NON FUGGONO SOLO I CERVELLI - CROLLA LA PROSTITUZIONE SVIZZERA: IL SUPER-FRANCO E I CONTROLLI FISCALI FANNO ALZARE TROPPO I PREZZI, I CLIENTI ITALIANI SI SPOSTANO IN AUSTRIA, E PURE LE LAVORATRICI: CON 50 EURO SI OTTIENE IL PERMESSO E LE TASSE SONO MOLTO PIÙ BASSE - DIVERSI LOCALI A LUCI ROSSE ELVETICI SONO FALLITI E DIVENUTI DI PROPRIETÀ DELLO STATO, PER COPRIRE LE TASSE NON PAGATE

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1. SVIZZERA, LA LENTE DEL FISCO PUNTA SULLE BELLE DI GIORNO

Roberto Canali per 'Il Giorno - Quotidiano Nazionale'

 

 

PROSTITUZIONE SVIZZERA PROSTITUZIONE SVIZZERA

Prostitute sì, ma in regola. In Svizzera basta presentare una regolare richiesta, essere incensurate e allegare le proprie analisi mediche. Se tutto è in ordine si riceve un permesso quinquennale che però può essere revocato in ogni momento se non si ha un appartamento, anche in affitto, dove esercitare la propria professione, oppure un datore di lavoro che possa fare da garante.

 

La cosa più complicata sono gli adempimenti fiscali, che vanno rispettati ogni mese. Per questo molte ragazze anziché aprire la partita Iva preferiscono rivolgersi ai gestori dei club o comunque a intermediari che mettono loro a disposizione una stanza e si trattengono il 35% di ogni prestazione. In cambio si ottiene un regolare contratto di lavoro, con tanto di orario, ferie e versamenti previdenziali, mentre per la malattia è meglio integrare con un' assicurazione privata, come fanno la maggior parte dei lavoratori svizzeri.

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Si può essere licenziate per scarsa produttività, ma di solito non capita a nessuna visto che il compenso è legato al numero di clienti. Tra le impiegate del sesso a pagamento ci sono anche insospettabili diplomate e laureate che ogni giorno prendono il Tilo da Milano Centrale con la scusa di un fantomatico lavoro in ufficio a Lugano. Anche se c' è la crisi il guadagno a fine mese non è mai meno di 4mila franchi, oltre 3.800 euro: in Italia quasi uno stipendio da dirigenti.

 

In Austria, nella zona al confine con l' Italia, sembra essere nata la nuova zona franca del sesso a pagamento: con 50 euro si ottiene un permesso per esercitare l' attività alla luce del sole pagando tasse molto più basse che in Svizzera.

 

 

 

2. LUCI ROSSE SPENTE IN CANTON TICINO IL SUPERFRANCO ALLONTANA GLI ITALIANI

Roberto Canali per 'Il Giorno - Quotidiano Nazionale'

 

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Più che la crisi è il superfranco ad aver spento, forse in maniera definitiva, le luci rosse in Canton Ticino. Fino a un paio di anni fa il Paese dei Balocchi per migliaia di uomini italiani, da tempo usciti dall' età dei giochi, iniziava subito dopo la dogana di Chiasso: neppure cento metri e già un paio di club, uno addirittura completo di piscine, saune e arredo talmente kitsch da far arrossire un oligarca russo, ma tanto chi entrava qui aveva occhi solo per le ragazze. Fino a Bellinzona era un fiorire di bar, locali, residence fino alle vere e proprie case di appuntamento che in Svizzera, al contrario dell' Italia, sono perfettamente legali.

 

Negli Anni del boom se ne contavano oltre 1.800 in tutta la Svizzera, con migliaia di «signorine» impiegate, oggi ne sono rimasti meno della metà e tra il 2014 e il 2015 è calato del 26% anche il numero delle ragazze registrate tra hotel e appartamenti. Un' offerta che si è dimezzata anche in Canton Ticino dove fino a qualche anno fa se ne contavano una quarantina, nella zona del Monte Ceneri girava la battuta che c' erano «più casini che case», come a Melano neppure mille abitanti a un tiro di schioppo da Mendrisio dove arrivarono ad essercene quattro.

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A fare la fila più lombardi che svizzeri, specie da quando in Italia si decise il giro di vite sui clienti delle lucciole, con multe da 500 euro e minaccia di spedire la multa a casa alla moglie. Così nei locali a luci rosse del Canton Ticino divenne frenetico il via vai delle «artiste esotiche», che arrivavano dal Brasile o dall' Europa dell' Est con un permesso da ballerina che valeva sei mesi e poi finivano a fare il mestiere più vecchio del mondo. In Canton Ticino solo quelle ufficiali arrivarono ad essere oltre 1.200, adesso se ne contano meno della metà.

 

A pesare sulla flessione della domanda è soprattutto la parità di cambio tra franco ed euro, che ha fatto lievitare il costo della «compagnia» per la quale si parte da 150 franchi (140 euro), ma si arriva a spendere tranquillamente più del doppio.

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Così alcuni imprenditori del ramo in Canton Ticino hanno cercato di aggirare la legge e venire incontro ai clienti alimentando l' offerta clandestina di sesso a pagamento. Un reato che però in Svizzera è punito in maniera molto severa, con anni di galera e la confisca dei beni.

 

Non si contano negli ultimi tre anni le multe e i decreti penali di condanna, tanto che diversi ex-locali a luci rosse sono falliti e divenuti di proprietà dello Stato, che se li è presi in controvalore per le tasse non pagate. Sembrano lontani anni luce i giorni in cui Paolo Sudenti, titolare del Corona club di Pambio-Noranco, fece notizia anche nella nostra regione per essere stato a un passo dal diventare il nuovo proprietario del Varese calcio. Pronto a mettere sul tavolo 600mila euro la metà dei quali in contanti.

 

All' epoca si disse che l' affare andò a monte perché voleva mettere sulle maglie dei giocatori il nome del suo locale osé. I benpensanti ritennero che fosse un po' troppo: pazienza il sesso, ma lasciateci stare il calcio.

 

 

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