PER PUTIN NON ESISTONO MODERATI SE SONO OPPOSITORI – DOPO AVER MESSO A TACERE ATTIVISTI E STUDENTI, ADESSO LE PURGHE PUNTANO A QUEGLI OPPOSITORI MODERALI CHE RESTAVANO SILENTI: VLADIMIR MAU, UN TEMPO AL LAVORO PER “MAD VLAD”, È STATO ARRESTATO PER CORRUZIONE, LA GENERICA ACCUSA USATA IN RUSSIA PER LEVARSI I NEMICI DALLE PALLE - DMITRY KOLKER, CHE HA RICEVUTO UN’ONORIFICENZA DA PUTIN, È MORTO IN CARCERE - LA STELLA DELL’HOCKEY IVAN FEDOTOV È FINITO DIETRO LE SBARRE PER AVER FIRMATO UN CONTRATTO CON UNA SQUADRA AMERICANA E…

-

Condividi questo articolo


Marco Imarisio per il "Corriere Della Sera"

 

vladimir putin vladimir putin

«Attualmente sono in vacanza all'estero». Era due settimane fa, e così parlava al telefono Vladimir Ryzhkov, deputato della Duma di Mosca, esponente dell'opposizione liberale a Vladimir Putin.

Negli ultimi tempi, sono in molti a essere andati in vacanza, chiamiamola così. Anche perché l'alternativa è il soggiorno nelle patrie galere.

 

Con una cadenza quotidiana da stillicidio, gli arresti eccellenti del Cremlino sono ripresi all'improvviso. Forse è improprio definirla un'onda, come fu all'inizio della cosiddetta Operazione militare speciale, quando attivisti, studenti e storici leader della contestazione vennero privati della libertà a migliaia. Quella fu la prima e più importante operazione di azzeramento di ogni voce contraria.

 

I moderati Adesso restano gli altri, gli oppositori moderati, quelli che in qualche modo restavano silenti e dentro il sistema.

vladimir putin vladimir mau vladimir putin vladimir mau

Vladimir Mau, rettore dell'Università di Economia a Mosca, non è certo un barricadiero. Fino a pochi giorni fa figurava anche nel consiglio di amministrazione di Gazprom. Uno studioso molto attivo ai tempi di Boris Eltsin, consigliere di Egor Gajdar, l'autore della riforma economica liberale che sancì il passaggio del modello sovietico al capitalismo. Nei primi anni di Putin, fu anche il direttore del Centro di riforme economiche presso il governo. Lo scorso marzo, aveva firmato e promosso un appello di trecento accademici russi che definiva «una decisione necessaria e opportuna» l'attacco a Kiev.

dmitry kolker dmitry kolker

 

Ma questo, oltre a rapporti ancora buoni con il Cremlino, non gli è bastato per evitare la resa dei conti che sempre avviene tra pezzi diversi di Stato durante i periodi di guerra.

Gli attacchi agli economisti liberali da parte degli statalisti «patrioti», che nel nome di un fanatismo ormai diffuso additano al pubblico ludibrio persone come lui e come Aleksej Kudrin, oggi capo della Corte dei conti, ma non si sa ancora per quanto, sono diventati sempre più frequenti.

Mau è stato arrestato per via dell'ormai consueta accusa di corruzione, ormai la leva ufficiale che giustifica la caduta di persone in vista di un certo spessore.

 

«Orgoglio della Russia» In rapida sequenza, è poi toccata la stessa sorte al fisico Dmitry Kolker, riformista «orgoglio della Russia» che nel 2012 aveva ricevuto questa speciale onorificenza da Putin in persona. Era malato terminale di tumore, ricoverato in terapia intensiva. Lo hanno preso lo stesso. È morto pochi giorni fa, sotto custodia cautelare.

ivan fedotov 5 ivan fedotov 5

Sono finiti in carcere gli avvocati siberiani che avevano firmato un appello non per condannare la guerra, ma per chiederne una tregua temporanea. È finito in carcere Ivan Fedotov, una stella venticinquenne dell'hockey.

 

All'inizio di febbraio era stato salutato come un eroe, insieme ai suoi compagni di squadra della nazionale russa che avevano vinto la medaglia d'argento alle Olimpiadi invernali di Pechino. È stato dichiarato renitente al servizio di leva, ma la sua vera colpa è di aver scelto di esercitare la sua professione negli odiati Usa, firmando un contratto con i Philadelphia Flyers.

carcere carcere

 

L'area grigia Il filo comune che lega queste persone così diverse tra loro è il loro essere legati all'Occidente, ognuno a modo suo. Con una scelta di vita, con la propria storia culturale e le proprie convinzioni. E ormai non c'è più spazio per quella che il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito una «area grigia». Quelli che possono, si eclissano, consapevoli del fatto che le sue vacanze dureranno a lungo. Chi resta, come il settantunenne Dmitry Gozman, uno dei pochi commentatori vagamente non allineati ancora in circolazione, «vive come se ogni giorno potesse essere l'ultimo». Perché sa di rappresentare qualcosa che oggi non ha diritto di cittadinanza oggi in Russia.

ivan fedotov 3 ivan fedotov 3 ivan fedotov 2 ivan fedotov 2 vladimir mau 7 vladimir mau 7 ivan fedotov ivan fedotov vladimir mau 2 vladimir mau 2 vladimir mau 4 vladimir mau 4 dmitry kolker 3 dmitry kolker 3

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…