NO PASS, NO PARTI! - IL GOVERNO STA PENSANDO A UN CERTIFICATO VERDE CHE ATTESTI LA VACCINAZIONE E CONSENTA GLI SPOSTAMENTI TRA REGIONI ROSSE E ARANCIONI ANCHE PER TURISMO - IN ATTESA DELLA CARD, CI SI MUOVERA' CON L'AUTOCERTIFICAZIONE - LA UE STUDIA UNA PIATTAFORMA DIGITALE PER I VIAGGI INTERNI ALL'UNIONE (BISOGNA SALVARE LE VACANZE ESTIVE)

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Cristiana Mangani per "il Messaggero"

 

pass vaccinale pass vaccinale

Probabilmente il risultato finale sarà avere una tessera magnetica che consentirà di viaggiare senza l'incubo del Covid, tra regioni italiane e all'estero, o anche di frequentare eventi sportivi, concerti. Un green pass che potrebbe rappresentare la svolta per salvare le vacanze estive. La bozza del nuovo decreto dedica l'articolo 10 al certificato verde: un documento che permetterà lo spostamento tra regioni arancioni e rosse, e garantirà diverse altre possibilità di movimento.

 

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

Il governo immagina di darne il via ufficiale dal 26 aprile, giorno delle riaperture, mentre l'Unione europea sta lavorando per preparare un documento che sia per tutti i cittadini Ue e che sia pronto entro il mese di giugno. Sempre se non cominceranno a sollevarsi le polemiche tra chi già dice che il pass vaccinale vìola la privacy o che, comunque, discrimina.

 

Nel frattempo, per potersi muovere tra regioni si continuerà a usare l'autocertificazione, insieme con uno dei tre attestati necessari allegati, il certificato vaccinale, quello di avvenuta guarigione o l'esito del tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Sia il pass che un'eventuale app (che potrebbe contenere un codice a barre con tutte le informazioni necessarie) sono un progetto sul quale stanno lavorando diversi ministeri in Italia, dal dicastero di Vittorio Colao a quello di Roberto Cingolani.

 

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LE CONDIZIONI In attesa che venga definita una tessera sanitaria europea, per poter ricevere il certificato verde saranno necessarie precise condizioni: l'avvenuta vaccinazione anti-Covid o la guarigione dall'infezione, oppure l'effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo. Il pass avrà una durata di sei mesi per i vaccinati e i guariti e di 48 ore per chi si sottoporrà a test antigenico o molecolare con esito negativo. La certificazione verrà rilasciata già alla somministrazione della prima dose di vaccino. Sarà in formato cartaceo o digitale e sarà compilata dalla struttura presso la quale è stato effettuato il vaccino. Se qualcuno proverà a falsificarlo, rischierà di finire in carcere.

 

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Nel documento, che confluirà poi nel fascicolo sanitario elettronico dell'interessato, oltre ai dati anagrafici sarà riportato anche il numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste.

 

Per le persone guarite, sarà rilasciato dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero del paziente o, per i non ricoverati, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. Il pass, però, cesserà di avere validità qualora l'interessato risulti successivamente di nuovo positivo al Covid.

 

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Le certificazioni di guarigione rilasciate prima dell'entrata in vigore del decreto, avranno una validità di sei mesi dalla data indicata sulla certificazione.

 

Chi ha completato il ciclo di vaccinazione prima dell'entrata in vigore del nuovo provvedimento e non ha ricevuto alcuna certificazione, può farne espressa richiesta alla struttura sanitaria o alla Regione o alla Provincia. Chi si sottoporrà a test antigenico rapido o molecolare con esito negativo avrà una certificazione verde della durata di 48 ore che sarà rilasciato dalla struttura stessa che ha effettuato il tampone: strutture sanitarie pubbliche, private e accreditate, farmacie, medici di medicina generale o pediatri.

 

VACCINI UE VACCINI UE

PIATTAFORMA UE Il pass funzionerà fino all'attivazione della piattaforma europea, nella quale saranno convogliati anche i certificati nazionali. E a quel punto entrerà in vigore il cosiddetto DGC-Digital Green Certificate, interoperabile a livello europeo. Un punto di arrivo che la Ue immagina potrà avvenire entro giugno, in modo da garantire una circolazione libera e sicura, e soprattutto la possibilità di ricominciare a viaggiare anche per turismo.

 

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