"MI HANNO STUPRATA IN 4" - NEL NAPOLETANO UNA 12ENNE DENUNCIA ABUSI SESSUALI DA UN GRUPPO DI RAGAZZINI – SCATTA L’INCHIESTA: LA RAGAZZA SAREBBE STATA CONDOTTA IN LUOGO APPARTATO DA UN 16ENNE APPARTENENTE A UNA FAMIGLIA CON LEGAMI CAMORRISTICI - IDENTIFICATI TUTTI I MINORENNI, VERIFICHE SUI LORO SMARTPHONE- I CONTROLLI MEDICI HANNO ESCLUSO CHE..

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Fulvio Bufi per il Corriere della Sera

abusi sessuali su 12enne abusi sessuali su 12enne

 

Il paese è a sud di Napoli. È grande ma sempre un paese è, e alla fine ci si conosce abbastanza. E invece la protagonista-vittima di questa storia va coperta dal più assoluto anonimato. Perché ha dodici anni e perché quella che ha raccontato al dirigente del commissariato di polizia è una storia tragica che sarebbe enorme per ogni donna, figuriamoci per una bambina. Ha raccontato di essere stata violentata. Di essere finita nelle mani di un gruppetto di ragazzi poco più grandi di lei, pure loro comunque minorenni. E di averli dovuti subire.La denuncia è stata fatta nei giorni scorsi, ma l' episodio risalirebbe al mese di aprile.

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Difficile capire perché la dodicenne abbia atteso tanto prima di rivelare ai genitori quel segreto che sicuramente le pesava tantissimo. Probabilmente ha avuto paura, oppure vergogna. Certo è che solo pochi giorni fa si è presentata in commissariato accompagnata dai genitori e tra mille difficoltà - seppure con tutte le cautele le tutele che i poliziotti hanno adottato quando si sono resi conto della situazione - ha iniziato a raccontare di quel pomeriggio in paese quando un sedicenne che lei conosceva la invitò a fare una passeggiata.

 

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Di questo ragazzo ha fatto subito il nome ed è un nome che alla polizia qualcosa dice. Non il suo direttamente ma quello della sua famiglia, in cui c' è chi ha, o ha avuto in passato, legami con il clan camorristico che da anni comanda in paese. Niente a che fare con questa storia, comunque, anche se però aiuta a inquadrare il contesto in cui la dodicenne ha finito inconsapevolmente per trovarsi. Per lei doveva essere solo una passeggiata: un appuntamento ai giardinetti e un giro in scooter.

 

Da quello che racconta alla polizia, tutto è andato invece in maniera molto diversa. Il sedicenne l' avrebbe portata in un luogo isolato e dopo di lui sarebbero comparsi altri tre, i suoi amici ai quali evidentemente aveva dato appuntamento. E a loro ha in pratica consegnato la ragazzina che si era fidata di lui.

 

Sulla base della denuncia della dodicenne, la polizia ha informato la procura presso il tribunale minorile e avviato le indagini. I ragazzi sono stati individuati ma per il momento nei loro confronti non è stata adottata nessuna misura cautelare. Gli inquirenti per adesso stanno raccogliendo tutti gli elementi necessari per verificare nei dettagli la ricostruzione di quella serata così come l' ha raccontata la ragazza. Gli inevitabili controlli medici ai quali lei ha dovuto sottoporsi hanno confermato il rapporto sessuale (escludendo la gravidanza), ma il fascicolo investigativo ha bisogno anche di altri elementi, prima che il pubblico ministero possa arrivare a prendere una iniziativa.

 

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Per esempio ci sono le verifiche sugli smartphone dei presunti partecipanti allo stupro. Troppe volte le cronache hanno riferito di vicende del genere filmate a scopo di ricatto per garantirsi l' impunità. Oppure per disprezzo, per diffondere le immagini sui social come fossero un' oscena medaglia. In questa storia per ora non è emerso nulla del genere, ma prima di escluderne completamente l' eventualità è necessario procedere ancora con ulteriori verifiche tecniche. Non è una indagine facile: per il tempo che è passato tra la violenza e la denuncia, che rende difficili certi riscontri, e soprattutto perché ognuno dei protagonisti - veri o presunti lo diranno i giudici - è minorenne. Se la vittima ha dodici anni, uno di quelli che lei accusa ne ha 14, e nessuno supera i sedici.

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