LA MONNA LISA AFGANA ARRESTATA IN PAKISTAN - AVEVA DOCUMENTI FALSI - RISCHIA 14 ANNI DI CARCERE: PIU’ DI QUANTI NE AVEVA QUANDO STEVE MCCURRY LA FOTOGRAFO’ NELL’85 - ERA UN’ORFANA SCOVATA IN UN CAMPO NOMADI - IL SUO VISO E’ DIVENTATA IL SIMBOLO DELLA CONDIZIONE FEMMINILE IN AFGANISTAN

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Viviana Mazza per il Corriere della Sera

 

mccurry alla venaria di torino to 22 mccurry alla venaria di torino to 22

Tutti la conoscono semplicemente come «la ragazza afghana»: l' intensità dei suoi occhi verdi colpì il fotografo Steve McCurry che nel 1985 la incontrò in un campo profughi in Pakistan e immortalò quel volto di dodicenne già adulta sulla copertina del National Geographic , facendone in un' icona dell' esilio e della guerra.

 

Oltre trent' anni dopo, Sharbat Gula è stata arrestata a Peshawar, poco lontano da quel campo profughi, per aver falsificato una carta d' identità pachistana. È accusata di frode e corruzione, rischia 14 anni di carcere e almeno 3.000 dollari di multa. Un caso che mostra fino a che punto si sia incancrenita la condizione dei profughi afghani, definita dall' Unhcr, l' Alto commissario Onu per i Rifugiati, «la più prolungata crisi globale».

 

Almeno tre milioni di afghani vivono in Pakistan, metà dei quali non registrati e senza documentazione legale. «Falsificare i documenti è una pratica abbastanza comune - dice al Corriere Maddalena Collo, per quattro anni cooperante della Ong Iscos in Pakistan e oggi attiva con Cospe in Afghanistan - perché per avere accesso alla sanità, all' istruzione e a servizi di base come elettricità e gas devi avere la carta di identità».

mccurry 10 mccurry 10

 

Dal 2000, il governo di Islamabad ha introdotto una carta di identità digitale, più difficile da falsificare, e dal 2016 esibirla è diventato necessario anche per comprare una carta Sim per il telefonino, una scelta legata alle misure anti-terrorismo.

 

Oltre che per sé Sharbat Gula avrebbe ottenuto carte d' identità per due uomini, dicendo che si trattava dei suoi figli (quando invece risulta che abbia solo figlie femmine e un bambino di due anni): «È comune tra i rifugiati afghani dichiarare che persone non imparentate sono i figli, in modo da ottenere i documenti», spiegano le autorità.

 

Scrivendo su Facebook , ieri, McCurry l' ha difesa: «Due ore fa ho saputo da un amico di Peshawar che Sharbat Gula è stata arrestata. Sono determinato a fare tutto il possibile per garantire sostegno legale e finanziario a lei e alla sua famiglia. Mi oppongo a questo comportamento delle autorità nei modi più forti possibili, lei ha sofferto durante tutta la sua vita e il suo arresto è una forte violazione dei diritti umani».

 

campi profughi campi profughi

Quando McCurry incontrò Sharbat Gula, la ragazzina era un' orfana, sfuggita all' invasione sovietica attraversando le montagne a piedi con la nonna e i fratelli. Il fotografo non sapeva nemmeno il suo nome. Per anni, cercò di scoprire cosa le era successo, finché nel 2002 la ritrovò in un remoto villaggio afghano e le mostrò il ritratto di cui lei non ricordava l' esistenza. La «ragazza afghana» si era sposata poco dopo quello scatto (come molte mogli bambine), aveva avuto tre figlie e ne aveva persa una, esitava a farsi vedere senza il burqa, e gli disse che nella vita non si era mai sentita al sicuro, ma «tutto sommato sotto i talebani c' era pace e ordine». La sua famiglia si spostava da una parte all' altra del confine a seconda della sicurezza. «I suoi occhi - notò McCurry - erano intensi come una volta».

bimba afgana cuce ad Herat bimba afgana cuce ad Herat

 

Ma le cose sono cambiate. Trent' anni fa, quel volto risvegliò le coscienze e aiutò a raccogliere milioni di aiuti. Quindici anni fa fu usato per motivare la guerra in Afghanistan facendo leva sui diritti delle donne. Ma oggi il Pakistan vuole rimandare gli afghani a casa: dal 2009 ha prolungato più volte la scadenza dei permessi temporanei, ma quella del marzo 2017 potrebbe essere definitiva. Human Rights Watch ammonisce sui ritorni forzati, ricordando l' obbligo di proteggere gli afghani, anche se non sono registrati.

 

herat afghanistan herat afghanistan

L' incertezza sul futuro, le misure di sicurezza più dure come quelle sulle carte di identità, incentivi in denaro dell' Unhcr (200-400 dollari) a chi se ne va volontariamente hanno spinto 350mila persone quest' anno a tornare in Afghanistan, anche se quel che li aspetta è un Paese dove gli attacchi talebani sono in aumento, si è insediato un nucleo di Isis e l' economia è a pezzi.

 

 

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