OCCHIO PER OCCHIO - A LEGNANO UN RAGAZZO DI 29 ANNI UCCIDE CON SETTE COLPI DI PISTOLA IL FIDANZATO VIOLENTO DELLA SORELLA - L'OMICIDIO E’ AVVENUTO IN STRADA DOPO UNA LITIGATA - LA VITTIMA AVEVA PRECEDENTI PER DROGA, VIOLENZA SESSUALE E REATI CONTRO IL PATRIMONIO

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Nicola Grola per “La Stampa”

 

Non è stato un regolamento di conti, né una rissa tra balordi o per vendette pregresse. L'omicidio di due giorni fa a Legnano, alle 8,40 del mattino, in mezzo alla strada, è nato tra mura domestiche: l' assassino è un giovane che voleva difendere la sorella dalle botte del suo uomo. Così lo ha affrontato in strada.

Gennaro Tirino Gennaro Tirino

 

Gli ha tolto dalle mani la pistola con cui lo minacciava e l'ha ucciso con sette colpi. La vittima è Gennaro Tirino, 38 anni, originario del napoletano. A sparare, Antonio Calello, 29 anni, residente a Legnano, arrestato la notte stessa. Calello ha confessato subito: i maltrattamenti che Tirino riservava alla sorella venticinquenne lo avevano fatto infuriare.

Percosse e vessazioni andavano avanti da quando, qualche mese fa, i due avevano iniziato una relazione saltuaria, nonostante la vittima avesse già una compagna con cui condivideva l' appartamento di via Rescalda a Castellanza.

 

Il rapporto si sarebbe concluso il 25 settembre, all' indomani dell' ennesimo episodio di violenza domestica che ha richiesto l' intervento del 118 e ha fatto scattare la denuncia alle autorità. La prima, dopo che già i genitori della ragazza avevano segnalato l' uomo alla polizia quattro giorni avanti.

Gennaro Tirino Gennaro Tirino

 

Cadono così le speculazioni sulle motivazioni della morte di Tirino che, nel suo passato, aveva diversi precedenti per droga, reati contro il patrimonio e violenza sessuale. Un caso, in particolare, era balzato agli occhi degli inquirenti. Nel 2007, Tirino aveva abusato di due sorelline di 13 e 17 anni.

 

Violenza per la quale l' uomo aveva scontato cinque anni di carcere e che, in un primo momento, sembrava fosse la motivazione principale della sua morte. Ma il passato stavolta non c' entra. Secondo le ricostruzioni e le parole dell' arrestato, i due uomini si sarebbero incontrati fuori dal bar Pepe di via Tasso a Legnano.

 

Qui Tirino era giunto per consumare la colazione prima di passare dalla vicina officina con cui collaborava dal 2016 come procacciatore di clienti in cambio dell' auto aziendale.

Parcheggiata l' auto si era concesso il tempo di un caffè e una brioche assieme ad altre due persone. Una volta uscito ha trovato Calello ad aspettarlo.

OMICIDIO A LEGNANO - LA MORTE DI GENNARO TIRINO OMICIDIO A LEGNANO - LA MORTE DI GENNARO TIRINO

 

Insieme hanno girato l' angolo di via D' Annunzio e tra i due è iniziato un forte diverbio cui hanno assistito alcune persone. Pochi minuti finché, stando alle parole dell' arrestato, la vittima non avrebbe estratto una pistola semiautomatica calibro 7,65. Minacciato di morte, Calello ha reagito. Nonostante la mole, quasi 150 chili, e i modi bruschi di Tirino che era solito vantarsi di come non gli servisse la pistola per farsi rispettare, Calello è riuscito a strappargliela di mano. Poi i colpi (alcuni al volto, altri al corpo quando la vittima era già stramazzata al suolo) e la fuga.

 

Arrivati sul luogo dopo la chiamata di alcuni testimoni, i carabinieri hanno subito dato il via alle indagini riuscendo a recuperare modello e targa dell' auto che si era dileguata dopo l' omicidio. In serata il ritrovamento del veicolo in un' officina dell' hinterland milanese e la rete degli inquirenti che si stringe intorno a Calello.

 

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