversò il buco nel recinto e, giunto dall’altra parte, iniziò a correre. Una delle guardie turche se ne accorse e iniziò a urlare. Ma lui non si girò. Correva verso una nuova vita, non voleva più essere Abu Ali, 38 anni, Giordania. Voleva un nuovo nome, una nuova vita. Voleva una rinascita”.

training isis 4 training isis 4

 

Dopo circa un’ora apparse una macchina e un uomo dell’Isis accompagnò Ali in una reception lì vicino. “Sembrava di stare all’aeroporto. C’erano americani, inglesi, francesi. Persone provenienti da altri paesi, e solo un siriano”.

 

training isis 3 training isis 3

Quella prima settimana dormì su un materasso a stretto contatto con gli altri arrivati, comunicando per lo più in inglese, mentre i funzionari dell’isis controllavano i background. Alla fine fu portato insieme ad altri 15 sulla montagna Bel’as, un territorio arido e roccioso vicino alla città di Homs. Nelle successive settimane, iniziò la fase di studio: sveglia all’alba, eseguivano le preghiere, corsa e lezioni di sharia. Le lezioni, molto elementari, erano incentrate sulla differenza tra l’essere e il non essere musulmani e sull’obbligo di combattere gli infedeli.

 

Si trattava chiaramente di un test di fedeltà. Abu sentiva i loro occhi puntati su di sé. Tremava sempre. Una sera l’uomo incaricato della loro formazione, un siriano calvo con la pelle pallida, che in una vita precedente era stato insegnante di storia a Homs, chiamò i suoi allievi per un evento speciale in una grotta.

 

training isis 2 training isis 2

Una volta che si sedettero tutti sul pavimento, l’uomo accese il proiettore e mostrò un video sulla parete della caverna: un prigioniero in tuta blu in una gabbia veniva bruciato vivo (si trattava del famoso caso del pilota Moaz al-Kasasbeh, precipitato in Siria e catturato dai jihadisti). Il “maestro” spiegò che quell’uomo aveva lanciato bombe sui musulmani e che la sua esecuzione era la giusta retribuzione. La faccia di Abu doveva essere cambiata perché a un certo punto tutti iniziarono a fissarlo. “Mi avevano insegnato da piccolo che uccidere è vietato nell’islam. Le immagini mi avevano disgustato e dissì ad alta voce: ‘Che Dio mi aiuti’”.

 

Due uomini lo trascinarono fuori e gli chiesero perchè lo aveva fatto: dubitava di quello che faceva l’Isis? No, rispose Ali, era stato provocato. I due sembrarono soddisfatti e per quella volta Abu sfuggì alla punizione.

tel abyad tel abyad

 

Quando terminò il corso di sharia, lui e gli altri uomini furono trasportati in un altro gruppo di grotte umide tra le montagne, dove iniziò il corso di formazione militare. L'ultimo giorno furono convocati per recitare un giuramento di fedeltà.

 

A quel punto un comandante siriano gli comunicò che lo avrebbero mandato in prima linea in Iraq. “Signore, non voglio andare al fronte,” rispose Abu Ali al comandante. “Mi hanno detto che potevo lavorare nell’amministrazione a Raqqa”.

 

Il comandante lo guardò impassibile. “Hai prestato giuramento. Ora devi solo obbedire o pagherai con la morte”. 

 

tel abyad 3 tel abyad 3

Aveva pensato di unirsi all’Isis “per diventare un buon musulmano e lavorare in ufficio”, ma fu trascinato in un mondo di una depravazione spaventosa arrivando a toccare il limite.

 

Dopo alcuni giorni di viaggio, Abu Ali arrivò a Garma, un villaggio a ovest di Baghdad, vicino al fronte. Lui e un’altra recluta trascinavano i feriti fuori dal campo di battaglia. Una lavoro terrificante: “Era atroce. La pallottole sfrecciavano ovunque dall’alba al tramonto e i feriti venivano trascinati a terra per mancanza di barelle”.

 

Pochi giorni dopo essere tornato a Raqqa, Abu Ali si recò a un internet cafè e con estrema gioia vide una notifica di un messaggio su WhatsApp. Lo guardò e gli sobbalzò il cuore : era sua moglie.

 

Aveva scritto una vecchia frase che piaceva a entrambi: “Se ami qualcuno, lascialo andare. Se non torna, non era fatto per te. Ma se lo farà, sarà tuo per sempre.”

moaz al kasasbeh moaz al kasasbeh

 

Abu Ali iniziò a tremare per l'emozione. Si scusò per i suoi errori. Le disse che voleva tornare. “In quell’istante iniziai a odiarli tutti. Che cosa ho fatto? Mi ripetevo”.

 

Aveva sentito una voce di alcuni suoi compagni in Iraq, scappati in Turchia. Gli inviò un messaggio su WhatsApp. Dopo giorni di panico e terrore, Abu riuscì a organizzare la fuga su WhatsApp e ritornare dalla moglie e gli amici. La sua storia sarà pubblicata nel libro “A Rage for Order” di Robert Worth.

 

 

moaz al kasasbeh 3 moaz al kasasbeh 3 il pilota moaz al kasasbeh il pilota moaz al kasasbeh tel abyad 2 tel abyad 2 attraversare i confini 2 attraversare i confini 2 attraversare i confini turchia siria attraversare i confini turchia siria attraversare i confini attraversare i confini moaz al kasasbeh 2 moaz al kasasbeh 2

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."