1. LA PARABOLA GROTTESCA DI ASIA ARGENTO, DA VITTIMA A CARNEFICE, SCATENA IL DELIRIO
2. VITTORIO FELTRI: “PER LA FANCIULLA DEDITA AL PIAGNISTEO E' SPUTTANAMENTO COSMICO. UNA CHE FRIGNA URBI ET ORBI PER UNO SLINGUAZZAMENTO SUBITO, O ACCOLTO (SAPERLO), E POI E' ANDATA A LETTO ILLEGALMENTE CON UN MINORE, DIMOSTRA DI ESSERE UNA SQUILIBRATA, IN SENSO BUONO NATURALMENTE. D'ALTRONDE, CHI DI COSCIA FERISCE DI COSCIA PERISCE”
3. GRAMELLINI: “WEINSTEIN O ARGENTO, CHI ESERCITA UN POTERE FINISCE PER ABUSARNE..."
4. SGARBI: "IO STO CON ASIA. LA VICENDA  DEVE FARCI RIFLETTERE SUL WEINSTEIN CHE È IN NOI"

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1 - CHI DI COSCIA FERISCE, DI COSCIA PERISCE

Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”

 

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Questa è grossa, mi viene da ridere a raccontarla. I lettori ricorderanno il pandemonio suscitato da Asia Argento mesi orsono, allorché denunciò un grande produttore cinematografico americano, Harvey Weinstein, accusandolo di averla molestata negli anni Novanta.

 

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Il fatto fu riassunto così: il cineasta la invitò in una camera di albergo dove lei si recò giuliva. Sennonché egli volle praticare il cosiddetto sesso orale. Asia, per timore di perdere lavoro o per riverenza, acconsentì e si fece baciare la passera. Venti anni più tardi si arrabbiò e mise pubblicamente alla berlina il leccator cortese. Scoppiò uno scandalo tardivo e un po' ridicolo.

 

Polemiche, dibattiti televisivi, un putiferio giornalistico. Madame Argento si propose quale vittima di molestie e molte le credettero, specialmente le femministe d' accatto. Nulla di strano. Le porcellate divennero un argomento di moda. Varie donne si accodarono all' attricetta e a loro volta si dichiararono prede di uomini vogliosi.

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Vabbè, il costume si forma spesso in base a stupidaggini ingigantite dai media. Ma questo è niente. Ora si scopre che la figlia del regista noir, sempre negli Usa, si è fatta un ragazzotto diciassettenne. Il quale, applicando la legge del contrappasso, per tacere dell'amplesso, le ha chiesto ottendendolo un risarcimento di 380 mila dollari (pari a 330 mila euro). Pagare per le proprie colpe significa ammettere di averle.

 

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Per la fanciulla dedita al piagnisteo trattasi di sputtanamento cosmico. Una che frigna urbi et orbi per uno slinguazzamento subito, o accolto (saperlo), e poi risulta essere andata a letto illegalmente con un minore, dimostra di essere una squilibrata, in senso buono naturalmente. D' altronde, chi di coscia ferisce di coscia perisce.

 

Noi non auguriamo ad Asia di perire bensì di rinsavire e magari di sparire dalla tivù, andando a riflettere in casa propria. Tra l' altro desideriamo difenderla. Il giovane con cui si è dilettata e che poi ha preteso di essere remunerato è uno sciocco. Spaventarti a causa di una passera che hai gradito e considerarla motivo di turbative psicologhe meritevoli di 330 mila euro, è da idioti o da furfanti. Argento non doveva dargli un centesimo. Fare l' amore non è una pena ma un piacere. Per lui e per lei. Ipocriti.

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2 - ASIA WEINSTEIN

Massimo Gramellini per “il Corriere della Sera”

 

Che la paladina delle vittime di abusi sessuali, Asia #metoo Argento, abbia versato 380 mila dollari a un attore di vent' anni più giovane per lenirgli il trauma di averlo sbattuto su un materasso a molle californiano quando era ancora minorenne è una di quelle notizie fatte apposta per scatenare reazioni di pancia. La prima rivolta a lei: ma guarda da che pulpito veniva la predica.

 

La seconda a me: se a 17 anni, in piena tempesta ormonale, un' attrice fosse scesa dal poster della mia camera per possedermi, ne sarei rimasto «traumatizzato» come il toy-boy di Asia o galvanizzato come un mio compagno di scuola dopo il flirt con la supplente di disegno?

 

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Di quell' attore in erba Asia Argento era la mentore riconosciuta, tanto che lui la chiamava «mamma». Tra loro si era instaurato, a sessi rovesciati, lo stesso rapporto di subordinazione che il produttore hollywoodiano Weinstein intratteneva con le sue prede. Come nel Signore degli Anelli, il Potere altera le relazioni umane, facendo impazzire chi lo detiene, ma anche chi è disposto a tutto per ottenerne i favori. Solo un illuso può credere che nelle mani delle donne cambi natura: la Storia è piena di regine ninfomani e sanguinarie. Maschio Weinstein o femmina Argento che sia, chiunque eserciti un potere senza controllo finisce sempre per abusarne.

 

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3 - ARGENTO COME WEINSTEIN È LA VERA PARITÀ TRA I SESSI

Vittorio Sgarbi per “il Giornale”

 

Io sto con Asia. L'incredibile vicenda, che rende la realtà più sorprendente di qualunque fantasia, deve farci riflettere sul Weinstein che è in noi. Uomini e donne. È vero che, dallo stalking, alle molestie la definizione dei reati sembra punire la prepotenza maschile legata alla forza fisica e alla natura stessa del sesso; ma è altrettanto vero è che in molti casi si manifesta una violenza psicologica che conta sulla remissività, la paura o la fragilità della vittima.

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E che, da questo punto di vista, le conquiste della donna l'abbiano resa, spesso, psicologicamente più forte del maschio. La consuetudine e il costume sono abbastanza eloquenti nel definire le parti in commedia. Io sono, da anni, che ormai fanno decenni, vittima di stalkeraggio, telefonico ed epistolare senza essermene mai lamentato, ed avendo risposto con un sorriso o con un atteggiamento di sufficienza.

 

Ma chi guarda il mio telefonino troverà centinaia di messaggi da almeno una decina di donne, che non mollano l'osso, e insistono a proporsi con lunghi e sconvenienti ragionamenti. Sarebbe materia sufficiente per numerose denunce. Io respingo e non rispondo.

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D'altra parte, se io fossi palpeggiato su un tram da una donna, sorriderei, come per uno scherzo; ben diversa sarebbe la reazione della donna dalla provocazione di un maschio. Fino a ieri, salvo che per rarissimi casi di ragazzi minorenni con le loro insegnanti maggiorenni, sarebbe stato impensabile il caso Weinstein a rovescio, ovvero, il produttore infastidito, molestato, e perfino violentato, da un'attrice; e non perché non ce ne fossero ragioni psicologiche ma per difficoltà fisiologiche e anatomiche.

Jimmy Bennett e Asia Argento Jimmy Bennett e Asia Argento

 

Ma la parità conquistata con l'uomo glielo consente almeno sul piano psicologico. Dobbiamo ringraziare Asia Argento. Non potevamo sperare che fosse lei a vendicarci facendo due parti in commedia: la vittima e il carnefice. Dunque Harvey Weinstein ha una allieva, come un vampiro: Asia Argento.

 

Ciò che abbiamo letto oggi è un capolavoro: la stessa persona che dopo vent'anni ha denunciato per violenza sessuale Weinstein, si era comportata esattamente come lui, in una situazione che mostra diversi lati di comicità, e che deve essere stata presa sul serio dal fragile giovinetto che, cinque anni fa, a diciassette anni, se l'è vista addosso forzandolo a un rapporto sessuale non desiderato.

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Difficile da praticare, in assenza di eccitazione. Il giovane fragile, tale Jimmy Bennett, attore e musicista rock, lamentò di essere stato violentato, ovvero forzato a un rapporto sessuale, a diciassette anni, nel 2013, quando Asia Argento ne aveva trentasette, e che la violenza lo segnò profondamente e influì negativamente sulla sua carriera. Non si può dire lo stesso per Asia Argento che deve successo e denaro all' amicizia con Weinstein. Bennett sembra non aver avuto alcun vantaggio da Asia Argento, ma solo conseguenze negative.

 

Non si può escludere neanche che una violenza così forte abbia un provocato in lui una trasformazione sessuale, femminilizzandolo. Asia si è comportata con lui come un maschio con una femmina. Oggi esce questa incredibile storia. Il risarcimento negoziato con la vittima è piuttosto alto, quasi 400mila dollari, e il contrappasso è così straordinario e paradossale da far pensare che la rivelazione provenga dallo stesso Weinstein, quand'anche non sia proprio lui ad aver prestato ad Asia i soldi per pagare Jimmy.

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È meraviglioso che in Asia Argento ci sia contemporaneamente la vittima è il carnefice, ed è anche, non solo una vendetta per i maschi, ma la testimonianza di una vera raggiunta parità dei sessi. Quello che non funziona è la morale: così come io ho tentato di comprendere le ragioni di Weinstein, e l' ho difeso, allo stesso modo capisco le ragioni di Asia, e mi sembra ridicolo è penoso l'atteggiamento di Jimmy Bennett.

 

In entrambi i casi vale la natura stessa della sessualità che presuppone la liberazione di istinti, oltre la ragione. Nel maschio è addirittura una questione antropologica: la seduzione presuppone avances, che spettano di norma al maschio, che nella schermaglia avanza mentre la donna resiste fino al punto di cedimento, legato alla formazione dei due sessi, alla mentalità prevalente, che ha sempre visto la donna indifesa.

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Quand'essa attacca, con il temperamento maschile che Asia ha sempre mostrato, l'effetto è imprevedibile e il risultato inatteso e liberatorio. Si stabilisca dunque un patto tra maschi e femmine, che garantisca ciò che oggi sembra definitivamente inibito: la libertà dell' istinto, che conduce ad atti spesso innominabili, ma inconsciamente desiderati. E siano rese grazie ad Asia Argento per il suo sacrificio.

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