STRAGE DI LATINA - “PREGHIAMO ANCHE PER IL PADRE”.E IL PARROCO VIENE CONTESTATO DURANTE IL FUNERALE DELLE BIMBE – NELLA SUA PREGHIERA DON LIVIO FABIANI HA VOLUTO RICORDARE ANCHE IL PAPA' CARABINIERE CHE HA MASSACRATO LE SUE FIGLIE E FERITO LA MOGLIE PRIMA DI AMMAZZARSI - RABBIA IN CHIESA E LUI REPLICA: “LA FAMIGLIA HA PERDONATO”

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Michele Marangon per www.corriere.it

 

«Preghiamo anche per il padre». Dopo avere ricordato a lungo Alessia e Martina, uccise dal padre, Luigi Capasso, don Livio Fabiani, il parroco della chiesa di Collina dei Pini, a Cisterna di Latina, ha voluto nella sua preghiera ricordare anche il padre delle due sorelle. Qualcuno dai banchi della chiesa ha contestato le parole del parroco e lui ha aggiunto, dopo un attimo di silenzio e commozione, «Scusate, ma la famiglia ha perdonato».

 

E’ il giorno dell’addio alle bimbe uccise, la parrocchia di San Valentino è Gremita, molte lacrime, molta commozione. Ma anche tanta rabbia. Ha aggiunto il parroco: «Alessia, battezzata e comunicata da me, il prossimo 6 maggio avrebbe dovuto ricevere il Sacramento della Cresima e Martina a settembre avrebbe iniziato il suo cammino di catechesi parrocchiale. Ora è tutto finito. Ma è davvero tutto finito?».

 

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L’omelia

Proseguendo nell’omelia il parroco ha detto: «In 50 anni di sacerdozio ho celebrato tanti funerali; qualcuno potrebbe dire che ci sono abituato. Ma quando vedo una bara bianca, tanti perché affollano la mia testa. Sappiamo che umanamente parlando non ci sono risposte. Parliamo di cattiveria umana, follia ma restiamo insoddisfatti. La risposta sta nel perché abbiamo portato Alessia e Martina qua, non in uno stadio o in un palazzetto. Le abbiamo portate qui , in chiesa dove loro hanno cominciato a muovere i primi passi nella cristianità. É qui che troviamo risposte, nella fede in Gesù».

 

I fratelli di Antonietta: «Continuate a pregare per noi»

«Continuate a pregare per noi e per Antonietta». Al termine della cerimonia funebre, sono intervenuti i fratelli di Antonietta Gargiulo (che, ancora ricoverata al San Camillo di Roma, solo ieri ha saputo della fine delle sue figlie). Gli zii di Alessia e Martina hanno ringraziato la città per la vicinanza e «il grande amore che stiamo ricevendo e per le vostre preghiere che ci stanno dando la forza di essere qui con voi».

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Molti amici delle ragazzine hanno chiesto di leggere un messaggio in loro memoria. È stato anche allestito un cesto dove inserire i messaggi di saluto che verranno pubblicati sul giornale della parrocchia. Le offerte raccolte durante l’omelia andranno, d’accordo con la famiglia Gargiulo, a una casa famiglia per bambini poveri: lo ha detto don Livio. All’uscita delle bare ancora tanti applausi e lacrime e le note di una canzone di Eros Ramazzotti, «Novembre», che dice «solo che non doveva andare così, solo che ora siamo tutti un po’ più soli qui». Le stesse parole sono sullo striscione con la foto delle sorelline uccise.

 

Colombe e palloncini

All’arrivo in chiesa, uno scrosciante applauso ha accolto i due feretri in bare bianche. Oltre ai palloncini bianchi e rosa anche striscioni con messaggi strazianti per le piccole «Cisterna non vi dimenticherà». Liberate anche due colombe bianche che si sono rifugiate sotto il portico della chiesa spaventate dalle migliaia di persone che affollano la piazza commossa che alterna applausi a pianti.

 

I volti delle bambine su tutti i muri

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Già da giorni la città è tappezzata dalle epigrafi di Marty e Ale, due volti angelici amati e ormai tristemente familiari. Prima della Messa, pochi intimi hanno partecipato ad un momento di preghiera in attesa della traslazione dei feretri presso la parrocchia di San Valentino. Cisterna è listata a lutto, anche le scuole sono chiuse per consentire a tutti di essere presenti.

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