A PIÙ NON POS - A CHIOGGIA UN PARROCO SI È AFFIDATO AL BANCOMAT PER LIMITARE I FURTI DI MONETINE NELLE CASSETTE: SI POSSONO FARE TRE TIPI DI DONAZIONI DA 1, 2 E 10 EURO E C’È ANCHE LA POSSIBILITÀ DI SELEZIONE L’OFFERTA LIBERA – A DUE SETTIMANE DALL’INTRODUZIONE DEL NUOVO SISTEMA, ANCORA NON È CHIARO QUANTI FEDELI SI SIANO AFFIDATI AL POS, MA DI CERTO C’È CHE L’8% DELL’IMPORTO VERSATO ANDRÀ IN COMMISSIONI…

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don vincenzo tosello don vincenzo tosello

Alfredo Arduino per “la Verità”

 

«Vogliamo dare la possibilità a chiunque di donare un' offerta. Ma anche metterci al riparo dai furti, che troppo spesso colpiscono la casa di Dio». A due settimane dall' introduzione dei bancomat in chiesa, don Vincenzo Tosello, parroco della basilica di San Giacomo a Chioggia e della chiesa di San Martino a Sottomarina, spiega cosa ha spinto la diocesi veneta a sperimentare per prima questo sistema per la questua.

pos per le donazioni in chiesa a chioggia 1 pos per le donazioni in chiesa a chioggia 1

 

«Grazie al bancomat anche chi entra in chiesa e non ha monete può fare la sua offerta. Inoltre con i pagamenti via Pos girano meno soldi, e così anche i ladri sono meno incentivati a farci visita», racconta. Perché qui, come in molte altre parrocchie italiane, i malintenzionati non si fanno scrupoli.

Attirati dalle cassette per le offerte, entrano e portano via quello che trovano. «In passato è successo diverse volte», prosegue il parroco, «così abbiamo deciso di aggiornarci.

 

Le donazioni tradizionali continuano. Ma accanto a quelle è possibile utilizzare anche bancomat e carte di credito. Chi vuole provare questo metodo ha a disposizione tre possibilità: offerta candela, offerta messa e offerta libera».

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La sperimentazione è partita a Chioggia lo scorso 16 maggio. Da allora i pagamenti digitali hanno cominciato a moltiplicarsi. «Non abbiamo ancora un' idea precisa di quante offerte siano state lasciate attraverso il Pos. Ma il dispositivo, giorno dopo giorno, viene utilizzato sempre più spesso. Soprattutto dai fedeli più giovani e dai turisti».

san martino a sottomarina san martino a sottomarina

 

Il funzionamento è molto semplice: il bancomat è dotato di un touchscreen luminoso con un menu a tendina.

Basta cliccare per scegliere fra le tre diverse tipologie di donazioni. Se si va su «offerta candela» appaiono tre diversi importi: 1 euro, 2 euro, 3 euro, oppure altro. Se si opta per «offerta messa» l' importo standard è di 10 euro. Infine si può digitare su «offerta libera» per decidere in autonomia quanto versare. Impostata la cifra, basta inserire la propria tessera. Se si tratta di una carta di credito con sistema wireless, è sufficiente passarla sopra al display. Diversamente bisogna strisciarla sul lato.

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«Le offerte arrivano direttamente sul conto corrente della parrocchia», spiega il sacerdote. «In questo modo siamo più tutelati, anche se naturalmente il servizio ha un costo. L' 8% dell' importo versato dai fedeli va alla società che gestisce il Pos, quando le offerte sono di un solo euro ci rimettiamo molto in proporzione. Ma almeno non rischiamo che i soldi vengano rubati. Anche se siamo consapevoli che i furti non si fermeranno, perché le offerte tradizionali restano in vigore».

 

L' esperimento per ora sembra funzionare. Al punto che nel prossimo futuro potrebbe essere estesa anche ad altre diocesi. Anche perché la paura di venire saccheggiati è molto sentita fra i sacerdoti.

Come già scritto dalla Verità, gli episodi sono numerosi, da Nord a Sud. Basti pensare che ogni anno si registrano mediamente più di 200 casi, con una crescita costante. Solo nel 2017 gli oggetti trafugati dai luoghi di culto italiani sono stati quasi 2.000. I dati, resi noti dal comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, sono in linea con quelli registrati anche nel corso del 2018.

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Segno che il fenomeno è più attivo che mai, anche se l' attenzione delle forze dell' ordine è, nei limiti delle forze a disposizione, alta. Le opere più frequentemente sottratte sono le sculture (più di 800 in un anno), seguite da oggetti come pissidi, patene, ostensori e aureole (più di 400) e poi manufatti in oro e pietre preziose (quasi 200). E poi ci sono le reliquie dei santi, che di tanto in tanto svaniscono nel nulla.

 

Uno dei casi più noti ha riguardato il furto dell' ampolla che contiene il cervello di San Giovanni Bosco. È stata trafugata lo scorso giugno dalla basilica di Castelnuovo Don Bosco, in provincia di Asti, ma poi è stata ritrovata dai carabinieri a Pinerolo, in casa del ladro che l' aveva nascosta in una teiera di rame.

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La maggior parte degli episodi avviene in Campania: sono oltre mille gli oggetti svaniti mediamente ogni anno solo da questa regione. Seguono Piemonte, Toscana e Lazio, dove però le cifre sono nettamente più basse (meno di 200 sparizioni). Ma l' emergenza riguarda tutto il Paese. E l' allarme non scatta solo per i furti, ma anche per la mancanza di sicurezza di chi partecipa alla messa. E così preti e sacerdoti hanno cominciato a prendere provvedimenti.

 

san giacomo a chioggia san giacomo a chioggia

Qualcuno ha pensato di installare videocamere di sorveglianza. Qualcun altro ha cambiato il calendario delle messe. Basti pensare che in occasione del Natale un parroco di Bari ha deciso di anticipare la tradizionale celebrazione di mezzanotte alle 17.30 del 24 dicembre. «La gente non viene più, perché ha paura di uscire così tardi di casa», aveva spiegato, «in questo modo invece alle 19 tutto è finito e non ci sono problemi». Nel frattempo però furti e vandalismi continuano e i parroci combattono, anche con la tecnologia.

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