LO STRANO CASO DEGLI AEREI ANONIMI CHE VOLANO NEI CIELI ITALIANI - GLI AIRBUS, BOEING, EMBRAER E FOKKER DECOLLANO DAGLI AEROPORTI PER CONTO DI EASYJET, AIR ITALY E NORWEGIAN AIR. I PASSEGGERI NON SONO SEMPRE CONTENTI DI RITROVARSI SU VELIVOLI DIVERSI DAL SOLITO E NEMMENO DI PROPRIETÀ DELLA COMPAGNIA CHE HA VENDUTO LORO IL BIGLIETTO – LE VERSIONI DELLE COMPAGNIE

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Leonard Berberi per corriere.it

 

 

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Il pomeriggio del 23 agosto chi si aspettava di volare da Roma a New York su un Boeing 787 Dreamliner di Norwegian Air è rimasto presto deluso. Al gate E44 dell’aeroporto di Fiumicino invece dell’aereo moderno s’è ritrovato un Boeing 767-300 di oltre 18 anni, la livrea tutta bianca e di proprietà di una società charter portoghese, EuroAtlantic Airways. Nessun errore all’imbarco: l’accesso al volo DY7193 della low cost di lungo raggio era quello giusto, il velivolo invece era diverso.

 

Lo stesso giorno, e qualche ora dopo, al Terminal 2 dello scalo di Malpensa il viaggiatore che aveva acquistato il biglietto easyJet per il volo U22697 Milano-Ibiza è salito su un Airbus A320 non con la tipica livrea arancione, ma senza nomi, di diciassette anni e mezzo e operato da SmartLynx Airlines Estonia. Mentre il giorno prima, dal Terminal 1, i passeggeri del volo Air Italy (l’ex Meridiana) IG627 per Cagliari si sono dovuti accomodare in un Fokker 100 di 27 anni di proprietà dell’azienda croata Trade Air.

 

La reazione social

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Un po’ per esigenze operative, un po’ per problemi tecnici e un po’ per il divieto mondiale su uno specifico modello di jet, i vacanzieri italiani si sono ritrovati — più degli altri anni e più degli altri europei — a volare su aerei diversi dal solito e nemmeno di proprietà della compagnia che ha venduto loro il biglietto. Così tra un tweet di sorpresa e un post su Facebook polemico (soprattutto per l’anzianità dell’aeromobile), più di qualcuno s’è chiesto se i loro diritti non fossero stati violati e se, all’estremo, non avesse più senso chiedere un indennizzo.

 

In questi giorni — secondo un’analisi del Corriere su dati di traffico ufficiali — sono almeno sette gli aerei basati in Estonia, Portogallo, Croazia, Grecia, Bulgaria che stanno trasportando gli italiani in giro per il Paese, l’Europa e gli Stati Uniti per conto di Air Italy, easyJet e Norwegian Air. In gergo si chiama wet lease ed è un classico tipo di accordo che esiste in tutto il mondo.

 

I numeri

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Air Italy, per esempio, utilizza non solo il Fokker 100 della croata Trade Air, ma anche un Embraer E190 di Bulgaria Air (assemblato circa 7 anni fa) e due Boeing 737 della bulgara Tayaran Jet (di quasi 28 anni) e della greca Lumiwings (di poco più di 22 anni). EasyJet, seconda più grande low cost d’Europa, a Malpensa ha portato due Airbus A320 della estone SmartLynx Airlines di 17,6 e 17,8 anni. Norwegian Air ha fatto arrivare dal Portogallo il Boeing 767-300 diciottenne a fronte di una flotta di lungo raggio della low cost nordica di due anni e mezzo. Velivoli «tutti di aziende dell’Unione europea, quindi sottoposti a rigidi controlli e a una manutenzione ordinaria e straordinaria che segue gli standard dell’Easa, l’agenzia europea per la sicurezza aerea», viene precisato da più parti.

 

 

Il Boeing 767-300 di EuroAtlantic Airways noleggiato da Norwegian Air sulla tratta Roma-New York (foto di Inger Foss/Flickr) Il Boeing 767-300 di EuroAtlantic Airways noleggiato da Norwegian Air sulla tratta Roma-New York (foto di Inger Foss/Flickr)

 

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Le versioni delle compagnie

«Durante il picco estivo un numero limitato di voli sarà operato da aeromobili a noleggio in modo da rinforzare la nostra strategia di resilienza operativa e limitare gli impatti della congestione dello spazio aereo», chiariscono al Corriere da easyJet. «Per alleviare questa criticità che tocca tutte le compagnie abbiamo aumentato il numero di aeromobili, includendo 4 Airbus A320 della compagnia SmartLynx (due basati a Berlino-Tegel e due a Malpensa).

 

Ci teniamo a rassicurare i passeggeri sul fatto che riceveranno gli stessi livelli di servizio, sicurezza e attenzione che riceverebbero in un aeromobile easyJet». Diversa la ragione per Norwegian Air. «L’utilizzo del Boeing 767 di Euroatlantics Airways è legato agli avvenimenti di sabato 10 agosto (il Boeing 787 ha perso pezzi al decollo) — replicano dalla low cost nordica —: l’aeromobile coinvolto non può essere utilizzato fino alla consegna del nuovo motore».

 

Il fermo dei 737 Max

Mentre per Air Italy — che ne utilizza quattro a noleggio — la principale ragione è il fermo mondiale dei Boeing 737 Max dopo i due incidenti in Indonesia ed Etiopia. La compagnia sardo-qatariota ne ha tre in flotta e sono fermi dal 12 marzo scorso, cosa che «richiede l’utilizzo a breve termine di velivoli presi in wet-lease per assicurare tutti i nostri collegamenti», conferma con una nota Air Italy.

 

«Tuttavia la mancanza di data di rientro in servizio del 737 Max 8 sta ostacolando la nostra capacità di fornire ai nostri clienti i soliti elevati standard di prodotto ed efficienza che normalmente forniamo. La sicurezza dei nostri passeggeri e dell’equipaggio è sempre la prima priorità di Air Italy».

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Le regole europee

Il passeggero può rifiutarsi di volare con un aereo noleggiato da un’altra azienda? «Secondo la normativa europea quando si verifica un cambio nel vettore che opera il volo la compagnia deve informare i passeggeri e offrire loro la possibilità di rifiutarlo — rispondono da Norwegian Air —».

 

Diversi viaggiatori contattati dal Corriere, così come la visione dei siti ufficiali confermano che lo stesso discorso vale anche per easyJet e Air Italy: nel primo caso la low cost britannica avverte con una e-mail di solito un paio di giorni prima del volo, mentre Air Italy mostra già al momento della prenotazione quale vettore effettuerà il collegamento. Non fosse sufficiente i passeggeri, in questi casi, hanno diritto al completo rimborso. Cosa che, almeno a sentire Norwegian Air, avrebbero fatto in pochissimi.

 

lberberi@corriere.it

 

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