ROCK AND ROLL PER L'OSPEDALE DI CARIATI - ANCHE IL MITO DEI PINK FLOYD ROGER WATERS HA LANCIATO UN APPELLO PER L'OSPEDALE DEL PICCOLO COMUNE VICINO A COSENZA, CHIUSO 11 ANN FA: "RIAPRITELO SUBITO!" - LA VICENDA È STATA RACCONTATA DALLA STAMPA CALABRESE PER POI ARRIVARE ALL'ATTENZIONE DELLE RETI TELEVISIVE NAZIONALI ED EUROPEE, FINO A WATERS: "MI VIENE VOGLIA DI PRENDERE LA MACCHINA, ANDARE A CARIATI E STAPPARE UNA BOTTIGLIA DI VINO CON LORO..." - VIDEO

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Da www.gazzettadelsud.it

 

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Da oltre un anno gli attivisti di un movimento locale, "le Lampare del basso Jonio cosentino", occupano un reparto dell'ospedale dismesso di Cariati, centro con poco meno di 8.000 abitanti della provincia di Cosenza, chiuso 11 anni fa.

 

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La vicenda è stata raccontata dalla stampa calabrese per poi arrivare all'attenzione delle reti televisive nazionali ed europee, fino a raggiungere i network di paesi come Olanda, Inghilterra, Germania e della Scandinavia.

 

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Ora a dar loro man forte arriva una leggenda vivente della musica, Roger Waters, frontman e storico leader dei Pink Floyd, la band più influente nella storia del rock.

 

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"Aprite l'ospedale di Cariati subito" è l'appello lanciato in un video da Waters in un italiano appena inquinato dall'accento anglosassone del bassista e cantautore, ma perfetto. La dichiarazione, raccolta dai registi Federico Greco e Mirko Melchiorre, che stanno realizzando un film sulle condizioni della sanità nel mondo, sta facendo il giro dei social dopo che è apparsa sulla pagina Facebook delle "Lampare".

 

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"Questa vicenda  mi fa venire in mente di prendere la macchina, andare a Cariati e stappare una bottiglia di vino con loro e aiutarli perché hanno bisogno di aiuto e stanno facendo una cosa sacrosanta" dice ancora Waters.

 

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La dichiarazione è solo una parte di un'intervista raccolta, grazie alla mediazione del regista inglese Ken Loach, da Greco e Melchiorre. Il loro nuovo film arriverà presto nelle sale cinematografiche con il titolo "C'era una volta in Italia-Giacarta sta arrivando".

 

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Come un mito del calibro di Roger Waters abbia saputo della causa del piccolo centro dello Ionio cosentino lo spiega all'AGI Federico Greco. "Il ministro della Salute, Roberto Speranza - racconta - chiamò Emergency e Gino Strada affinché dessero una mano per fronteggiare l'emergenza Covid con i loro ospedali da campo.

 

Noi eravamo in contatto con Strada e venimmo a sapere della lotta di Cariati. Così abbiamo deciso di alzare il tiro per dare maggiore risonanza alla vicenda. Siamo stati a Cariati più volte - dice Greco, il cui padre è calabrese di Crotone - seguendo la battaglia per l'ospedale, abbiamo conosciuto le persone che stanno lavorando per questo obiettivo e abbiamo deciso di inserire il comune calabrese nel film come esempio di quanto sta accadendo in Italia e nel mondo con la privatizzazione di una sanità di cui il Covid ha evidenziato drammaticamente le carenze".

 

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"Per fare questo - aggiunge il regista - abbiamo contattato personalità di fama mondiale e fra queste Ken Loach, che ci ha messi in contatto con Roger Waters. A Waters abbiamo raccontato la vicenda di Cariati e lui ha lanciato l'appello. Credo che il nostro film possa dare una grossa mano per la soluzione del problema dell'ospedale".

 

Mimmo Formaro, attivista del movimento che si batte per la riapertura del nosocomio, spiega l'obiettivo dell'iniziativa di lotta. "Dal 19 novembre dello scorso anno - racconta - occupiamo un'ala dismessa dell'ospedale, una struttura diventata indispensabile per un vasto comprensorio. Da Crotone a Policoro esiste il solo pronto soccorso di Rossano che sta scoppiando.

 

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C'è un bacino d'utenza di 100.000 persone - afferma - dove non ci sono strutture per il pronto intervento e le ambulanze viaggiano senza medico a bordo. Rossano scoppia e noi abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora.

 

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Chiediamo che la struttura riapra come ospedale di zona disagiata e sia inserito nella rete degli ospedali per acuti. Del resto - fa rilevare - è un impegno assunto in campagna elettorale dal nuovo presidente della Regione, Roberto Occhiuto, il quale ha riconosciuto che la chiusura del nostro ospedale è stata un errore".

 

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