SILVIO, CARO TI COSTA ‘STO DE GREGORIO - IL CAV È FUORI DALLA PARTITA PENALE PER LA PRESUNTA COMPRAVENDITA DI SENATORI MA LA CORTE DEI CONTI APRE UN’INDAGINE SUI TRE MILIONI DI EURO FINITI SUI CONTI DEL MOVIMENTO “ITALIANI NEL MONDO” DI SERGIO DE GREGORIO

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Antonio Ricchio per “la Verità”

 

sergio de gregorio il valore del coraggio sergio de gregorio il valore del coraggio

Silvio Berlusconi pensava di aver chiuso la vicenda. E invece nuovi grattacapi per lui potrebbero arrivare dalla Procura della Corte dei conti laziale, che ha deciso di aprire un'indagine sui 3 milioni di euro finiti sui conti del Movimento italiani nel mondo guidato da Sergio De Gregorio.

 

Quest' ultimo, senatore, eletto con Italia dei valori alle Politiche del 2006, transitò l' anno successivo nel centrodestra, nell' ambito di quella passata alla storia come «operazione libertà», e fu tra gli artefici della caduta del governo guidato da Romano Prodi.

 

I magistrati contabili sono decisi a chiedere al leader di Fi un risarcimento maxi per il danno subito dallo Stato italiano e per la crescita dello spread determinata, a loro dire, dalla fine anticipata dell' esecutivo Prodi II. Tuttavia la posizione più a rischio è quella di De Gregorio, che arrivò pure a guidare la commissione Difesa di Palazzo Madama, per il quale potrebbe essere chiesta una riparazione a sei zeri.

SERGIO DE GREGORIO SILVIO BERLUSCONI resize SERGIO DE GREGORIO SILVIO BERLUSCONI resize

 

Il nuovo capitolo di questa vicenda arriva dopo la chiusura del processo penale a carico del Cavaliere. Nel luglio 2015, in primo grado, Berlusconi era stato condannato dal tribunale di Napoli a 3 anni di reclusione per corruzione assieme all' ex direttore dell'Avanti, Valter Lavitola. In Appello, lo scorso aprile, era invece arrivata la prescrizione. Non senza qualche appunto. Per i giudici di secondo grado, infatti, l'ex premier avrebbe «agito come privato corruttore e non certo come parlamentare nell'esercizio delle sue funzioni».

 

sergio de gregorio a servizio pubblico sergio de gregorio a servizio pubblico

«Le dazioni di denaro effettuate da Berlusconi, tramite Lavitola, a De Gregorio sono state elargite», si legge sempre nelle motivazioni di quella sentenza, «quale corrispettivo della messa a disposizione del senatore e, quindi, della sua rinuncia a determinarsi liberamente nelle attività parlamentari di sua competenza, e non certo come mero finanziamento al Movimento italiani nel mondo. Tant' è vero che il 24 gennaio 2008, votando la sfiducia alla maggioranza della quale solo quattro mesi prima faceva parte, De Gregorio contribuì a mettere la parola fine al secondo esecutivo guidato da Romano Prodi».

SILVIO BERLUSCONI E SERGIO DE GREGORIO SILVIO BERLUSCONI E SERGIO DE GREGORIO

 

In realtà, oltre al leader del Mir, a decretare il de profundis del governo guidato dal Professore, nell' infuocata seduta del 24 gennaio 2008, furono anche i voti contrari alla fiducia espressi dai vari soggetti. Tutto questo non ha impedito alla Procura della Corte dei conti di affidare alla Finanza le indagini sugli effetti provocati dal cambio di governo.

 

In particolare il valore dello spread tra Btp italiani Bund tedeschi, a gennaio 2008 era bloccato a 43,3. Da lì in poi si è registrata un'impennata vertiginosa, arrivando alla fine del governo Berlusconi IV a 522,8 punti. Un boom che, come poi confermato da più fonti, venne creato dalla speculazione internazionale che voleva, e poi ottenne, la defenestrazione del governo legittimamente eletto. La Corte dei conti può chiedere la restituzione fino al doppio della tangente versata o incamerata da un pubblico ufficiale. Nel caso specifico, l' ipotetico danno erariale potrebbe arrivare fino a 6 milioni.

 

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