VANESSA E GRETA SONO STATE SPOSTATE ALMENO TRE VOLTE E CEDUTE ALLA FINE AI JIHADISTI - PER I SERVIZI SEGRETI LE DUE RAGAZZE STANNO BENE MA LA TRATTATIVA PER LIBERARLE RISCHIA DI ANDARE AVANTI PER SETTIMANE - - -

Il governo ha dato l’ok per dare le armi ai curdi e ora deve trattare con l’Isis e pagare un riscatto - Per gli 007 italiani - che lavorano in Iraq con quelli francesi, belgi e olandesi - l’Italia può diventare vetrina per il terrorismo con Expo 2015 che da marzo prossimo ci porrà al centro dell’attenzione internazionale…

Condividi questo articolo


Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

C’è una doppia partita che viene giocata ormai da settimane da chi cerca di ottenere la liberazione degli ostaggi nelle mani dell’Isis, lo Stato Islamico, ma anche di fronteggiare la minaccia terroristica contro l’Occidente. Perché da una parte si tenta di negoziare il rilascio dei prigionieri e dall’altra si rafforza l’impegno per fermare l’avanzata dei fondamentalisti armando la resistenza e quindi schierandosi al fianco dei peshmerga curdi.

 

Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo

Una strategia evidentemente complicata che l’Italia ha deciso però di condividere pienamente e rispetto alla quale ha un ruolo di primo piano per riportare a casa Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due cooperanti catturate nella zona di Aleppo, in Siria, il primo agosto scorso.


Le notizie ottenute dalla diplomazia e dall’intelligence assicurano che le ragazze stanno bene. Secondo le informazioni raccolte attraverso le fonti locali sarebbero state spostate almeno tre volte, cedute a gruppi diversi fino ad arrivare nelle mani dei jihadisti. Merce preziosa in un momento di estrema drammaticità dopo la decapitazione del giornalista statunitense James Foley e la minaccia di riservare lo stesso destino a Steven Joel Sotloff, corrispondente di Time , scomparso in Siria nel 2013.

Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo


Nessuno nega che la trattativa portata avanti dall’Italia sia adesso entrata in una fase difficilissima che rischia di protrarsi per settimane. E sulla quale è opportuno mantenere il massimo riserbo proprio per evitare di far salire ulteriormente il prezzo della contropartita e di alimentare i prevedibli depistaggi.

 

Soprattutto per impedire che le indiscrezioni anche su dettagli apparentemente minimi e insignificanti possano vanificare quanto fatto sino ad ora per attivare la rete informativa sul campo. Anche tenendo conto che l’apice di massima esposizione del nostro Paese è stato raggiunto due giorni fa, quando il Parlamento ha dato il via libera all’invio delle armi ai curdi e il premier Matteo Renzi è volato in Iraq per assicurare l’impegno contro i terroristi.

Vanessa Marzullo Vanessa Marzullo


Sono passi necessari, imposti dal ruolo di presidenza dell’Unione Europea e dagli accordi stretti con gli alleati, primo fra tutti gli Stati Uniti, e con i partner europei che hanno già assicurato di voler stare in prima linea. Mosse di una tattica più complessa studiata nella consapevolezza che i rischi generati dai fondamentalisti sono quanto mai concreti e certamente non riguardano soltanto l’area mediorientale.


Appena un mese fa era stato Marco Minniti, sottosegretario alla Presidenza con delega ai servizi segreti, ad evidenziare «il pericolo derivante dai jihadisti e in particolare dai cosiddetti “Foreign Fighters” per il correlato rischio di reducismo». E aveva aggiunto: «Stiamo assistendo alla partenza dall’Europa di volontari, spesso indottrinati sul Web, per i teatri di jihad così da “unirsi alla causa”.

Vanessa Marzullo Vanessa Marzullo

 

Gli elementi di preoccupazione sono legati alla possibilità che questi soggetti, dopo essere entrati in contatto sul campo con gruppi qaedisti e aver acquisito specifiche capacità offensive, decidano di tornare in Occidente, Italia compresa, per attuare attacchi o creare filiere radicali».


Una minaccia esterna che potrebbe dunque avere conseguenze anche interne. Proprio in queste ore c’è chi legge come un segnale preciso di intimidazione la scelta di far parlare in inglese il boia di Foley, accreditando così l’ipotesi che possa trattarsi di un cittadino britannico convertito all’Islam. Non a caso si moltiplicano le prese di posizione di ministri ed esponenti delle istituzioni sulla necessità di fare fronte comune contro l’avanzata dei fondamentalisti in Iraq.

 

E si ricorda come il nostro Paese possa diventare vetrina per il terrorismo con Expo 2015 che da marzo prossimo porrà l’Italia al centro dell’attenzione internazionale. In questo quadro si stanno muovendo gli 007 che negoziano la vita dei sequestrati e in particolare delle due giovani cooperanti. Un’attività svolta in collaborazione con i servizi di intelligence degli altri Stati coinvolti, che storicamente hanno una posizione di forza in Medio Oriente come i francesi, i belgi e gli olandesi.

Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo


La gestione dei rapimenti dell’inviato de La Stampa Domenico Quirico e dei reporter di Rai News avvenuti in Siria lo scorso anno hanno consentito all’Italia di attivare fonti che possono rivelarsi utili anche adesso, sia pur tenendo conto che negli ultimi mesi la situazione è diventata molto più complicata e l’Isis ha rafforzato in maniera determinante la propria presenza sul territorio. I canali sono comunque aperti e su quelli si batte per salvare Greta e Vanessa.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…