NAPOLI COME RAQQA? BENEDETTO CROCE DIREBBE: FATE FINTA DI SÌ, LA MIGLIORERETE - LA CLASSIFICA DEL ‘SUN’ CON LE CITTÀ PIÙ PERICOLOSE AL MONDO È UN MIX DI ‘BENVENUTI AL SUD’, CON BISIO CHE ARRIVA COL GIUBBOTTO ANTIPROIETTILE, E LE SPARATORIE DI ‘GOMORRA’

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Marco Demarco per il Corriere della Sera

 

Napoli come Raqqa, Caracas e Karachi?

immagine sun per descrivere napoli immagine sun per descrivere napoli

Napoli tra le prime undici città più pericolose del mondo insieme con Grozny, Mogadiscio, Manila, St. Louis, Kiev, San Pedro Sula e Perth in Australia? Di fronte a certe notizie come questa appena sparata dall' inglese Sun bisognerebbe reagire come un secolo fa, in situazioni analoghe, consigliava di fare don Benedetto. Allora si parlava della diversità in senso antropologico dei napoletani, e anche della loro predisposizione alla vita criminale, e Croce suggeriva di non inalberarsi più di tanto, ma, per quanto possibile, di stare al gioco.

 

Meglio: di far buon viso, e cioè, sapendo che la cosa non era vera, di comportarsi come se lo fosse, così da approfittarne per migliorare sempre di più le condizioni generali della città e del Mezzogiorno. Di fatto, però, poi è quasi sempre successo il contrario: c' è stato molto fumo vittimistico e identitario nel rispondere alle provocazioni, ed è mancata, invece, la sostanza necessaria per rimuovere le troppe condizioni di svantaggio.

 

MAPPA DI THE SUN SULLE CITTA PIU PERICOLOSE DEL MONDO MAPPA DI THE SUN SULLE CITTA PIU PERICOLOSE DEL MONDO

Anche questa volta è probabile che il primo a mettersi in moto sarà l' ufficio comunale che il sindaco de Magistris ha di recente istituito per difendere in sede legale la buona immagine della città, mentre gli ultimi saranno quelli che dovrebbero occuparsi, in senso generale, della sicurezza urbana. Che pur non essendo ai livelli indicati dal Sun , non è neanche, bisogna dirlo, al pari degli standard europei.

 

LUIGI DE MAGISTRIS SAN GENNARO LUIGI DE MAGISTRIS SAN GENNARO

Quelli del servizio giornalistico ricordano, semmai, per un verso, gli scenari di «Gomorra» e per l' altro quelli ipotizzati in «Benvenuti al Sud», quando il povero Claudio Bisio è costretto a lasciare la sua Brianza per il Cilento e lo fa solo dopo aver indossato il giubbotto antiproiettile.

E infatti il Sun è lì pronto a ricordare che Napoli è la città della camorra, pardon, de «'O sistema», come scrive a conferma di un certo aggiornamento professionale, e delle «baby gangs», quelle delle sparatorie tra la folla, le cosiddette «stese», delle piazze di spaccio da difendere con i Kalashnikov.

 

L' unica concessione che nella sua infografica il tabloid fa a Napoli è di evitarle le icone peggiori, quelle relative al terrorismo, il simbolino della bomba a mano, e alla violazione dei diritti umani, il martelletto giudiziario.

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Ci sono invece le icone relative agli omicidi, alla droga e alla criminalità comune. Il finale, poi, è tutto un programma: «La città gode di una reputazione talmente brutta in Italia che la frase "go to Naples" si accosta a "go to the hell", "andare all' inferno'». Proprio come pensava Angela Finocchiaro, la moglie di Bisio, nel film di Luca Miniero.

raqqa durante un attentato del 2013 raqqa durante un attentato del 2013 raqqa distrutta dai bombardamenti raqqa distrutta dai bombardamenti bomba a raqqa bomba a raqqa donne a raqqa donne a raqqa

 

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