TE LA DO IO LA FUNIVIA A 5 STELLE – DAL COSTO (100 MILIONI PER 4 CHILOMETRI) AI PERMESSI FINO ALLA CAPIENZA: ECCO PERCHÈ IL SOGNO DELLA RAGGI DI UNA FUNIVIA A ROMA RISCHIA DI DIVENTARE UNA CHIMERA -

Condividi questo articolo


Giovanna Vitale per la Repubblica - Roma

 

RAGGI FUNIVIA RAGGI FUNIVIA

ERA stato uno dei tormentoni della campagna elettorale, oggetto di scherno da parte degli avversari e bersaglio preferito dell' ironia sui social. Ad elezioni abbondantemente archiviate, in ottobre venne poi rilanciato dalla sindaca Raggi: «Non ce ne siamo dimenticati, ci stiamo lavorando su», annunciò con orgoglio la grillina su Facebook. «Il nostro sogno è realizzare a Roma una mobilità alternativa e sostenibile. Per questo abbiamo pensato ad una funivia urbana da Casalotti a Battistini.

 

Abbiamo avviato uno studio di fattibilità dell' opera, di cui si sta occupando il Dipartimento Trasporti insieme ad Agenzia per la Mobilità. Tra pochi mesi avremo i risultati».

 

Ebbene, quel risultato è finalmente arrivato, sotto forma di progetto preliminare (e non di fattibilità, che è un passo ulteriore) utile a individuare il tracciato e indicare i costi di costruzione. Ma, purtroppo per il M5S che tanto ci aveva puntato, talmente complicato e costoso da trasformare il sogno in un incubo o, nella peggiore delle ipotesi, una chimera. Impossibile da realizzare.

 

LO STUDIO è stato consegnato in Campidoglio già da qualche tempo. Come peraltro l' assessora alla Mobilità Linda Meleo aveva fatto chiaramente intendere il 22 marzo, allorché con singolare tempismo annunciò che il progetto della funivia sarebbe stato illustrato «a breve insieme alla sindaca Raggi», proprio in quel momento alle prese con una funivia vera e perfettamente funzionante in quel dell' Alpe di Siusi.

RAGGI RAGGI

 

A distanza di un mese, però, quella presentazione non è stata fissata e, da quanto se ne sa, è ancora di là da venire. Fors' anche per le numerose criticità evidenziate dai tecnici comunali, che Repubblica è in grado di svelare.

 

La teleferica grillina ha infatti un costo stimato di 100 milioni di euro per un collegamento di circa 4 chilometri (con una spesa di 25 milioni a km) e 5 stazioni: Battistini, capolinea all' intersezione con la linea A del metrò; Torrevecchia; Boccea, altezza Gra; Casalotti, Selva Nera (fine corsa). La capienza media sarà di 3.000-3.500 passeggeri all' ora (contro gli oltre 20mila della metro) e tempi di percorrenza di 30 minuti.

 

È tuttavia sull' iter necessario a completare l' opera che si addensano le nubi più nere. Perché se per costruire la funivia sono previsti circa 18 mesi, una bazzecola rispetto ad altre infrastrutture, l' inghippo sorge sulla valanga di autorizzazioni e di espropri da effettuare per liberare le aree interessate dal tracciato.

virginia raggi in montagna a siusi virginia raggi in montagna a siusi

 

Difficoltà che gli ingegneri di Roma Metropolitane hanno messo bene in evidenza: intanto la presenza di 4 elettrodotti lungo il percorso, che dovranno essere rimossi e spostati; il problema dei sorvoli su tutta la zona (aerei ed elicotteri andrebbero vietati); le complicanze per eventuali operazioni di soccorso in caso di guasti ed emergenze; possibili ritardi dovuti a contenzioni sugli espropri; i dubbi sulla possibilità di ottenere una Valutazione di impatto ambientale positiva, trattandosi di un' opera che ha una forte influenza sul contesto urbano.

 

Tra l' altro, di competenza regionale. Dove i dubbi sono parecchi.

«Si tratta di un progetto costoso e strampalato che non porterà alcun beneficio per la mobilità in quel quadrante della città», lo boccia infatti il capogruppo pd alla Pisana Massimiliano Valeriani. «Purtroppo, con tutti i problemi del trasporto pubblico a Roma, l' amministrazione Raggi pensa alla funivia».

RAGGI RAGGI

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...

DAGOREPORT – BENVENUTI ALLA PROVA DEL “NOVE”! DOPO LA COSTOSA OPERAZIONE SUL ''BRAND AMADEUS'' (UN INVESTIMENTO DI 100 MILIONI DI DOLLARI IN 4 ANNI), A DISCOVERY NON VOGLIONO STRAFARE. E RESTERANNO FERMI, IN ATTESA DI VEDERE COSA SUCCEDERA' NELLA RAI DI ROSSI-MELONI - ''CORE BUSINESS' DEL CANALE NOVE: ASCOLTI E PUBBLICITÀ, QUINDI DENTRO LE SMORFIE E I BACETTI DI BARBARELLA D'URSO E FUORI L’INFORMAZIONE (L’IPOTESI MENTANA NON ESISTE) - LA RESPONSABILE DEI CONTENUTI DI DISCOVERY, LAURA CARAFOLI, PROVO' AD AGGANCIARE FIORELLO GIA' DOPO L'ULTIMO SANREMO, MA L'INCONTRO NON ANDO' A BUON FINE (TROPPE BIZZE DA ARTISTA LUNATICO). ED ALLORA È NATA L’IPOTESI AMADEUS, BRAVO ''ARTIGIANO" DI UNA TV INDUSTRIALE... 

DAGOREPORT – L’INSOFFERENZA DI AMADEUS VERSO LA RAI È ESPLOSA DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO 2024, QUANDO IL DG RAI GIAMPAOLO ROSSI, SU PRESSIONE DEI MELONI DI PALAZZO CHIGI, PROIBI' AI RAPPRESENTANTI DELLA PROTESTA ANTI-GOVERNATIVA DEI TRATTORI DI SALIRE SUL PALCO DELL'ARISTON - IL CONDUTTORE AVEVA GIÀ LE PALLE PIENE DI PRESSIONI POLITICHE E RACCOMANDAZIONI PRIVATE (IL PRANZO CON PINO INSEGNO, LE OSPITATE DI HOARA BORSELLI E POVIA SONO SOLO LA PUNTA DELLA CAPPELLA) E SI È LANCIATO SUI DOLLARONI DI DISCOVERY – L’OSPITATA “SEGRETA” DI BENIGNI-MATTARELLA A SANREMO 2023, CONSIDERATA DAI FRATELLINI D’ITALIA UN "COMIZIO" CONTRO IL PREMIERATO DELLA DUCETTA, FU L'INIZIO DELLA ROTTURA AMADEUS-PRESTA…