TU CHIAMALE, SE VUOI, DIFFAMAZIONI - NON SI SALVA DALLA CONDANNA IL GIORNALISTA CHE RIPRENDA UNA NOTIZIA DA UN BLOG SENZA VERIFICARLA - LA CASSAZIONE HA CONDANNATO UN GIORNALISTA AUTORE DI UN LIBRO SUI MOVIMENTI DI ESTREMA DESTRA ITALIANI. PER I GIUDICI SAREBBE STATO SUFFICIENTE "SVOLGERE ACCERTAMENTI DI ESTREMA FACILITÀ" PER EVITARE L'ERRORE

-

Condividi questo articolo


diffamazione cassazione diffamazione cassazione

Da www.lettera43.it

 

Non si salva dalla condanna per diffamazione il giornalista che riprenda una notizia da un blog, senza verificarla con l'incrocio di altre fonti come i quotidiani, e facendo affidamento sul fatto che non sia mai stata smentita e che il suo contenuto sia già rimbalzato su altri siti web.

 

SENTENZA DELLA CASSAZIONE. È questo, in sintesi, che ha affermato la Cassazione, confermando la condanna nei confronti di un cronista autore di un libro sui movimenti di estrema destra italiani che aveva scritto che un neofascista milanese era stato accusato di tentato omicidio per aver sparato alcuni colpi di pistola, per futili motivi, contro il suo datore di lavoro.

 

FATTO MAI AVVENUTO. Il fatto non era mai avvenuto e il cronista, dopo essere stato denunciato dall'interessato, che si riteneva danneggiato dalla pubblicazione di un'informazione non veritiera nell'imminenza della sua candidatura politica nel 2011 con Alleanza nazionale, era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Trento nel 2014. L'entità della pena non è nota, così come l'ammontare del risarcimento danni, ma si sa che la Corte d'Appello di Trento, nel 2015, l'aveva ridotta concedendo le attenuanti generiche.

diffamazione diffamazione

 

IL NODO DELL'OMESSA VERIFICA. Contestando la condanna, la difesa aveva fatto presente che l'imputato, iscritto all'Ordine dei giornalisti da 30 anni, «non risulta essere mai stato condannato per diffamazione, mentre la notizia pubblicata era già apparsa su almeno una decina di siti internet, senza mai essere smentita». Il cronista, dunque, non avrebbe potuto essere accusato di omessa verifica.

 

LA TESI DEL QUERELANTE. Il legale del querelante, invece, ha sostenuto che «aver ritenuto vere le notizie già pubblicate, per il solo fatto che non risultassero essere state smentite, costituisce un'assurdità sul piano logico e si risolve nella concreta ammissione», da parte dell'imputato, «di non aver compiuto verifiche di sorta».

 

UNA SOLA FONTE CONSULTATA. La Cassazione ha confermato la condanna per diffamazione. Osservando che l'autore del libro aveva detto che, mentre di solito verifica le notizie attraverso una pluralità di fonti, nel caso specifico «"aveva fatto gioco" la circostanza della pregressa pubblicazione della notizia» su un blog e la sua successiva ripresa «su altri siti internet», sino ad ammettere che «quella era stata l'unica fonte effettiva e che altre non ce n'erano».

cassazione diffamazione cassazione diffamazione

 

COSA AVREBBE DOVUTO FARE IL CRONISTA. Insomma, come recita la sentenza, l'imputato si è accontentato «di quel che "aveva fatto gioco" e che, a prescindere da come egli fosse aduso regolarsi, non poteva comunque intendersi sufficiente per fondare un suo ragionevole affidamento sulla rispondenza al vero della notizia». Per evitare l'errore, sarebbe stato sufficiente «svolgere accertamenti di estrema facilità su un episodio di cui, ove si fosse verificato realmente, sarebbero rimasti giocoforza plurimi riscontri sulle pagine di cronaca dei quotidiani, anche con riguardo alle scansioni successive delle indagini e del processo che avrebbe dovuto derivarne».

palazzaccio palazzaccio

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."